Autore: goiadmin2
Roma 14 maggio 2010 – (Adn kronos) Massoneria: Raffi, no a ricostruzioni giornalistiche infondate. GOI è una casa di vetro.
“Accuse infamanti e soprattutto infondate. Smentendo categoricamente contenuti e ‘retroscena’ di una ricostruzione giornalistica non verificata che oggi campeggia sulle pagine di un settimanale, il Grande Oriente d’Italia si riserva di adire alle vie legali per tutelare in ogni sede l’onorabilità dell’Istituzione e delle persone che la rappresentano. Con il fango vecchio non si cementano pietre”..
Lo sottolinea in una nota l’avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.
“Noi continuiamo nel nostro progetto di ‘Nuova Primavera’, rendendo sempre più il Grande Oriente d’Italia una casa di vetro, in confronto costante con la società e laboratorio di idee. Quanto agli altri – prosegue l’avvocato Raffi – sono poco credibili: continuino a incrociare il microfono con le loro ossessioni. Per far verità rispetto all’ennesimo polverone alzato ad arte non temiamo carte bollate nè aule di tribunale, pronti sempre al confronto a viso aperto su ogni questione”.
(Adn Kronos) 14 MAG 2010
Camogli 13 maggio 2010 – Italia 150: Massoneria; Bianchi (Goi), “ideali del Risorgimento antidoto contro la disgregazione civile”.
Sabato 15 maggio a Camogli Convegno di studi “Simone Schiaffino e il Risorgimento nel 150° anniversario della morte per l’Unità d’Italia”.
“In un momento storico nel quale, nel nostro Paese, i municipalismi spesso ignorano e vilipendono la sacralità delle libere istituzioni nate dal Risorgimento il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani rivendica la grande tradizione unitaria italiana, il senso civile del Risorgimento e la valenza dell’apporto laico che occorre siano oggi riaffermati in presenza di tentativi di revisionismo antiunitario”.
Lo ha detto Massimo Bianchi, Gran Maestro aggiunto del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani alla vigilia del convegno di studi “Simone Schiaffino e il Risorgimento nel 150° anniversario della morte per l’Unità d’Italia” in programma sabato 15 maggio al Portofino Kulm di Camogli.
“Il Risorgimento – ha aggiunto Bianchi – non rappresenta un’anticaglia sentimentale, ma una storia di sangue e ragione tessuta nel corpo della Nazione. Vanno valorizzati il suo spirito profondo, le sue regole di libertà fondate sulla ragione e sulla laicità della convivenza civile, ideali che possono costituire l’antidoto più efficace contro la disgregazione civile. Non può esistere un Paese senza memoria ed è perciò che la memoria del Risorgimento è un elemento fondamentale. Per la Massoneria è importante ricordare l’impegno dei Liberi Muratori per legittimare uno Stato che allora nasceva debole e per determinarne la sua modernizzazione”.
La figura di Schiaffino ed il tema più generale del Risorgimento saranno affrontati a partire dalle ore 9,30 da Morris Ghezzi, “I diritti umani nell’Unità d’Italia”; Bianca Montale, “Mazziniani e garibaldini liguri nel Risorgimento”; Manrico Murzi “Simone Schiaffino, Timone e Baionetta”; Franco de Leonardis, “Il contributo di massoni liguri al Risorgimento: tra il Mediterraneo e Oltreoceano”.
Dopo la deposizione di una corona al monumento di Simone Schiaffino, i lavori del Convegno riprenderanno alle ore 15 con l’intervento di Virginio Gastaldi “Costruire la Nazione: quattro casi esemplari di massoni nel Risorgimento: Bertani, Asproni, Dolfi, Morelli”; di Edoardo Ripari “I mille vindici del destino. Garibaldi e i mille nell’opera di Giosue Carducci” e di Bernardino Fioravanti “Echi del Risorgimento nel Cinema”.
I lavori del Convegno, presieduti dal Presidente del Collegio dei Maestri Venerabili della Liguria, Paolo Barbanente e moderati da Felice Israel, saranno chiusi dallo stesso Gran Maestro Aggiunto Bianchi.
Silvia Renzi, 338 2366914
comunicazione e rapporti con la stampa
Roma 13 maggio 2010 – (AGI) Italia 150: Bianchi (GOI), da ideali Risorgimento no disgregazione.
La Massoneria italiana, protagonista del Risorgimento, conferma il suo impegno in vista del 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia, prganizzando per sabato 15 maggio a Camogli un convegno di studi su “Simone Schiaffino e il Risorgimento, nel 150esimo anniversario della morte per l’Unità d’Italia”. Schiaffino, uno dei Mille di Garibaldi, alfiere sul campo di battaglia, venne ucciso da una fucilata dei borbonici a Calatafimi.
