Dall’8 ottobre, Roma ospita uno degli appuntamenti più attesi della stagione: Alphonse Mucha. Un trionfo di bellezza e seduzione. Palazzo Bonaparte, sede ormai imprescindibile per le mostre d’arte in Italia, si trasforma nel tempio dell’Art Nouveau, presentando non solo la mostra più ampia e completa mai realizzata su Mucha, ma allargando il panorama ai grandi artisti di ogni tempo che si sono confrontati con il tema della bellezza e della seduzione femminile. Ospite d’onore della mostra sarà la Venere di Botticelli dei Musei Reali di Torino, icona e testimonial mondiale della bellezza senza tempo.
In mostra vi saranno oltre 150 capolavori di Alphonse Mucha, a ripercorrere tutta la sua storia, e anche opere di Giovanni Boldini, Cesare Saccaggi, statue antiche, opere rinascimentali, arredi e oggetti Art Nouveau e tantissimo altro. Con il patrocinio dell’Ambasciata della Repubblica Ceca, della Regione Lazio, del Comune di Roma – Assessorato alla Cultura e del Centro Ceco presso Ambasciata della Repubblica Ceca, la mostra è prodotta e organizzata da Arthemisia, in collaborazione con la Mucha Foundation e i Musei Reali di Torino. La curatela è di Elizabeth Brooke e Annamaria Bava, con la direzione scientifica di Francesca Villanti. Main partner della mostra la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale con Poema.
Scheda
Alphonse Mucha (1860-1939), artista ceco, è stato uno dei rappresentanti più significativi dell’Art Nouveau. Il suo stile lo rende “fautore” di un nuovo linguaggio comunicativo, di un’arte visiva innovatrice e potente: le immagini femminili dei suoi poster, fortemente sensuali e cariche di erotismo, entro composizioni grafiche ben precise arrivano e spopolano in tutti i ceti e gli ambienti della società dell’epoca e, tutt’ora, alla vista degli odiernissimi manifesti pubblicitari è possibile scorgere il gene artistico di Mucha. Lo “Stile Mucha” lo ha reso unico, riconoscibile, modernista appunto, eterno simbolo dell’Art Nouveau. Fondamenti dell’arte di Alphonse Mucha sono il grande idealismo, l’amore e il fortissimo attaccamento per la sua patria. Sognava uno Stato slavo libero, libero dagli Asburgo, libero dal colonialismo sfruttatore dei governi stranieri e soprattutto libero di prendere forze, energie e solidarietà da sé stesso, dalle proprie tradizioni e dalla propria identità. Ecco il Mucha visionario che realizza l’opera più significativa: “L’Epopea Slava”.
Alphonse Mucha fu iniziato a Parigi nel 1898 e successivamente divenne fra i promotori della rinascita della massoneria in Cecoslovacchia, fondando nel 1919 loggia, in lingua ceca, “Jan Amos Komensky” all’Oriente di Praga e ricoprì in seguito la carica di Gran Maestro della Gran Loggia Cecoslovacca.
Nel 1923 assunse la carica di Sovrano Gran Commendatore del Supremo Consiglio di R.S.A.A.
Il simbolismo massonico emerge chiaramente nel volume illustrato, Le Pater, pubblicato a Parigi nel 1899. Numerosi gioielli, medaglie e diplomi massonici, sono oggi conservati presso il museo di Praga che porta il suo nome.
Alphonse Mucha, Reverie, 1896 – litografia – 68×50 cm, Collezione privata