Focs de Sant Joan, ad Alghero si diventa Fratelli saltando insieme il fuoco

Migliaia di persone per l’evento organizzato dal 17 al 23 giugno da Raniero Selva, Venerabile della ‘Vincenzo Sulcis’. Spazio T mette in scena la pièce teatrale ‘La Pietra della Bellezza’. Maurizio Pulina inchioda il pubblico dando voce a Giordano Bruno.

‘Alghero città dell’Amicizia e della Fratellanza’. Così la Pro Loco di Alghero presieduta da Raniero Selva, Maestro Venerabile della Loggia ‘Vincenzo Sulcis’, ha titolato la manifestazione Focs de Sant Joan (Fuochi di San Giovanni), che si è tenuta dal 17 al 23 giugno ad Alghero, giunta quest’anno alla sua 4’edizione. Un banditore che annuncia per tutta la settimana gli eventi apre i festeggiamenti con un corteo che attraversa tutta la città. Un avvenimento da non perdere perché la giornata del 23 è stata una di quelle che non si dimenticano facilmente. Oltre 400 ‘compari’ e ‘comari’ hanno stretto il vincolo di comparatico unendosi per sempre sulla spiaggia dedicata al santo, saltando il fuoco tenendosi stretti per mano per tre volte e tutti rigorosamente vestiti di bianco, promettendosi amicizia eterna.

Un grande falò al centro ha stretto i cuori, con due lingue di fuoco ai lati accese per suggellare quel rapporto fraterno che vincolo di amicizia eterna. Dieci erbe mediche lanciate sulle fiamme hanno fatto riscoprire antichi riti e leggende, che hanno al centro la ricerca di verità dell’uomo. Radici e futuro, correndo la sfida di costruire nella storia. Il calendario delle giornate è stato arricchito da numerosi eventi, dalle mostre fotografiche alla presentazione di libri ed esposizione di quadri ,una sfilata di oltre 180 cavalieri, il raduno per il Solstizio d’Estate di bande musicali con un concerto finale dedicato a Mozart. E ancora rassegna cinematografica, gruppi etnici e per finire la chicca della manifestazione: la rappresentazione teatrale, a cura di Spazio T, con la messa in scena de ‘La Pietra della Bellezza’, pièce scritta da Gerardo Picardo. Sulla spiaggia di Alghero, la sera del 22 giugno ha visto 300 persone inchiodate dalla storia di Giordano Bruno: il filosofo dei mondi infiniti è tornato a parlare nella magistrale interpretazione di Maurizio Pulina, mentre Francesco Palmieri ha dato voce e tormento a Clemente VIII, il Papa che mandò al rogo il Nolano. Sotto l’esperta regia di Chiara Murru, l’eretico e il Pontefice si sono ritrovati sulla scena. Un impossibile dialogo nel quale il filosofo spiega e difende le proprie ragioni contro ogni potere e dogma. Oltre le fiamme del rogo ci sono gli occhi di Morgana, l’amore. E la febbre di una ricerca senza fine. L’orgoglio intellettuale di Bruno, la sua libertà senza tempo. Una Ruota della Memoria che ha parlato anche sulla sabbia bianca di Alghero, mentre poco lontano una strega fondeva piombo in un calderone. Per scorgere un po’ di futuro prima dell’alba e delle sue lotte di verità.



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