Autore: goiadmin2
20 febbraio 2011 – Manifestazioni programmate dalle amministrazioni locali per celebrare i 150 anni dell’unità dell’Italia.
Numerose manifestazioni sono state programmate dalle amministrazioni locali per celebrare i 150 anni dell’unità dell’Italia. Segnaliamo i siti dove poter scaricare i programmi.
Inoltre diamo un primo e parziale elenco dei Musei del Risorgimento presenti nella penisola, luoghi di memoria spesso dimenticati.
Comitato nazionale
http://www.italiaunita150.it/
http://www.iluoghidellamemoria.it/area_notizie/
Comitato di Torino
Provincia di Torino
http://www.provincia.torino.it/speciali/2011/anniversario_unita_italia/
Regione Lombardia
http://www.regione.lombardia.it/
Regione Toscana
http://www.regione.toscana.it/italiaunita150/
Regione Emilia-Romagna
http://ermes.regione.emilia-romagna.it/
Comune di Milano
http://www.comune.milano.it/portale/wps/portal
Comune di Firenze
http://www.comune.fi.it/opencms/export/sites/retecivica/materiali/hp_citta/piegIdentita.pdf
Comune di Bologna
http://www.comune.bologna.it/primopiano/dettaglio/9:6881/
MUSEI DEL RISORGIMENTO
Roma
http://www.risorgimento.it/php/index.php
Torino
http://www.museorisorgimentotorino.it/
Genova
Firenze 20 febbraio 2011 – (Quotidiano del Nord) La massoneria è forte in Toscana e il presidente della Regione accetta l’invito.
Confronto aperto sulle idee e sui valori.
Questo il filo conduttore dell’intervento di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, all’iniziativa promossa dalla massoneria toscana (Grande Oriente d’Italia) per i 150 anni dell’Unità d’Italia che si è tenuta nella giornata di ieri al Palazzo dei Congressi di Firenze.
“Credo – ha esordito Rossi – che la Regione abbia fatto bene a patrocinare questa manifestazione che è inserita fra quelle per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Ha fatto bene perchè non c’è dubbio che la massoneria abbia rivestito un ruolo importante per il Risorgimento e per la costruzione dell’Italia unita.
E’ vero anche che la massoneria è forte in Toscana e che, in generale, la Toscana ha scritto pagine forti nella costruzione dell’Unità d’Italia” .
Il presidente della Regione ha citato ad esempio il sacrificio degli studenti e professori toscani a Curtatone e Montanara, l’apporto alla spedizione garibaldina partita da Quarto, la nascita nel 1859 del giornale La Nazione “fondato per accompagnare la nascita della nazione”, il plebiscito dei Toscani che “dissero sì all’unione e non all’annessione” con il regno sabaudo.
Poi ha ricordato la matrice europeista del Risorgimento e gli ideali di “quella giovane generazione ispirata agli ideali della Rivoluzione Francesce (uguaglianza, libertà, fraternità) che è riuscita a dare al nostro Paese il senso di Comunità Nazionale e di Patria”.
Ed ha riconosciuto il ruolo che la massoneria ha avuto come “tramite” per quegli ideali. “Sarebbe sbagliata – ha detto Rossi – un’opera di rimozione.” Ed ha ricordato ancora l’intreccio con “i primi barlumi del movimento operaio” e con la “storia della mutualità, che è presente in tante parti di Toscana”. E ancora il ruolo avuto “non solo fino al fascismo, ma anche dopo, con la Costituzione.”
“Credo – ha sottolineato Rossi – che discutere di questo sia giusto e che vada fatto alla luce del sole, così come è giusto riscoprire le idealità fondamentali, compresa la dignità della persona, che oggi sono troppo compresse e mercificate. E’ bene aprire un dibattito sulla persona che è depositaria di diritti ed esigenze, superando le polemiche e le divisioni del passato.
Cio’ che è accaduto 30 anni fa – ha detto Rossi – accadde appunto 30 anni fa.”
Per quanto riguarda la legge regionale n.68 del 1983 “Norme di attuazione dell’art. 18 della Costituzione e della legge 25 gennaio 1982 n. 17 in materia di associazioni segrete e norme per garantire la pubblicità della situazione associativa dei titolari di cariche elettive o di nomine o designazioni regionali” Rossi ha precisato che la legge “non si riferisce a qualcuno in particolare” ed ha ribadito il suo giudizio “sarebbe un errore” cancellare quella legge.
In proposito ha ricordato il parere dato a suo tempo da Paolo Barile, che ne aveva confermato la conformità con la Costituzione e ribadito la funzione a “garanzia della trasparenza”.
Rivolgendosi all’auditorio Rossi ha ribadito che quella legge, che garantisce la trasparenza, è anche nell’interesse delle Logge, che hanno fatto “importanti passi avanti sulla trasparenza”. E ha sottolineato: “Mi affascina il vostro tentativo di tenere alto un livello di spiritualità laico. E’ un contributo importante alla pedagogia e all’educazione dei comportamenti. E di questo c’è bisogno”.
Infine il presidente della Regione ha concluso con un invito: “Continuiamo insieme a celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia”.
(Quotidiano del Nord) 20 FEB 2011
Firenze 19 febbraio 2011 – (ANSA) P2: Raffi, dare microfono a Licio Gelli è grosso errore. Noi massoni sue prime vittime, da sempre antifascisti.
“Dare un microfono a certi personaggi è un grosso errore. In passato ho detto che il piduismo sta al Grande Oriente come le Brigate Rosse stanno al partito comunista. Noi siamo stati le prime vittime di questa montatura, di questo personaggio che ha tutto tranne le caratteristiche di un massone”. Lo ha detto, riferendosi alla figura dell’ ex Venerabile Licio Gelli, il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi, a margine di un convegno a Firenze.
