Autore: goiadmin2
Roma 11 novembre 2011 – (Adnkronos) Unita’ d’Italia: tradizione e sfide sociali, domani a Udine convegno Grande Oriente
A Palazzo Kechler il VI seminario di studi massonici
L’associazione culturale ‘Galileo Galilei’ di Udine, sotto l’egida del Grande Oriente d’Italia e del Collegio circoscrizionale del Friuli Venezia Giulia, presenta il convegno ‘L’Unità nella molteplicità: 150 anni di Italia. Ruolo e funzione attuale della Massoneria innanzi alle nuove frammentazioni sociali’.
Il convegno annuale, aperto al pubblico, si terrà domani a Palazzo Kechler, con inizio alle 16. L’evento è dedicato ad Antonio Celotti, “che non fu solo figura di spicco della Massoneria del Grande Oriente d’Italia ma anche -rileva una nota- nell’immediato dopoguerra, fra i più solerti artefici della rinascita intellettuale della società civile udinese”.
Ai lavori partecipa il Gran Segretario del Grande Oriente d’Italia, Alberto Jannuzzelli. Nell’aprile 2010, la libera Muratoria di Palazzo Giustiniani, guidata dal Gran Maestro Gustavo Raffi ha istituito il Premio Antonio Celotti, rivolto a laureati dell’Ateneo udinese.
(AdnKronos) 11 NOV 2011
Roma 8 novembre 2011 – (Adnkronos) Massoneria: Grande Oriente, convegno ‘L’Unità nella molteplicità’ a Udine
Sabato a Palazzo Kechler il VI seminario di studi massonici
L’associazione culturale ‘Galileo Galilei’ di Udine, sotto l’egida del Grande Oriente d’Italia e del Collegio circoscrizionale del Friuli Venezia Giulia, presenta il convegno ‘L’Unità nella molteplicità: 150 anni di Italia. Ruolo e funzione attuale della Massoneria innanzi alle nuove frammentazioni sociali’.
Il convegno annuale, aperto al pubblico, si terrà sabato 12 novembre nella prestigiosa cornice di Palazzo Kechler, con inizio alle 16. L’evento è dedicato ad Antonio Celotti, che non fu solo figura di spicco della Massoneria del Grande Oriente d’Italia ma anche, nell’immediato dopoguerra, fra i più solerti artefici della rinascita intellettuale della società civile udinese.
Nell’aprile 2010, la libera Muratoria di Palazzo Giustiniani, guidata dal Gran Maestro Gustavo Raffi ha istituito il Premio Antonio Celotti, rivolto a laureati dell’Ateneo udinese.
(AdnKronos) 08 NOV 2011
Roma 23 novembre 2011 – Massoneria e Unita’ d’Italia. Presentazione del volume di Fulvio Conti e Marco Novarino
Otto saggi di studiosi italiani e stranieri ricostruiscono nel volume “Massoneria e Unità d’Italia. La Libera Muratoria e la costruzione della Nazione” (Il Mulino) il ruolo svolto dall’Istituzione massonica durante il Risorgimento e nelle fasi decisive della lotta per l’unità e l’indipendenza. Dagli studi emergono le figure di alcuni protagonisti che, in quelle vicende, furono ad un tempo patrioti e massoni, gettando nuova luce su una pagina decisiva della storia del nostro Paese che sta celebrando i 150 anni dell’unificazione.
Da pochi giorni in libreria, il libro esce a cura dagli storici Fulvio Conti e Marco Novarino e con le prefazioni del Gran Maestro Gustavo Raffi e di Valerio Zanone, Presidente del Comitato Scientifico del Grande Oriente d’Italia per il 150esimo dell’Unità nazionale.
Sarà presentato a Roma, il 23 novembre, presso la Libera Università Maria SS. Assunta (Via Pompeo Magno 22), alle ore 16 con gli interventi di Andrea Ciampani (Lumsa), Francesco Bonini (Università di Teramo) e Carlo M. Fiorentino (Archivio centrale dello Stato di Roma). Saranno presenti i curatori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Palermo 9 novembre 2011 – Inaugurazione dei restauri del monumento equestre a Vittorio Emanuele II e dell’Obelisco ai Martiri dell’Indipendenza italiana a Palermo
Mercoledì 9 novembre alle ore 11.30 in Piazza Indipendenza a Palermo verranno inaugurati i restauri del monumento equestre a Vittorio Emanuele II e dell’Obelisco ai Martiri dell’Indipendenza italiana.
