Associazione a delinquere, truffa, corruzione e violazione della legge Anselmi (per l’ipotetica presenza di una loggia segreta a San Marino) sono le accuse mosse dalla Procura di Catanzaro agli indagati nell’ambito dell’inchiesta “Why Not” che imperversa dal 19 giugno nei giornali. La Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino replica con fermezza e prende le distanze.
Il Gran Maestro della Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino, Italo Casali, a gran voce, ha ribadito il 20 giugno, durante un’intervista al telegiornale della televisione nazionale Sammarinese “San Marino RTV”, che la Gran Loggia da lui guidata è completamente estranea alle note vicende di loschi individui italiani che nascondono i loro imbrogli e malefatte sotto l’effige della Massoneria, poiché a San Marino esiste solamente una Istítuzíone Massonica regolare che è la “Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino”.
Questa Gran Loggia, che fa capo a tre logge, è nata nel 2003 ed è composta, come da Costituzione e da Regolamento, solo ed esclusivamente da cittadini residenti nella Repubblica di San Marino.
La Serenissima Gran Loggia della Repubblica di San Marino venne costituita dai massoni sammarinesi con l’ausilio di due tra le più importanti Grandi Logge Regolari del Mondo, il Grande Oriente d’Italia e la Gran Loggia del Distretto di Columbia, per tamponare e fronteggiare il pullulare nella Repubblica di San Marino di questi squallidi individui, provenienti per lo più da paesi limitrofi, che sotto la nobile bandiera di Libertà della Repubblica di San Marino, si autoproclamavano massoni di “presunte” logge, loggette e loggettine irregolari, sconosciute e non riconosciute da nessuno, libere di intrecciare rapporti oscuri e contatti, senza alcun controllo.
Il libro “L’eredità di Nathan. Guido Laj (1880-1948), Pro sindaco di Roma e Gran Maestro” di Anna Maria Isastia e Guido Laj sarà presentato il 15 giugno, alle ore 17, presso il Palazzo Senatorio del Comune di Roma, nella Sala del Carroccio (Piazza del Campidoglio 1).
Intervengono Giovanni Sabbatucci, Massimo Teodori, Vittorio Vidotto e il vicepresidente della Commissione cultura del Comune di Roma Paolo Masini. Conclude l’incontro il Gran Maestro Gustavo Raffi. Saranno presenti gli autori. Ingresso libero
L’avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, ha reso noto di aver ricevuto due messaggi minatori, di cui uno contenente simboli di morte e di avere denunciato ieri l’accaduto alla Procura della Repubblica di Palermo.
“Se qualcuno pensa di intimorirmi o di farmi desistere – dice Raffi – dalle mie dure prese di posizione contro le associazioni di stampo mafioso e ogni forma delinquenziale, contro comportamenti omissivi ed ogni forma di acquiescenza a tali fenomeni, contro ogni collusione tra la mala politica e il malaffare di qualsiasi natura, nonché contro quanti colludano per incidere sulla vita pubblica e inquinare le attività economiche, ha sbagliato indirizzo”.
“L’autore o gli autori – conclude – si sono celati dietro il vile anonimato: unico segno di riconoscimento i timbri postali di Palermo stampigliati sulle buste. Continuerò con sempre maggior forza e impegno a guidare il Grande Oriente d’Italia nel percorso del massimo rigore e all’insegna della trasparenza, battendomi contemporaneamente contro ogni forma associativa che, utilizzando ed abusando della denominazione ‘massoneria’, persegua fini contrari a quelli professati dalla Libera Muratoria”.
L’avvocato Gustavo Raffi, gran maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, ha reso noto di aver ricevuto due messaggi minatori e di aver denunciato ieri l’accaduto alla Procura della Repubblica di Palermo.
“Se qualcuno – dice Raffi in una nota – pensa di intimorirmi o di farmi desistere dalle mie dure prese di posizione contro le associazioni di stampo mafioso e ogni forma delinquenziale, contro comportamenti omissivi ed ogni forma di acquiescenza a tali fenomeni, contro ogni collusione tra la mala politica e il malaffare di qualsiasi natura, nonche’ contro quanti colludano per incidere sulla vita pubblica e inquinare le attivita’ economiche, ha sbagliato indirizzo”.
“L’autore o gli autori – conclude Raffi – si sono celati dietro il vile anonimato. Continuero’ con sempre maggior forza e impegno a guidare il Grande Oriente d’Italia nel percorso del massimo rigore e all’insegna della trasparenza, battendomi contemporaneamente contro ogni forma associativa che, utilizzando ed abusando della denominazione ‘massoneria’, persegua fini contrari a quelli professati dalla Libera Muratoria”.
L’avvocato Gustavo Raffi, gran maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, ha reso noto di avere denunciato alla Procura della Repubblica di Palermo di aver ricevuto due messaggi minatori anonimi, di cui uno contenente simboli di morte. Le missive recano i timbri postali di Palermo stampigliati sulle buste.
