Autore: goiadmin2
Roma 7 giugno 2010 – (Giustizia Giusta) La fobia antimassonica del Pd.
L’eredità della sinistra Cattolica e del partito Comunista, che il P.D. sembra voler sostenere di aver accettato col beneficio dell’inventario, comprende sicuramente nell’asse, se non di tutto, certo il peggio del “compromesso storico”. In realtà si può affermare che il P.D. è tutto quel che resta del compromesso storico ed, anzi, tutto quel che restava al momento del sommovimento per lo sfascio degli equilibri della lottizzazione partitocratica di fronte al golpe mediatico-giudiziario di “Mani Pulite”.
La grande saldatura tra le masse cattoliche e quelle comuniste in un nuovo clima di unità nazional-popolare, non è mai intervenuta. Del compromesso storico, già negli anni in cui era di moda parlarne e farvi riferimento, esisteva solo l’intesa antiliberale con i suoi riflessi culturali anti-risorgimentali di cui oggi si vedono gli effetti.
Cattocomunisti e marxisti (o sedicenti tali) si ritrovavano su una stessa piattaforma culturale nella “damnatio memoriae”, oltre che nell’attualità dell’esclusione dall'”ammissibile” politico, di quel tanto che restava delle forze liberali, del laicismo, del Risorgimento, del Giolittismo, di Croce filosofo e pensatore. E della Massoneria, nei confronti della quale oltre alla “damnatio memoriae” del suo passato si è aggiunta la demonizzazione e l’autentica persecuzione nel suo presente.
Sarà di estremo interesse, il giorno in cui si porrà mano ad una autentica analisi storiografica degli eventi di “Mani Pulite” e delle sue molteplici e coordinate operazioni, affrontare la questione del ruolo che ebbe la strumentalizzazione della vicenda della P 2 nella strategia generale di chi tenne le fila di quell’autentico golpe (tanto più golpe di quelli velleitari o immaginari che sono venuti e vengono alla ribalta nel nostro Paese negli ultimi decenni!).
Certo è che, partendo da quella storia più grottesca che allarmante (se non per l’ingenuità di molti che vi furono coinvolti) ed in totale contrasto con il continuo riferimento alla “Massoneria deviata” che si fece a proposito di Gelli e dei molti altri “misteri” più o meno immaginari, si passò ad una squallida campagna persecutoria nei confronti della Massoneria in genere (“deviata” e non) rivelando la vera natura e le vere finalità di questa altrimenti inspiegabile coincidenza di atteggiamenti.
Nella persecuzione dei massoni si è distinta la magistratura, attraverso la sua associazione di categoria ed il suo Consiglio Superiore. Quello stesso organismo che la fa passare liscia a magistrati colpevoli di gravissimi comportamenti e capaci di asinità imperdonabili, è stato severissimo nei confronti non solo di magistrati massoni, ma persino di magistrati che con la Massoneria avevano avuto a che fare fugacemente addirittura da studenti, dando rilievo per il diritto e la deontologia dello Stato e del magistrato, ad un principio che è proprio dell’ordinamento del sodalizio massonico, ma che è inconcepibile per codice e leggi civili, cioè che il massone, una volta “iniziato” resta sempre massone, anche se “in sonno”, censurato se ha abbandonato l’istituzione.
La magistratura ha nel suo seno magistrati che hanno fatto parte di Potere Operaio (la matrice politica del braccio militare costituito dalle Brigate Rosse) e che da magistrati hanno militato e militano in organizzazioni eversive, magari partecipando a qualche “occupazione” di facoltà universitarie. Ma espelle e censura i Massoni.
La persecuzione della Massoneria e dei Massoni corrisponde, del resto, a quel bisogno di “dietrologie” il cui mito è tanto caro soprattutto a coloro che non sanno e non vogliono vedere ciò che hanno davanti agli occhi. Non è un caso che tra i malati di mania di persecuzione, Massoni e Massoneria siano tra i primi nell’elenco dei “cattivi” sempre anonimi e misteriosi persecutori.
Ma la radice cultu
Arezzo 5 giugno 2010 – (Informarezzo) Massoneria: un problema o una risorsa?
La caccia alle streghe aperta dentro al PD dalla corrente ex DC, ha come scopo finale il tentativo di mettere definitivamente alle corde la leadership di Bersani. Queste posizioni, visceralmente antimassoniche e sostanzialmente clericali, riscuotono grande successo nell’immaginario del paese, ma vanno a scontrarsi con le reiterate sentenze dell’Alta Corte di Giustizia Europea che accusa l’Italia di scarso senso della democrazia.
