Roma 21 dicembre 2007 – (ANSA) Sessantesimo anniversario della Costituzione: GOI ricorda massoni che vi contribuirono.

Roma 21 dicembre 2007 – (ANSA) Sessantesimo anniversario della Costituzione: GOI ricorda massoni che vi contribuirono.

La massoneria celebra i 60 anni dell’approvazione della Costituzione, ricordando che il 22 dicembre 1947 l’Assemblea Costituente approvava la Carta Costituzionale della Repubblica, ma anche i massoni che contribuirono a quel traguardo.

“Nel celebrarne l’anniversario, i Liberi Muratori del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, riaffermano solennemente, oggi come ieri, il loro strenuo impegno a difesa della democrazia e delle libertà garantite dalla Costituzione repubblicana”, afferma in una nota Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.

“I Liberi Muratori Meuccio Ruini, Presidente della Commissione dei 75 per l’elaborazione della Costituzione, e Giovanni Conti, vicepresidente della Costituente, appassionati ed intransigenti testimoni delle virtù repubblicane – ha detto ancora – contribuirono insieme ad altri massoni a realizzare la Carta fondamentale della Repubblica, che 60 anni or sono fece degli Italiani finalmente dei cittadini di uno Stato democratico”.

(ANSA) 21 DIC 2007

Roma 19 dicembre 2007 – (AGI) Pena morte: Grande Oriente d’Italia, moratoria diventi obbligo.

Roma 19 dicembre 2007 – (AGI) Pena morte: Grande Oriente d’Italia, moratoria diventi obbligo.

“Il voto dell’Assemblea generale dell’Onu rappresenta il primo passo verso la conquista di un nuovo diritto umano e civile, una vittoria che riafferma la sacralità della vita. Rappresenta anche una pagina importante per la diplomazia italiana che della moratoria è stata promotrice”.

Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, commenta così il sì alla moratoria sulla pena capitale, definita “una iniziativa di portata storica”.

“La coscienza di ogni ‘libero muratore’ – spiega Raffi – da sempre si ribella alla pena di morte, un barbaro strumento che deve, senza indugio, essere bandito da ogni ordinamento giudiziario. Auspico – conclude – che quanto prima la moratoria diventi un obbligo giuridico per gli Stati, affinché mai più si assista all’ignobile spettacolo di un uomo messo a morte”.

(AGI) 19 DIC 2007

Roma 19 dicembre 2007 – (9Colonne) Pena morte, Massoneria: iniziativa ONU di portata storica.

Roma 19 dicembre 2007 – (9Colonne) Pena morte, Massoneria: iniziativa ONU di portata storica.

La Massoneria del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani plaude alla decisione assunta dall’Onu che ha approvato, con una iniziativa di portata storica, la moratoria sulla pena di morte.

“Il voto dell’Assemblea generale dell’Onu – afferma il Gran Maestro Gustavo Raffi – rappresenta il primo passo verso la conquista di un nuovo diritto umano e civile, una vittoria che riafferma la sacralità della vita. Rappresenta anche una pagina importante per la diplomazia italiana che della moratoria è stata promotrice”.

“La coscienza di ogni Libero Muratore – prosegue Raffi – da sempre si ribella alla pena di morte, un barbaro strumento che deve, senza indugio, essere bandito da ogni ordinamento giudiziario”.

“Auspico – conclude – che quanto prima la moratoria diventi un obbligo giuridico per gli Stati, affinché mai più si assista all’ignobile spettacolo di un uomo messo a morte”.

(9Colonne) 19 DIC 2007

Roma 18 dicembre 2007 – (ASCA) Pena morte: Gran Maestro Raffi (GOI), iniziativa di portata storica.

Roma 18 dicembre 2007 – (ASCA) Pena morte: Gran Maestro Raffi (GOI), iniziativa di portata storica.

La Massoneria del Grande Oriente d’Italia (Goi) di Palazzo Giustiniani “plaude” alla decisione assunta oggi dall’Onu che “ha approvato, con una iniziativa di portata storica, la moratoria sulla pena di morte”.

“Il voto dell’Assemblea generale dell’Onu – afferma il Gran Maestro Gustavo Raffi – rappresenta il primo passo verso la conquista di un nuovo diritto umano e civile, una vittoria che riafferma la sacralità della vita. Rappresenta anche una pagina importante per la diplomazia italiana che della moratoria è stata promotrice”.

“La coscienza di ogni Libero Muratore – prosegue Raffi – da sempre si ribella alla pena di morte, un barbaro strumento che deve, senza indugio, essere bandito da ogni ordinamento giudiziario”.

“Auspico – conclude Raffi – che quanto prima la moratoria diventi un obbligo giuridico per gli Stati, affinché mai più si assista all’ignobile spettacolo di un uomo messo a morte”.

