Frontiere del sacro, tra integralismo e laicità. Incontro a Terni. Il Gm: “Occorre praticare la grammatica dell’ascolto”

Il Sacro, da un lato sembra essere scomparso dallo spazio pubblico, dall’altro la sua forza è percettibile sul piano individuale, anche se spesso tale percezione è inconsapevole.
Il rischio da affrontare oggi è, tuttavia, un altro: l’integralismo diffuso, legato principalmente a un retroterra cristiano da una parte e islamico dall’altra. Un integralismo che tende ad annullare la distinzione tra individuale e collettivo, spirituale e temporale, sacro e profano. In che modo affrontare questa situazione? Questo il tema affrontato nel corso del convegno del Grande Oriente d’Italia “Frontiere del Sacro: tra integralismo e laicità” che si è tenuto a Terni mercoledì 8 maggio, nei locali del Circolo “Il Drago”, alla presenza del Gran Maestro Stefano Bisi che ha chiuso i lavori sottolineando quanto sia importante, soprattutto in questo momento della nostra storia, servirsi dello strumento del dialogo come antidoto ad ogni fondamentalismo. “Occorre praticare – ha detto il Gran Maestro – la grammatica dell’ascolto. Solo così sarà più facile accorciare le distanze tra le diverse posizioni”. “La vera democrazia è colloquio, colloquio fra diversi”, ha aggiunto il Gran Maestro, evidenziando l’importanza di un incontro come questo, che si inserisce nella fitta serie di iniziative messe in campo dal Grande Oriente per lavorare insieme ad altre realtà, associazioni, istituzioni, organizzazioni religiose al bene dell’Umanità.

A introdurre il dibattito il presidente del Collegio dell’Umbria Luca Nicola Castiglione che, insieme ad Andrea Raggi, maestro venerabile della loggia ternana Johann Wolfgang Goethe (1048), ha portato i saluti della Massoneria del territorio. Il titolo del convegno, ha spiegato Castiglione, si ispira al libro “Orme del Sacro” di Umberto Galimberti, “un’interessante raccolta di saggi in cui l’autore si domanda cosa sia rimasto di autenticamente religioso in un’epoca come la nostra che più di altre registra un boom di spiritualità” . Il sacro, è la risposta che dà, non può essere identificato totalmente né con la religione né con la spiritualità. “Chi conosce dall’interno la Massoneria – ha osservato Castiglione – sa che nei nostri lavori rituali il Sacro è visibile nei simboli su cui meditiamo. Per questa ragione ogni massone è particolarmente sensibile ai temi del convegno di oggi. Le orme del sacro sono visibili. Fissare e definire le sue frontiere è un compito arduo anche se talvolta necessario. Si tratterà in ogni caso di frontiere provvisorie. Necessarie per evitare qualche pericolo e valorizzare ciò che è veramente bello e costruttivo in ogni ricerca del sacro”.

Tra i relatori, il Gran Maestro Aggiunto e filosofo Claudio Bonvecchio, Izzeddin Elzir, imam, già presidente Unione delle comunità e organizzazioni islamiche in Italia e Luigi Sandri, giornalista e scrittore. Moderatore Pawel Gajewski, docente di dialogo interreligioso. Il Convegno, patrocinato dal Comune, è stato organizzato dalla Loggia “Johann Wolfgang Goethe” (1048) di Terni in collaborazione con il Collegio Circoscrizionale dell’Umbria.

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