L’Iniziativa rientra nel progetto “I Luoghi della Memoria” finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito delle Celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia. I lavori sono stati coordinati dall’Unità Tecnica di Missione in cooperazione con l’Assessorato dei Beni Culturali e della Identità siciliana – Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana – Soprintendenza dei Beni Culturali e Ambientali di Palermo e con il Comune di Palermo.
Il recupero dei luoghi simbolo dell’Unità nazionale si è tradotto per Palermo nel restauro di due monumenti particolarmente importanti e significativi per la città: il monumento equestre a Vittorio Emanuele II collocato in piazza Giulio Cesare, davanti alla stazione centrale, e l’Obelisco ai Martiri dell’Indipendenza Italiana posto nell’omonima piazza al centro di un giardino pubblico.
Il primo è costituito da un gruppo equestre bronzeo raffigurante il re d’Italia a cavallo su un ampio basamento in marmo arricchito da due bassorilievi. L’opera, commissionata dal Comune e dalla Provincia di Palermo con l’obiettivo di contribuire a costruire e celebrare la nuova identità della Sicilia nello Stato unitario, è stata realizzata da Benedetto Civiletti (1845-1899) uno dei più importanti scultori palermitani dell’epoca, esponente del verismo meridionale, con il contributo di Stefano De Lisi e di Salvatore Valenti a cui si deve rispettivamente un bassorilievo laterale e il basamento marmoreo arricchito dalle 4 aquile simbolo di Palermo. L’opera fu accolta con una certa freddezza dai contemporanei tanto che venne ipotizzato di realizzarne una seconda versione ma il progetto si arenò quasi immediatamente; molto apprezzati risultarono invece i bassorilievi marmorei con la rappresentazione dell’incontro di Vittorio Emanuele e il maresciallo Radetzky a seguito della sconfitta di Novara nel 1849 e dell’insediamento di Vittorio Emanuele II nel 1871 a Palazzo Quirinale fino ad allora esclusiva dimora dei Papi.
L’Obelisco ai Martiri dell’Indipendenza Italiana è costituito da una gradinata sulla quale si erge un piedistallo con quattro lapidi angolari marmoree, un’epigrafe, ed un alto obelisco centrale sormontato a sua volta da una piccola piramide. Il monumento inaugurato nel 1866 celebra il sesto anniversario della rivolta della Gancia, determinante episodio del Risorgimento italiano che concorse all’annessione della Sicilia alla Nazione Italiana, ed è opera di Giovan Battista Filippo Basile (1825-1891). Basile partecipò egli stesso al movimento rivoluzionario di Palermo, fu garibaldino e alternò imprese patriottiche con lo studio dei monumenti classici in Sicilia; realizzò l’opera quando stava rivestendo la carica di architetto capo del comune di Palermo e la impostò spoglia di orpelli e decorazioni scultoree ad eccezione di quattro corone d’alloro. Centralità visiva e simbolica rivestono le iscrizioni apposte sulle lapidi del piedistallo quadrangolare che così recitano:
“Palermo, nel 4 aprile 1866, ai martiri dell’Indipendenza Italiana”
“Non abbia Italia altri martiri se non Caduti nelle patrie battaglie”
“Ai generosi la prigionia fu reggia, il patibolo un trono”
“Ai troni infranti, alle spezzate catene, sopravviva il ricordo dei martiri”
Gli interventi di restauro hanno permesso di arginare lo stato di degrado dovuto principalmente all’inquinamento atmosferico e ai ripetuti atti vandalici (graffiti, scritte con vernice spray, sbrecciature); sono state eseguite accurate operazioni di disinfestazione dagli agenti biodeteriogeni (piante, microflora, muschi) pulitura, stuc