(ASCA) 18 DIC 2007

Roma 18 dicembre 2007 – (ANSA) Pena morte: Grande Oriente, passo verso nuovo Diritto Umano.

Roma 18 dicembre 2007 – (ANSA) Pena morte: Grande Oriente, passo verso nuovo Diritto Umano.

La decisione dell’assemblea generale dell’Onu sulla pena di morte per Gustavo Raffi, Gran maestro della Massoneria del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, “rappresenta il primo passo verso la conquista di un nuovo diritto umano e civile, una vittoria che riafferma la sacralità della vita. Rappresenta anche una pagina importante per la diplomazia italiana che della moratoria è stata promotrice”.

“La coscienza di ogni Libero Muratore – prosegue Raffi – da sempre si ribella alla pena di morte, un barbaro strumento che deve, senza indugio, essere bandito da ogni ordinamento giudiziario”.

“Auspico che quanto prima la moratoria diventi un obbligo giuridico per gli Stati, affinchè mai più si assista all’ignobile spettacolo di un uomo messo a morte”..

(ANSA) 18 DIC 2007

Siracusa 15 dicembre 2007 – (Gazzetta del Sud) La loggia Archimede compie sessant’anni. La “casa massonica” apre domani le sue porte.

Siracusa 15 dicembre 2007 – (Gazzetta del Sud) La loggia Archimede compie sessant’anni. La “casa massonica” apre domani le sue porte.

“La massoneria, culla storica del pensiero laico e della libertà intellettuale, costituisce un punto di riferimento per un dialogo libero da ogni condizionamento dottrinario o metafisico”.

Lo ha detto l’avv. Gustavo Raffi, gran maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, che sarà oggi e domani in città, in occasione delle celebrazioni per i 60 anni della loggia “Archimede”.

Il programma prevede due momenti: il convegno di studi “Da Garibaldi alla loggia Archimede: 60 anni dalla ricostituzione della loggia Archimede”, in programma stamane alle 9 al Palazzo del Governo di via Roma, e l’apertura al pubblico domani dalle 9,30 alle 13, in coerenza con la politica della trasparenza che ormai da anni contraddistingue l’attività del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, della casa massonica di via Arsenale, 54.

(Gazzetta del Sud) 15 DIC 2007

Altri articoli di stampa sul Convegno:

 

Giornale di Sicilia, 16 dicembre 2007 [ Scarica file File Formato PDF Size 281.0 Kb ]

 

Gazzetta del Sud, 16 dicembre 2007 [ Scarica file File Formato PDF Size 270.0 Kb ]

 

Gazzetta del Sud, 17 dicembre 2007 [ Scarica file File Formato PDF Size 623.8 Kb ]

Roma 3 dicembre 2007 – (Adn kronos) Massoneria: il GOI riconquista Parigi e riottiene il riconoscimento dei fratelli francesi. Soddisfatto il Gran Maestro Raffi, “dopo 14 anni si chiude un cerchio”.

Roma 3 dicembre 2007 – (Adn kronos) Massoneria: il GOI riconquista Parigi e riottiene il riconoscimento dei fratelli francesi. Soddisfatto il Gran Maestro Raffi, “dopo 14 anni si chiude un cerchio”.

Il Goi, la più importante obbedienza massonica d’Italia, ha ricucito lo strappo con Parigi e riallacciato le relazioni con la Gran Loggia Nazionale di Francia dopo 14 anni di gelo. A incassare e a portare di nuovo a casa il “riconoscimento” dei fratelli d’Oltralpe perduto nel 1993, e a segnare così un goal storico per il Grande Oriente di Italia, è stato il Gran Maestro Gustavo Raffi. La “reconnaissance” di Parigi ha un enorme peso diplomatico per la massoneria italiana.
Equivale infatti a una sorta di “bollino blu”, di “patentino” di regolarità internazionale. Per il Goi è insomma una porta che si spalanca sulla strada della riammissione in seno alla famiglia della Gran Loggia Unita d’Inghilterra.

“Con questo atto formale compiuto da Parigi -ha commentato all’ADNKRONOS Gustavo Raffi- si chiude un cerchio. E’ la prova che il Goi ha saputo riconquistare le sue posizioni, il suo prestigio, la sua autorevolezza e rilanciare la sua immagine. E’ la conferma anche che il cammino seguito è quello giusto. In questi anni -ha spiegato il Gran Maestro- il Grande Oriente ha puntato alla trasparenza, ai giovani, è riuscito a mettersi al passo con i tempi e a modernizzarsi pur proponendo i valori della tradizione. Ma soprattutto ha saputo fare comunicazione, il che si è tradotto in un dialogo serrato con tutti i segmenti della società civile”.