Il dibattito aperto dentro al PD in relazione al problema degli iscritti alla massoneria, merita secondo me di spendere qualche parola in più, rispetto a quelle che anche nei quotidiani nazionali, ed ora anche locali per bocca del consigliere Nicotra, abbiamo letto in questi ultimi giorni.
Il cristianesimo ha rappresentato la tradizione culturale dell’occidente degli ultimi due millenni. La cultura del sapere, passata attraverso il tunnel della storia, è arrivata a noi attraverso gli eroici amanuensi che nel chiuso di antichi monasteri cistercensi hanno consegnato all’uomo moderno i fondamenti della filosofia, delle antiche scienze matematiche e della fisica. L’uomo moderno tanto deve alla fede di coloro che hanno speso la vita in questo sacrificio. Alla luce di queste riflessioni, e delle polemiche un po’ strumentali sugli scandali sessuali interni alle gerarchie, considero assolutamente ingiusto giudicare 20 secoli di storia, attraverso il buco della chiave di un manipolo di sciagurati che oggi ne hanno sporcato il volto coi loro segreti vizi e le modeste virtù.
Altrettanto ingiusto è tuttavia giudicare la massoneria attraverso il monocolo rotto di quello che fu uno scandalo tutto e soltanto italico: la P2.
La massoneria nasce e si sviluppa sulla radice dell’illuminismo, del bisogno dell’uomo di affrancarsi dalle religioni in senso temporale e dallo strapotere degli ecclesiastici, nel tentativo di fondare un nuovo ordine di valori fondato sulla libertà di pensiero, sulla uguaglianza tra i censi, sulla fratellanza fra gli uomini. Parlare di massoneria senza tener conto dell’impulso che questa ha dato allo sviluppo dell’uomo moderno, significa mettere la testa dentro la sabbia e far finta che la storia sia stata scritta guardando altrove. Significa dimenticare infatti, che a partire dal 700 questa ha segnato indelebilmente ogni evento di rilevo mondiale. Come dimenticare che la dichiarazione di indipendenza americana (così come la dichiarazione dei diritti dell’uomo un paio di secoli dopo) fu scritta in una loggia massonica, e che la più importante democrazia del mondo è stata pensata, tenuta a battesimo, cullata, e svezzata dalle logge massoniche americane. Come far finta di non sapere che Washinton, Franklin, Jefferson, Adams e moltissimi altri delegati, erano massoni?
Tutta la vicenda della guerra di indipendenza – il ruolo di Franklin a Parigi, inviato speciale del Congresso americano; il ruolo giocato da Lafayette e dai suoi volontari; la spedizione militare del generale Rochambeau a Rhode Island, presenta aspetti misteriosi e, a volte, paradossali, che solo un sotterraneo lavorio delle Logge inglesi, francesi e americane, convergenti intorno a un comune progetto «sovversivo» che già guardava, forse, ai possibili sviluppi rivoluzionari in terra francese, potrebbe in buona parte spiegare. Impegnandosi nella guerra al fianco degli insorti americani, è come se Ancien Régime avesse firmato la sua condanna e la sua rovina, in Francia prima e in prospettiva, nel resto d’Europa; con la sola eccezione della Gran Bretagna che, avendo già realizzato il trapasso verso la modernità (liberalismo, parlamentarismo, rivoluzione industriale e ascesa della borghesia commerciale e finanziaria, tutti temi cari alle logge inglesi ), poteva permettersi di guardare con sovrano disprezzo alle sanguinose convulsioni del V
Roma 4 giugno 2010 – (L’Unità) Massoneria e Pd. Dalla Maremma ad Ancona infuria la polemica.
