Alle 5.20 del 28 dicembre 1908 la terra tremò nello Stretto di Messina. Un terremoto violentissimo “preceduto da un lento, cupo rumore, come se fosse stato quello di un tuono” e poi un maremoto rasero al suolo Messina, Reggio di Calabria e altri centri abitati di Calabria e Sicilia. I morti, secondo gli storici, furono tra gli 80.000 e 100.000. Per l’Opera Nazionale di Patronato Regina Elena (costituita per l’assistenza agli orfani del terremoto) gli orfani furono 3.803. Sedici di loro, per la giovanissima età, non saranno mai identificati. Gli aiuti giunsero dall’Italia e dal mondo. Il fratello Ernesto Nathan, allora Sindaco di Roma e già Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, chiamò a far parte del Comitato cittadino di soccorso Ernesto Pacelli, direttore del Banco di Roma e cugino del futuro papa Pio XII, Eugenio Pacelli. Il banchiere accettò. Altri esponenti cattolici romani rifiutarono. Nathan ebbe il garbo e lo stile di mostrargli la minuta dell’appello che intendeva rivolgere ai cittadini. L’incipit era il seguente: “Dallo slancio dei cittadini si vedrà il cuore di Roma capitale”. Pacelli rispose che non poteva firmarlo poiché non la riconosceva in diritto come capitale. Nathan con un tratto di penna verde cancellò capitale per permettere a Pacelli di firmare aggiungendo che questo non pregiudicava né il fatto né il diritto. In memoria di quel terribile evento i Collegi Circoscrizionali dei Maestri Venerabili di Calabria e Sicilia hanno organizzato una cerimonia. Il Presidente del Collegio dei Maestri Venerabili della Sicilia, Massimo Antonio Fiore e il Presidente del Consiglio del Maestri Venerabili dell’Oriente, di Messina Domenico Lo Prete, accompagnati da numerosi fratelli si sono ritrovati presso il Monumento alla Regina Elena di Largo Seggiola a Messina. Il Presidente del Collegio Circoscrizionale della Calabria, Gianluca Serravalle e il Vice Presidente Enrico Cusenza con altri Fratelli erano al Sacrario delle Vittime del Cimitero Centrale di Condera a Reggio di Calabria. Dopo la deposizione di due corone di alloro, i fratelli calabresi e siciliani si sono collegati in videochiamata per ribadire, ancora una volta, quel Ponte di Cuori che li unisce. Entrambi i Presidenti hanno ribadito l’importanza e il valore della Cerimonia; aggiungendo di voler proseguire sulla stessa strada organizzando assieme altre iniziative.

