Gran Loggia 2014 Indietro non si torna. La rivoluzione del Gran Maestro Gustavo Raffi

Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, è sicuramente un aperturista . Ha spalancato infatti le porte del Tempio e degli archivi. Ha portato i fratelli in mezzo alla gente, “fuori dalle catacombe”, come ama ripetere. Li ha invitati a sporcarsi le mani per aiutare i più fragili in nome della solidarietà, che è uno dei cardini della Libera Muratoria. Ha chiesto loro di confrontarsi con tutte le diversità declinate nel mondo, certo che solo attraverso il dialogo e la tolleranza si possa diventare uomini migliori e liberi. Li ha esortati a mettersi continuamente in gioco, anche a rischio di pagare di persona, in difesa di quelli che sono i valori fondanti della Massoneria: libertà, uguaglianza, fraternità.

La sua rivoluzione, che ha contribuito a cambiare in positivo la percezione che del Grande Oriente hanno gli italiani, è cominciata fin dall’inizio del suo primo mandato nel 1999. Indietro non si torna: è il titolo del libro pubblicato da Tipheret a cura di Alberto Jannuzzelli, prefazione di Massimo Teodori, presentato oggi nel corso della Gran Loggia 2014 dal Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia. Un libro che è la sintesi dei 15 anni del magistero massonico di Raffi e che raccoglie i suoi interventi e allocuzioni, manifesti del XX Settembre e i discorsi ufficiali. Ma che è anche un invito appassionato ad andare avanti, a dilatare la speranza di poter crescere ancora, di non consentire, come è accaduto in passato, che possano essere minate le colonne dell’Istituzione. Un invito che Raffi, durante il suo intervento, ha rilanciato insieme all’appello ai massoni della sua obbedienza a “smettere di essere litigiosi, a liberarsi della mania delle cariche e degli orpelli, del desiderio di medaglie”. “Bisogna rinunciare alle vanità -ha sottolineato il Gran Maestro- solo in una società di eguali si può davvero costruire qualcosa”.

Un laboratorio di iniziativa laica di Massimo Teodori

(….)Nel secondo dopoguerra, e con i primi anni della Repubblica, l’antico ceto dirigente massone che proveniva dall’antifascismo, ha contribuito in maniera determinante al riallineamento dell’Italia alle democrazie occidentali d’Europa e d’America. Poi, una serie di vicende tutt’altro che cristalline, culminate nella degenerazione della P2, hanno ridotto la Massoneria italiana a un congrega pubblicamente insignificante, inquinata negli antichi valori.

Dopo quella crisi, il Gran Maestro Raffi ha impresso con coraggio una svolta che non può essere contestata. Ha restituito al Grande Oriente l’onore che era stato offuscato dalle manovre tutt’altro che commendevoli che hanno pesato sull’immagine stessa della Massoneria. Ha reso trasparente l’istituzione che nulla ha da guadagnare, e molto da perdere, nel rinserrarsi in conciliaboli settari. Ha riguadagnato un ruolo pubblico nazionale soprattutto con le celebrazioni del centocinquantenario dell’Italia unita a cui ha volentieri partecipato nelle maggiori città il fior fiore dell’intellettualità laica, riaprendo così la comunicazione tra Massoneria e società.

Questi ed altri meriti vanno ascritti a Gustavo Raffi Gran Maestro che ha riorientato la comunità massonica sulla base di nuovi canoni, aperti, trasparenti e dialoganti, nel solco dei maggiori predecessori tra i quali voglio qui citare Ernesto Nathan che abbiamo celebrato il XX settembre 2011. (…)

Gustavo Raffi ha aperto una strada lunga e difficoltosa che poggia sui diritti e le libertà individuali, sulla laicità e la democrazia senza aggettivi. A me pare che tali debbano restare le stelle polari del Grande Oriente se vuole tornare a svolgere un ruolo nel discorso pubblico italiano ed europeo all’altezza della sua storia. (Tratto dalla prefazione)

Pagine di storia, di storie, di idee e di libertà di Alberto Jannuzzelli, curatore del volume

(….) È un racconto di impegno e passione civile che aiuta a comprendere il ruolo che la Massoneria svolge oggi, ogni giorno, nella società, identificando la Loggia come il luogo – fisico e virtuale – in cui le differenze convergono nell’unità, pur rifuggendo da ogni omologazione, e il dialogo si offre come incontro costrut superando intolleranze e chiusure dogmatiche.

Offre, quindi, una lettura critica duale: diacronica, della evoluzione della Libera Muratoria nel nostro Paese, e sincronica, della Tradizione Massonica, attraverso lo studio e l’attualizzazione dei simboli e della ritualità. È in questo orizzonte che emerge l’identità dei Liberi Muratori e la funzione della Massoneria: oggi più che mai al centro della “sociabilità”, in grado di identificarsi e di proporsi alle nuove generazioni come “agenzia etica”.

La Massoneria non ha tutte le risposte ai temi che questo presente ci propone; ma attraverso la lettura di queste pagine risulta evidente che i Liberi Muratori sanno porsi le domande giuste: sanno cioè mettersi in ascolto delle grandi sfide della modernità e provano a proporre dei percorsi di senso. Non soluzioni, ma ragionamenti. Non risposte, ma interpretazioni.

È forse questo un carattere peculiare delle parole che troviamo nel libro: l’apertura al ragionare insieme, senza pretendere di dettare i destini del mondo. Singolare, se pensiamo al ruolo che il Gran Maestro ha in una Istituzione iniziatica quale è il Grande Oriente d’Italia: che il nostro regolamento vuole al vertice di una piramide, esemplarmente dotato di carisma. Tutto questo Gustavo Raffi ha saputo trasformarlo in un camminare insieme: Gran Maestro, Fratelli Apprendisti, Compagni e Maestri, perché tutti siamo Apprendisti, anche se indossiamo paramenti diversi. Una laicità illuminante e propulsiva che fa sì che ognuno porti in sé la propria esperienza, e la conferisca al dialogo comune, affinché si possa proseguire insieme nella ricerca. (Tratto dalla introduzione)



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