Raffi ha espresso la sua opinione rispondendo ai cronisti che gli chiedevano un commento sulle ultime rivelazioni dell’ex capo della Loggia P2, pubblicate dal settimanale Oggi, secondo le quali “tanto del Piano Rinascita è stato realizzato” e che “Andreotti era a capo” di una organizzazione segreta chiamata ‘L’Anello’, così come Gelli lo era “della P2 e Cossiga di Gladio”.
Raffi ha poi spiegato come, alle affermazioni di Gelli, preferisca “rispondere ricordando” semplicemente che “il Grande Oriente in esilio, durante la dittatura del Ventennio, fu il tempio dell’antifascismo militante”.
(ANSA) 19 FEB 2011
Firenze 19 febbraio 2011 – (ANSA) Italia 150: Raffi, prima Costituzione a Palermo non a Torino. Gran Maestro, su federalismo uscire da slogan, serve a unire paese.
“Se uno va a vedere la storia si rende conto che la prima Costituzione del 1848 non è quella di Torino ma quella di Palermo”. Così il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento riguardo le polemiche della Lega sul tema dell’Unità d’Italia, a margine di un convegno a Firenze.
“I siciliani d’Italia, come li chiamo io – ha spiegato Raffi – non erano legati al carro dei Borboni, guardavano l’Italia: vediamo, dunque, di riesaminare la storia, certo senza intenti di esaltazione, ma anche affrontando la realtà per quello che è”.
Secondo Raffi, “oggi ci sono spinte secessioniste nel nostro Paese” e per questo, ha detto, “noi andremo in Lombardia per discutere e ragionare” di unità d’Italia. “Prima però andremo a farlo in Sicilia. E’ da queste due regioni che è partito tutto”. In ogni caso, riguardo al tema del federalismo, è fondamentale per il Gran Maestro “uscire dagli slogan: non concepirlo come una forma, un percorso per dare unità ad un Paese, vuol dire non conoscere la storia e il pensiero di Cattaneo”.
(ANSA) 19 FEB 2011
Firenze 19 febbraio 2011 – (AGI) Massoneria: Rossi (Toscana) “Confronto aperto, alla luce del sole”.
Confronto aperto sulle idee e sui valori. Questo il filo conduttore dell’intervento di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, all’iniziativa promossa dalla massoneria toscana (Grande Oriente d’Italia) per i 150 anni dell’Unità d’Italia che si è tenuta stamani al Palazzo dei Congressi di Firenze. “Credo – ha esordito Rossi – che la Regione abbia fatto bene a patrocinare questa manifestazione che è inserita fra quelle per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Ha fatto bene perché non c’è dubbio che la massoneria abbia rivestito un ruolo importante per il Risorgimento e per la costruzione dell’Italia unita. E’ vero anche che la massoneria è forte in Toscana e che, in generale, la Toscana ha scritto pagine forti nella costruzione dell’Unità d’Italia” . Il presidente della Regione ha citato ad esempio il sacrificio degli studenti e professori toscani a Curtatone e Montanara, l’ apporto alla spedizione garibaldina partita da Quarto, la nascita nel 1859 del giornale La Nazione “fondato per accompagnare la nascita della nazione”, il plebiscito dei Toscani che “dissero sì all’unione e non all’annessione” con il regno sabaudo. Poi ha ricordato la matrice europeista del Risorgimento e gli ideali di “quella giovane generazione ispirata agli ideali della Rivoluzione Francese (uguaglianza, libertà, fraternità) che è riuscita a dare al nostro Paese il senso di Comunità Nazionale e di Patria”. Ed ha riconosciuto il ruolo che la massoneria ha avuto come “tramite” per quegli ideali. “Sarebbe sbagliata – ha detto Rossi – un’opera di rimozione.” Ed ha ricordato ancora l’intreccio con “i primi barlumi del movimento operaio” e con la “storia della mutualità, che è presente in tante parti di Toscana”. E ancora il ruolo avuto “non solo fino al fascismo, ma anche dopo, con la Costituzione.”
“Credo – ha sottolineato Rossi – che discutere di questo sia giusto e che vada fatto alla luce del sole, così come è giusto riscoprire le idealità fondamentali, compresa la dignità della persona, che oggi sono troppo compresse e mercificate. E’ bene aprire un dibattito sulla persona che è depositaria di diritti ed esigenze, superando le polemiche e le divisioni del passato. Ciò che è accaduto 30 anni fa – ha detto Rossi – accadde appunto 30 anni fa.” Per quanto riguarda la legge regionale n.68 del 1983 “Norme di attuazione dell’art. 18 della Costituzione e della legge 25 gennaio 1982 n. 17 in materia di associazioni segrete e norme per garantire la pubblicità della situazione associativa dei titolari di cariche elettive o di nomine o designazioni regionali” Rossi ha precisato che la legge “non si riferisce a qualcuno in particolare” ed ha ribadito il suo giudizio “sarebbe un errore” cancellare quella legge. In proposito ha ricordato il parere dato a suo tempo da Paolo Barile, che ne aveva confermato la conformità con la Costituzione e ribadito la funzione a “garanzia della trasparenza”. Rivolgendosi all’auditorio Rossi ha ribadito che quella legge, che garantisce la trasparenza, è anche nell’interesse delle Logge, che hanno fatto “importanti passi avanti sulla trasparenza”. E ha sottolineato: “Mi affascina il vostro tentativo di tenere alto un livello di spiritualità laico. E’ un contributo importante alla pedagogia e all’educazione dei comportamenti. E di questo c’è bisogno”.
Infine il presidente della Regione ha concluso con un invito: “Continuiamo insieme a celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia”.
(AGI) 19 FEB 2011