Roma 11 luglio 2011 – (Adnkronos) Storici: Raffi (Goi), con Cordova scompare profondo studioso Massoneria

Roma 11 luglio 2011 – (Adnkronos) Storici: Raffi (Goi), con Cordova scompare profondo studioso Massoneria

Gli abbiamo aperto i nostri archivi per far parlare documenti e fatti

“Cordova è stato tra i primi a capire una storia profonda. Perdiamo uno studioso serio, che ha saputo affrontare e raccontare i percorsi della Massoneria italiana in maniera scientifica, contribuendo a sgombrare il campo da molti pregiudizi. Nell’ultimo decennio, abbiamo aperto allo studioso gli archivi del Grande Oriente d’Italia per far parlare documenti e fatti, alla luce del sole”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, esprime il “profondo cordoglio di tutti i liberi muratori” per la scomparsa dello storico Ferdinando Cordova, morto ieri a Grottaferrata (Roma) all’età di 73 anni.
“Lo ricordiamo -aggiunge il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani- per il rigore dei suoi studi e il tratto di umanità e gentilezza che abbiamo conosciuto nel corso di molti confronti e approfondimenti curati dal Grande Oriente, ai quali lo storico ha partecipato sempre con contributi che hanno illuminato un tratto di pensiero e di vita italiana. I suoi libri -conclude Raffi- resteranno oltre il Tempio, segno di dialogo vero, e mattone per la ricostruzione di molte verità. La terra gli sia lieve”.

(AdnKronos) 11 LUG 2011

Roma 5 luglio 2011 – (Adn kronos) Renata De Lorenzo presenta ‘Murat’ a Roma.

Roma 5 luglio 2011 – (Adn kronos) Renata De Lorenzo presenta ‘Murat’ a Roma.

Ne discuteranno il Gran Maestro Raffi, Lambertini, Ricotti e Rossi

Venerdì 8 Luglio alle 19,30, a Roma, presso il parco di Villa Il Vascello (Via di San Pancrazio 8), il Servizio Biblioteca del Grande Oriente d’Italia, guidato da Bernardino Fioravanti, presenta il volume di Renata De Lorenzo ‘Murat’ (Salerno Editrice).

Il re francese, con il suo proclama da Rimini agli italiani, si può considerare il primo propugnatore del Risorgimento. Interverranno l’autrice, Renata De Lorenzo, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, Lamberto Lambertini, Carlo Ricotti e Lauro Rossi.

(AdnKronos) 5 LUG 2011

Torino 4 luglio 2011 – (Nuova Società) Intervista (impossibile) a Felice Govean, della loggia Ausonia di Torino nel 1859.

Torino 4 luglio 2011 – (Nuova Società) Intervista (impossibile) a Felice Govean, della loggia Ausonia di Torino nel 1859.

21 giugno 2011
Un’ Italia in guanti bianchi – prima parte

Abbiamo intervistato per voi un personaggio che in quel periodo c’era: Felice Govean, della loggia Ausonia di Torino nel 1859.
La prima domanda: cos’è la Massoneria ? E …l’Unità d’Italia è in qualche modo connessa alla massoneria di quegli anni?

Ecco, io in effetti ritengo che furono i “Guanti Bianchi” risorgimentali i veri padri fondatori dell’unità nazionale (…continua)

4 luglio 2011
Un’Italia in guanti bianchi – Seconda parte

Ma torniamo alla massoneria di casa nostra. Signor Govean, come nasce a Torino l’idea del GOI, del Grande Oriente Italiano? (…continua)

di Rosita Ferrato e Maria Cristina Sidoni

(Nuova Società) 04 LUG 2011

Roma 1 luglio 2011 – Le pretestuose polemiche per il monumento al Risorgimento a Macerata.

Roma 1 luglio 2011 – Le pretestuose polemiche per il monumento al Risorgimento a Macerata.