Massimo Bianchi, Gran Maestro aggiunto del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, osserva: “In un momento storico nel quale, nel nostro Paese, i municipalismi spesso ignorano e vilipendono la sacralità delle libere istituzioni nate dal Risorgimento, il GOI rivendica la grande tradizione unitaria italiana, il senso civile del Risorgimento e la valenza dell’apporto laico, che occorre siano oggi riaffermati in presenza di tentativi di revisionismo antiunitario”.
“Il Risorgimento – aggiunge Bianchi – non rappresenta un’anticaglia sentimentale, ma una storia di sangue e ragione tessuta nel corpo della Nazione. Vanno valorizzati il suo spirito profondo, le sue regole di libertà fondate sulla ragione e sulla laicità della convivenza civile, ideali che possono costituire l’antidoto più efficace contro la disgregazione civile. Non può esistere un Paese senza memoria ed è perciò che la memoria del Risorgimento è un elemento fondamentale. Per la Massoneria è importante ricordare l’impegno dei liberi muratori per legittimare uno Stato che allora nasceva debole e per determinarne la sua modernizzazione”.
(AGI) 13 MAG 10
Roma 12 maggio 2010 – Massoneria: Grande Oriente d’Italia celebra oggi i 65 anni di Lavoro Massonico di Aldo Chiarle. GM Raffi: “Il primato delle idee è il segreto di una storia di fedeltà che racconta umanità e saggezza”.
“Questa sera a Roma, nella sede della Libera Muratoria, nel Tempio dedicato a Giuseppe Garibaldi, si riuniranno Fratelli da tutta Italia per festeggiare i 65 anni di Lavoro Massonico di Aldo Chiarle, giornalista, socialista, Uomo libero e Libero Muratore”.
Lo annuncia il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, sottolineando come “dalle pagine dell’ “Avanti!”, da innumerevoli anni, Aldo Chiarle racconti il vero volto della Massoneria, i suoi ideali, le sue battaglie e la sua capacità di confronto, seguendone gli intrecci con la storia e la cronaca politica e sociale. Senza compromessi, senza ipocrisie, con un invidiabile spirito caustico: questo il suo carattere e il suo contributo alla Massoneria”.
“Sin da giovanissimo, negli anni della Resistenza, fino ad oggi che è Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia – prosegue Raffi – Chiarle è stato fedele all’unico ideale della libertà di pensiero, con la sua penna che sa raccontare appartenenze. Il suo esempio costituisce un riferimento certo, di vissuto e di sapienza, per i tanti giovani Fratelli della nostra Istituzione, testimoniando i valori profondi che Palazzo Giustiniani, scuola di umanità e libertà, sa trasmettere cogliendo la lezione di una storia profonda che scorre nel tempo degli uomini”.
Per Raffi, “cifra e segno di questo Fratello caro a tutto il Goi, è il durare della sua speranza, la parola vera e sempre fraterna, il sorriso responsabile e generoso che, unite a una indomita voglia di futuro, costituiscono uno stimolo a procedere sulla strada della ricerca di senso. Il primato di Aldo Chiarle – dice ancora Raffi – sono infatti le sue idee giovani, cercando con noi una verità da portare all’alba. Gli siamo tutti grati per quello che insegna con il sorriso e il suo bastone da saggio che cammina, come lui, sempre avanti le cose”.
“Ringraziamo Chiarle – conclude Raffi – per il lavoro svolto in questi anni e per il suo spirito critico: un insostituibile alleato nella lotta per la affermazione dei principi della Libera Muratoria”.
Silvia Renzi, 338 2366914
comunicazione e rapporti con la stampa
Roma 12 maggio 2010 – (Adn kronos) Massoneria: GOI nel Tempio di Garibaldi festeggia il decano Chiarle.
“Questa sera a Roma, nella sede della Libera Muratoria, nel Tempio dedicato a Giuseppe Garibaldi, si riuniranno Fratelli da tutta Italia per festeggiare i 65 anni di Lavoro Massonico di Aldo Chiarle, giornalista, socialista, Uomo libero e Libero Muratore”.
Lo annuncia il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, sottolineando come “dalle pagine dell’ “Avanti!”, da innumerevoli anni, Aldo Chiarle racconti il vero volto della Massoneria, i suoi ideali, le sue battaglie e la sua capacità di confronto, seguendone gli intrecci con la storia e la cronaca politica e sociale. Senza compromessi, senza ipocrisie, con un invidiabile spirito caustico: questo il suo carattere e il suo contributo alla Massoneria”.