«Oggi nel Pd ce ne sono a bizzeffe» dice Renzo Bardelli, ex sindaco comunista di Pistoia. Massoni e democratici: la discussione nel partito è molto accesa, la questione è spinosa e toccherà alla commissione di garanzia, convocata per lunedì prossimo, dirimere una buona volta per tutte la matassa sulla compatibilità tra l’iscrizione al partito e alla massoneria. A riportare al centro dell’attenzione questo argomento è stato il caso di Guido Maria Destri, assessore al Bilancio di Scarlino, comune della Maremma grossetana, al centro delle polemiche per essere stato fotografato durante una riunione massonica. Un altro caso di un assessore Pd affiliato alla massoneria era scoppiato ad Ancona, con le dimissioni di Ezio Gabrieli, dopo aver dichiarato la sua appartenenza al Grande Oriente d’Italia. Sono bastate queste due vicende per dare fiato alle polemiche dentro il Pd. Nel frattempo il capogruppo in Provincia di Macerata chiede ai vertici democratici di pronunciarsi sulla compatibilità della massoneria nel partito, gli ex popolari insistono sul divieto esplicito di appartenere al Pd e alle logge. Questi nuovi casi hanno di fatto riacceso il confronto nel partito, in prima fila anti-massonica due esponenti di spicco dell’area cattolica come Pierluigi Castagnetti e Beppe Fioroni. Ma davvero sarebbe cospicua la pattuglia di democratici dentro la massoneria? «Penso che in un paese democratico sia la cosa più normale del mondo, presumo, noi però non facciamo censimenti» commenta Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia «a noi interessa che i fratelli, siano essi di destra che di sinistra, rispettino i principi della libertà e uguaglianza e che pratichino la filosofia del dialogo». Chi non pensa che sia poi tanto normale è il sindaco di Scarlino Maurizio Bizzarri, anche lui del Pd, specie dopo che ha scoperto di avere in giunta un assessore affiliato alla loggia Nicola Guerazzi di Massa Marittima. Anzi, ex associato: proprio ieri Guido Maria Destri ha fatto recapitare sulla scrivania del sindaco Bizzarri una lettera di dimissioni dalla massoneria, con tanto di timbro del segretario della sua loggia. Ma se questa è una vicenda chiusa, resta sempre aperto invece il filone del dibattito. Nel Pd c’è chi parla addirittura di una questione morale. «Esagerato, mi sembra eccessivo» commenta il parlamentare Luca Sani, coordinatore della segreteria toscana. Da ex sindaco di Massa Marittima, in questo comune ci sono ben tre logge massoniche, Sani, getta acqua sul fuoco delle polemiche «cosa vuole che sia la storia di un assessore di Scarlino massone…» dice «con un presidente del Consiglio e un capogruppo del Pdl che sono stati iscritti alla P2». Sono in molti a domandarsi però se un iscritto può far parte della massoneria. A questo proposito lo statuto nazionale del Pd non è abbastanza chiaro poiché nelle norme il termine «massoneria» non viene mai citato, anche se l’articolo 3 del codice etico stabilirebbe che non si può essere del Pd e della massoneria. Almeno questa è la tesi che sposa anche la presidente nazionale Rosy Bindi. Sulla trasparenza delle logge punta invece il Gran Maestro d’Italia, Gustavo Raffi «conosco Gabrielli è stato un buon amministratore». La lacerazione interna al Pd? «Non vorrei che fosse un pretesto per non parlare della situazione difficile del paese» spiega Gran Maestro, Raffi. Per l’ esponente della massoneria, insomma, puntare l’attenzione sulle logge non sarebbe altro che un modo per distogliere la gente dai problemi reali. Sicuramente non è l’obiettivo del Pd. «È importante che lo si dichiari prima» precisa il segretario toscano, Andrea Manciulli. È certo però che quando c’è di mezzo la massoneria i veleni si sprecano. L’ultimo è di ieri, sempre in Toscana, con l’ex sindaco di Pistoia, Renzo Bardelli, che indica il neo consigliere regionale del Pd, Gianfranco Venturi
Lecce 26 giugno 2010 – Massoneria in terra d’Otranto. Convegno del Collegio della Puglia per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia.
Lo splendido scenario del Castello Carlo V di Lecce ospiterà il 26 giugno (ore 17,30) l’omaggio delle logge pugliesi all’Unità nazionale del nostro Paese in vista del 150esimo anniversario. L’iniziativa è del Collegio circoscrizionale della regione.
Nel corso del convegno “La Massoneria di Terra d’Otranto e l’unità d’Italia”, questo è il tema dell’incontro, si confronteranno alti esponenti del Grande Oriente d’Italia con specialisti in materia. E’ prevista la partecipazione del Gran Maestro Gustavo Raffi.
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Isola d’Elba 25-27 giugno 2010 – Acacia 2010. Tradizionale incontro estivo della loggia “Nuova Luce dell’Elba”.
Non poteva mancare anche quest’anno. Il consueto incontro d’inizio estate della loggia “Nuova Luce dell’Elba” (152) di Portoferraio si svolgerà dal 25 al 27 giugno all’Isola d’Elba rispettando ormai una tradizione che vede, all’inizio dell’estate, l’incontro tra i fratelli elbani e quelli di altre sedi, in compagnia dei loro familiari.
Per “Acacia 2010” sono previste numerose iniziative, con visite e incontri culturali. Senza dimenticare i ‘ritrovi’ enogastronomici.
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