E’ bastata una proposta, quella di realizzare un’opera d’arte, per scatenare i nostalgici del Papa Re. Complice l’arrivo del caldo, tunicati e zelanti associazioni cattoliche si sono tuffati in una polemica anacronistica e senza senso, alzando l’asticella dello scontro in una città che merita altro. Ma andiamo con ordine, ricostruendo i fatti nella nuda cronaca e senza occhiali di parte. Il comitato ‘Stringiamoci a coorte’ (non la Libera Muratoria), con tanto di logo e di firme dell’Associazione, propone di realizzare a Macerata una statua per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Per alcuni benpensanti, è a dir poco uno scandalo che nella ‘Civitas Mariae’ possa esserci qualcuno che con laicità positiva e mettendoci la faccia, avanzi una proposta del genere, perché – a loro dire – si tratterebbe di un ‘simulacro’ inneggiante ai valori della Massoneria. Tanto più che è stato bocciato il progetto di erigere una statua, nella stessa città, a padre Matteo Ricci (ma almeno di questa decisione non vengono chiamati, per fortuna, al banco degli imputati, i massoni). Va detto che ovviamente un confronto tra le due opere e proposte non solo non ha fondamento, ma non deve neanche costituire terreno di battaglie ideologiche estive.

Il bozzetto dell’opera, realizzato dallo scultore Ermenegildo Pannocchia per piazza Mazzini, non ha infatti alcunché di massonico e di sulfureo, come dimostrano le foto del progetto. Eppure il dibattito continua a suscitare polemiche. Addirittura, in occasione del Corpus Domini, i parroci e i responsabili delle principali aggregazioni laicali cattoliche presenti nel Comune di Macerata hanno letto un testo condiviso e firmato, con il quale si mostra pollice verso alla ‘stele massonica’, alzando le barricate per un monumento che ‘non s’ha da fare’ in quanto ispirato – si legge nel testo ecclesiale – a una ‘chiara e inequivocabile matrice massonica’. Fin qui la levata di scudi del mondo cattolico, che dimentica anzitutto come anche tra i Liberi Muratori – che abbracciano nel nome della tollerazna e del dialogo ogni credo e pensiero – vi siano anche dei cattolici in sofferenza per queste posizioni che sanno tanto di Sant’Uffizio e ricordano assurde polemiche per altre statue, come quella per il filosofo Giordano Bruno da Nola, in Campo deiFiori. Ma si era in altre epoche e nel frattempo la storia ha voltato pagina, almeno ci sembra, rispetto a inquisizioni, veti cattolici e legna da passare per il rogo delle idee.

E’ giusto dunque, in nome della libertà di pensiero che è una conquista civile e politica dell’Italia Unita, rimarcare che nelle intenzioni del Comitato ‘Stringiamoci a coorte’ – come si legge nella missiva inviata al sindaco di Macerata – c’è solo la “volontà di testimoniare nel tempo, con un oggetto che rimarrà patrimonio della città, l’adesione ideale a quei valori e principi universali che hanno motivato i tanti Italiani che prima hanno combattuto e sono morti per realizzare l’unità del Paese, poi quelli che l’hanno poi difesa nelle grandi guerre del secolo passato ed infine tutti coloro che con l’impegno civile e la dedizione alla cosa pubblica hanno permesso alla nostra nazione di mantenerne intatta l’integrità territoriale e sopratutto l’identità culturale”.

Il monumento, infatti, ricorda e rappresenta i nomi delle 21 Battaglie Risorgimentali; enuncia i tre principi universali, Libertà, Fratellanza e Uguaglianza, che sono alla base delle costituzioni di tutti gli Stati liberali e democratici; raffigura infine l’essere umano che si avvita in una spirale che tende verso l’alto, simbolo della tensione umana al miglioramento e all’ideale. E’ perciò promozione di Umanità, non segno di parte. Opera che può unire e rimandare a valori profondi, laici e cristiani, non cifra di divisione tra mondi e appartenenze.

Per queste giuste