Un’impresa non facile dopo il duro colpo subito 14 anni fa dal Grande Oriente, che, appena uscito dalla crisi provocata dallo scandalo P2, dovette fare i conti con la nascita da una sua costola di un’altra obbedienza, la Gran Loggia Regolare Italia. Una scissione, che ebbe pesanti conseguenze, voluta e portata a compimento proprio dell’allora stesso Gran Maestro del Goi Giuliano di Bernardo.
L’immagine della storica obbedienza, di nuovo profondamente divisa al suo interno, ne uscì offuscata e a pezzi. Il Grande Oriente fu costretto a pagare lo scotto del disconoscimento della Gran Loggia Unita d’Inghilterra e della Gran Loggia Nazionale Francese. E rischiò di nuovo di perdere credibilità. Oggi tutto questo è storia passata. Agli inizi di novembre Raffi su invito del suo omologo britannico Spencer Douglas David Compton, VII marchese di Northampton, si è recato a Londra dove sono state gettate le basi di un processo che mira alla ripresa delle relazioni interrotte. E in questi giorni il Goi ha segnato il traguardo di Parigi.

(Adn kronos) 3 DIC 2007

Roma 3 dicembre 2007 – (ANSA) Massoneria: Gran Loggia Francia riconosce GOI dopo 14 anni.

Roma 3 dicembre 2007 – (ANSA) Massoneria: Gran Loggia Francia riconosce GOI dopo 14 anni.

La Gran Loggia Nazionale di Francia “ha ufficialmente ristabilito le relazioni con il Grande Oriente d’Italia”. Lo rende noto un comunicato del Goi che definisce tale decisione un passo strategico “nel cammino verso una sempre più qualificata presenza del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani nel novero delle Massonerie regolari mondiali”.
Il riconoscimento era stato ritirato dalla Gran Loggia nazionale di Francia 14 anni fa, all’epoca della costituzione della Gran Loggia Regolare d’Italia, ad opera dell’allora Gran Maestro Di Bernardo.

“Il Grande Oriente d’Italia – afferma il Gran Maestro Gustavo Raffi – ritrova nel consesso delle Gran Logge dell’Europa la dovuta collocazione e la centralità che ad esso compete, quale legittima Obbedienza, rappresentativa dei massoni regolari nel nostro Paese. Mancava all’appello la Francia: ora il vulnus è stato cancellato”.

Il riconoscimento, secondo Raffi, apre nuovi scenari soprattutto nell’ Africa francofona, dove “la nostra Obbedienza – ha concluso Raffi – potrà svolgere in quell’area tormentata del globo, così come è nella sua tradizione, una funzione primaria di promozione dei valori della tolleranza, della solidarietà umana, del dialogo e, soprattutto, del rispetto della dignità e libertà dell’Uomo, calpestati dai fondamentalismi etnici e religiosi”.

(ANSA) 3 DIC 2007

Roma 30 novembre 2007 – (Adn kronos) Storia: ‘Avvenire’, fare della Breccia di Porta Pia festa Risorgimento. Il giornale della CEI rilancia la proposta della rivista di Andreotti.

Roma 30 novembre 2007 – (Adn kronos) Storia: ‘Avvenire’, fare della Breccia di Porta Pia festa Risorgimento. Il giornale della CEI rilancia la proposta della rivista di Andreotti.

“E’ cosa giusta che, per sano amor di patria, senza trionfalismi da una parte e con sincera letizia dall’altra, il 20 settembre venga proclamata festa nazionale del Risorgimento unitario”. Il quotidiano della Conferenza episcopale italiana, “Avvenire”, rilancia la proposta del mensile “30Giorni”, diretto da Giulio Andreotti, di fare dell’anniversario della breccia di Porta Pia nel 1870 la giornata dell’Unità d’Italia.

“Per molto tempo la ferita fu più grande di quella “breccia” aperta dai bersaglieri nelle Mure Aureliane presso Porta Pia”, commenta il giornale cattolico. Con la conquista militare di Roma, il 20 settembre 1870, il governo nazionale completò l’unità d’Italia e pose fine al potere temporale del Papa. Ma si aprì subito una lacerante frattura tra Chiesa e Stato. L’allora pontefice, Pio IX, si dichiarò prigioniero dell’Italia e vietò ai cattolici di partecipare alla vita politica del Paese con il “Non expedit”. Soltanto nel 1929 i Patti Lateranensi risolsero la tormentata «questione romana».