“Sin da giovanissimo, negli anni della Resistenza, fino ad oggi che è Gran Maestro Onorario del Grande Oriente d’Italia – prosegue Raffi – Chiarle è stato fedele all’unico ideale della libertà di pensiero, con la sua penna che sa raccontare appartenenze. Il suo esempio costituisce un riferimento certo, di vissuto e di sapienza, per i tanti giovani Fratelli della nostra Istituzione, testimoniando i valori profondi che Palazzo Giustiniani, scuola di umanità e libertà, sa trasmettere cogliendo la lezione di una storia profonda che scorre nel tempo degli uomini. Il primato di Aldo Chiarle – dice ancora Raffi – sono infatti le sue idee giovani, cercando con noi una verità da portare all’alba. Gli siamo tutti grati per quello che insegna con il sorriso e il suo bastone da saggio che cammina, come lui, sempre avanti le cose”.
(Adn Kronos) 12 MAG 2010
Roma 12 Maggio 2010 – (Avanti!) “Dare all’umanità sfide di lungo respiro” – di Aldo Chiarle.
Fra tutte le Grandi Logge alle quali ho partecipato – e sono tante, essendo stato iniziato alla Massoneria nel lontano 8 maggio 1945 – forse quella di quest’anno è quella che più mi ha colpito, per la presenza di tanti giovani entusiasti e nelle sedute pubbliche anche per la partecipazione di moltissimi “profani” interessati ai dibattiti che si sono tenuti in tre giorni di attività. Dalla Grande Loggia sono passate poche settimane e mi arrampico al Grande Oriente d’Italia di Villa del Vascello, a Roma, per sentire le impressioni di Gustavo Raffi, che da oltre dieci anni è il Gran Maestro della Massoneria del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.La sede della Massoneria a Roma è la sede storica della Repubblica Romana; perché proprio al Vascello si è tenuta la battaglia fra l’esercito francese chiamato da Pio IX ed i garibaldini di Giuseppe Garibaldi, conclusasi con la vittoria di Garibaldi, ma dove venne ferito a morte Goffredo Mameli, autore dell’Inno che oggi giustamente è l’Inno nazionale italiano.Domando a Raffi la sua impressione sui lavori della Grande Loggia e la risposta non poteva che essere entusiasticamente favorevole.
Perché alla mia domanda dice: “Abbiamo passato giorni di vero confronto. È la nostra strada guardare negli occhi le cose e lottare perché possano migliorare i giorni e le stagioni dell’Uomo. Con i nostri lavori, gli approfondimenti e i tanti momenti di riflessione che ci hanno visto stare assieme, conoscerci ancora meglio e rinsaldare vecchi doveri, abbiamo ancora una volta arato un campo: quella della nostra capacità di guardare lontano, di indicare al nostro tempo delle linee-guida che come archetipi valgono per quanto volgiamo contribuire a costruire. Non dobbiamo e non vogliamo tornare indietro, non chiudiamo gli occhi, continuiamo a camminare verso una nuova alba”.
“Sta a tutti noi, insieme – continua Raffi -, riuscire a fare della Massoneria un ‘coagulo’ di forze propositive come terreno di partenza con cui misurarsi senza nasconderne provvisorietà e mancanza di pensieri forti. Occorre andare verso quel ‘racconto condiviso’, di cui parlava Oscar Giannino in un passaggio del suo intervento in una tavola rotonda, innervando capacità di ascolto nella società nella quale viviamo da Liberi Muratori, costruttori di umanità. E se Giannino giustamente rimarcava che da qui a poco nello scenario geopolitico ‘il mondo sarà di chi ha fame’, noi crediamo anche che ‘aver fame’ significhi desiderare il cambiamento, essere aperti al nuovo che accadrà anche con il nostro lavoro, disporsi al passaggio della verità che non di rado incrocia il cammino di chi sa scalare montagne per cercare una ragione per lottare ancora. Per noi questo vuol dire anche sentirsi parte di un destino condiviso, di un’avventura unica che cuce la nostra voglia di raccontare la primavera che bussa alle porte del tempo. Forse in questi giorni non avremo dato molte risposte. Di sicuro, però, abbiamo posto buone domande. Quando c’è polvere, aprire una finestra è già un passo giusto. E fa bene”.
“Ora che abbiamo scaldato il nostro cuore – prosegue il Gran Maestro – con la capacità di misurarci sul campo, di saper parlare agli altri, di saper intercettare domande, dobbiamo farci promotori di quella che definisco una responsabilità diffusa, facendoci segno per altre percorrenze perché concretamente sapremo dimostrare che si può cambiare, che c’è gente che ci mette la faccia e ci scommette il cuore. Dopo aver sentito i segni dell’affetto fraterno, siamo più capaci di portare fuori dal Tempio la gioia di vivere un sogno possibile: essere Uomini veri, di lealtà e di coraggio. Uomini che sanno rischiare, inattuali perché quando tutti fanno spallucce, vogliono costruire anche sulle rovine”.
“L’auspicio che si è levato forte