“Se qualcuno pensa di intimorirmi o di farmi desistere dalle mie dure prese di posizione contro le associazioni di stampo mafioso ed ogni forma delinquenziale, contro comportamenti omissivi ed ogni forma di acquiescenza a tali fenomeni, contro ogni collusione tra la mala politica e il malaffare di qualsiasi natura, nonche’ contro quanti colludano per incidere sulla vita pubblica ed inquinare le attivita’ economiche ha sbagliato indirizzo”, afferma Raffi in una nota, e aggiunge: “Continuero’ con sempre maggior forza ed impegno a guidare il Grande Oriente d’Italia nel percorso del massimo rigore e all’insegna della trasparenza, battendomi contemporaneamente contro ogni forma associativa che, utilizzando ed abusando della denominazione ‘massoneria’, persegua fini contrari a quelli professati dalla Libera Muratoria”.
“Se qualcuno pensa di intimorirmi o di farmi desistere dalle mie dure prese di posizione contro le associazioni di stampo mafioso ed ogni forma delinquenziale, contro comportamenti omissivi ed ogni forma di acquiescenza a tali fenomeni, contro ogni collusione tra la mala politica e il malaffare di qualsiasi natura, nonchè contro quanti colludano per incidere sulla vita pubblica ed inquinare le attività economiche ha sbagliato indirizzo”.
Lo ha detto l’avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani che ha reso noto di avere denunciato ieri alla Procura della Repubblica di Palermo di aver ricevuto due messaggi minatori, di cui uno contenente simboli di morte. L’autore o gli autori si sono celati dietro il vile anonimato: unico segno di riconoscimento i timbri postali di Palermo stampigliati sulle buste.
“Continuerò – ha aggiunto il Gran Maestro Raffi – con sempre maggior forza ed impegno a guidare il Grande Oriente d’Italia nel percorso del massimo rigore e all’insegna della trasparenza, battendomi contemporaneamente contro ogni forma associativa che, utilizzando ed abusando della denominazione “MASSONERIA”, persegua fini contrari a quelli professati dalla Libera Muratoria”.
Silvia Renzi, 338 2366914, comunicazione e rapporti con la stampa.
“Il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani condanna ancora una volta e con la massima fermezza ogni forma associativa che, utilizzando del tutto impropriamente e abusando della denominazione ‘Massoneria’, persegua fini contrari a quelli professati dalla Libera Muratoria”.
Lo afferma il Gran Maestro aggiunto della Goi, Massimo Bianchi, commentando le notizie sull’inchiesta del pm di Potenza, Henry John Woodcock, sull’esistenza di logge coperte o segrete costituite a scopi affaristici. Il Goi e’ la maggiore istituzione Libero Muratoria italiana. “Il Grande Oriente d’Italia, nel rigoroso rispetto dei propri principi e delle leggi della Repubblica, non persegue fini affaristici, ne’ di occupazione delle cosa pubblica, ne’ di inquinamento delle attivita’ economiche e, soprattutto, non ha al suo interno logge segrete o coperte -sottolinea Bianchi-. Nessuno tra i 24 nominativi che risulterebbero indagati dal pm di Potenza appartiene al Grande Oriente d’Italia”.
“Come afferma anche il Gran Maestro Raffi -aggiunge Bianchi- la Massoneria che noi rappresentiamo e’ quella che si e’ aperta alla societa’, altamente trasparente e, quando ci si mette in vetrina, non possono esserci dei personaggi strani. Quindi, se il pm Woodcock parla di ‘massoneria deviata’ o ‘coperta’, non ci riguarda, non ha nulla a che fare con noi. In materia di legalita’ e di osservanza dei valori di democrazia, liberta’ e di dignita’ -conclude il gran maestro aggiunto- la nostra istituzione e’ da sempre in prima linea. Quanti parlano di massoneria deviata e di logge coperte non si riferiscono affatto alla Massoneria del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, che – deve essere chiaro – e’ la prima vittima di tali fenomeni illegali”.
“Il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani condanna ancora una volta e con la massima fermezza ogni forma associativa che, utilizzando del tutto impropriamente e abusando della denominazione ‘Massoneria’, persegua fini contrari a quelli professati dalla Libera Muratoria. Il Grande Oriente d’Italia, nel rigoroso rispetto dei propri principi e delle leggi della Repubblica, non persegue fini affaristici, ne’ di occupazione delle cosa pubblica, ne’ di inquinamento delle attivita’ economiche e, soprattutto, non ha al suo interno logge segrete o coperte. Nessuno tra i 24 nominativi che risulterebbero indagati dal P.M. di Potenza, appartiene al Grande Oriente d’Italia”.
Lo ha dichiarato Massimo Bianchi, Gran Maestro aggiunto del Goi (Grande Oriente d’Italia) in merito alla notizie sull’indagine in corso da parte della magistratura di Potenza.
“Come afferma anche il Gran Maestro Raffi -aggiunge Bianchi- la Massoneria che noi rappresentiamo e’ quella che si e’ aperta alla societa’, altamente trasparente e, quando ci si mette in vetrina, non possono esserci dei personaggi strani, quindi, se il Pm Woodcock parla di ‘massoneria deviata’ o ‘coperta’, non ci riguarda, non ha nulla a che fare con noi”.
“In materia di legalita’ e di osservanza dei valori di democrazia, liberta’ e di dignita’ -conclude- la nostra Istituzione e’ da sempre in prima linea. Quanti parlano di massoneria deviata e di logge coperte non si riferiscono affatto alla Massoneria del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, che – deve essere chiaro – e’ la prima vittima di tali fenomeni illegali”.