A sostegno della proposta, “Avvenire” ha raccolto autorevoli pareri. Agostino Giovagno, ordinario di storia contemporanea all’Università Cattolica di Milano, afferma, ad esempio, che “l’iniziativa ha se non altro il merito di provare a superare le recenti interpretazioni polemiche tra cattolici e Risorgimento con divaricazioni spesso ingiustificate”.
Secondo Danilo Veneruso, docente di storia contemporanea all’Università di Genova, la proposta è comprensibile: “C’è la volontà di togliere ogni strumentalizzazione politica ad un evento storico. Se l’iniziativa serve ad una maggiore integrazione del Paese ben venga. Non dimentichiamo però che la breccia di Porta Pia fu sin dall’inizio accettata anche da molti cattolici, i quali avevano compreso che l’unificazione dell’Italia non poteva essere più rimandata. Bisogna però riconoscere che dietro la conquista di Roma si nascondeva il proposito degli anticlericali di cancellare il tessuto sociale cristiano del nostro Paese”.

Sull’iniziativa, ovviamente, non tutti sono d’accordo tra gli intellettuali cattolici. La storica Angela Pellicciari è addirittura allibita: “Ritengo questa proposta scandalosa. Porta Pia è stata una pagina nera della storia della Chiesa e del popolo italiano in larghissima maggioranza cattolico. Fu la vittoria di una politica anticlericale che buttò per strada 57 mila membri degli ordini religiosi, soppressi in barba alla Costituzione “liberale”. Un manipolo di sedicenti liberali, non più dell’un per cento della popolazione italiana, ha fatto di tutto per distruggere la Chiesa”.

Il giornalista e scrittore Vittorio Messori taglia corto: “E’ stata una di quelle occasioni in cui il Dio cristiano sa scrivere dritto su righe storte. Perché guardandolo in una prospettiva storica quell’evento si può definire provvidenziale, come riconobbe Paolo VI. Ma per una questione di principio fecero bene ad opporsi Pio IX e gli altri pontefici fino al 1929: c’era da salvaguardare l’indipendenza della Chiesa se pur su un territorio piccolo”.

“La libertà politica è condizione indispensabile della libertà religiosa: il Pontefice non può essere un prigioniero dello Stato, un suddito. E il suo magistero – afferma Messori – non può essere condizionato dalla politica come per esempio lo fu ad Avignone. Il 20 settembre è una data importante, se pur dolorosa per la cristianità. Ma io abolirei il 25 aprile, una festa di parte, di liberazione dal totalitarismo nero, ma d’inizio del pericolo rosso. E proporrei come festa nazionale dell’unità italiana il 18 aprile 1948: la vittoria democristiana alle elezioni politiche ci salvò dall’incubo di Stalin, come riconoscono anche oggi i comunisti”.

(Adn kronos) 30 NO

Roma 30 novembre 2007 – (Adn kronos) Storia: Raffi (GOI), Porta Pia festa Nazionale? Passo in avanti da cattolici. Il Gran Maestro massoneria interviene sulla proposta della rivista.

Roma 30 novembre 2007 – (Adn kronos) Storia: Raffi (GOI), Porta Pia festa Nazionale? Passo in avanti da cattolici. Il Gran Maestro massoneria interviene sulla proposta della rivista.

“Un coraggioso passo in avanti che connota addirittura una presa di coscienza da parte dell’autorità ecclesiale nella latitanza dell’autorità civile”. Con queste parole il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi commenta all’ADNKRONOS la proposta lanciata del mensile ’30Giorni’, diretto da Giulio Andreotti, e rilanciata dall’Avvenire, il quotidiano che ha raccolto autorevoli pareri favoreli a riguardo, di fare dell’anniversario della breccia di Porta Pia nel 1870 la giornata dell’Unità d’Italia.

“Ritengo che riconoscere che il Risorgimento costruisce un valore fondante nazionale – osserva – sia un grande passo in avanti e sia un riallacciare i fili su quella linea moderna che nella Chiesa di Roma fu interpretata da Paolo VI”.

“E’ molto interessante – prosegue Raffi – direi che segna una svolta di un determinato mondo. Sotto certi versi costituisce anche una riabilitazione di tutti quei sacerdoti o comunque religiosi che scelsero di combattere per la causa nazionale, sapendo distinguere tra i valori spirituali che incarnavano e l’appartenenza a un’organizzazione ecclesiale che aveva impostato sul potere temporale le ragioni della sua presenza nel nostro paese”.

“Paolo VI per noi ha rappresentato un uomo tormentato – spiega il Gran Maestro – vicino ai grandi dell’umanità, e sotto questo profilo è più vicino alla visione dell’uomo che noi abbiamo. D’altra parte ritengo che la distinzione tra laici e credenti sia errata, in quanto la distinzione va operata secondo altri canoni: tra laici credenti e non e tra fondamentalisti credenti e non. Quando sento parlare di atei faccio fatica ad accettare la distinzione di basso profilo tra laici e chierici: è una visione da fondamentale”.

(Adn kronos) 30 NOV 2007