Giovanni Spadolini cent’anni dopo. Storico, giornalista, politico. Resta la sua grande lezione morale/Gazzetta di Parma

Il 21 giugno 1925, proprio cent’anni fa in una benestante famiglia borghese, a Firenze in via Cavour nasce Giovanni Spadolini. La madre è Lionella Batisti mentre il padre Guido è un incisore e pittore macchiaiolo, docente presso la Reale Accademia delle arti del disegno. Ufficiale del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana sacrifica la vita a Firenze 1’11 marzo 1944 mentre porta soccorso ai feriti del disastroso bombardamento anglo americano alla stazione ferroviaria di Santa Maria Novella. Nel 1947 Alcide De Gasperi, per il suo eroico gesto, gli concede la Medaglia d’Oro al Valor Civile, mentre la Croce Rossa Italiana gli conferisce la Medaglia d’Oro al Merito della Croce Rossa. Giovanni ha due fratelli: Pierluigi architetto e designer (1922 2000) e Paolo Emilio medico (1923 – 1997). Il padre Guido è proprietario di una vasta biblioteca e in quella, fin da piccolo, Giovanni studia e inizia a formarsi nella cultura ispirata a valori laici, liberal – democratici e repubblicani. Giovanni Spadolini è un brillante studente, frequenta il liceo classico statale Galileo Galilei e, sul finire del 1943, s’iscrive alla facoltà di Giurisprudenza, nel ’47 si laurea con il massimo dei voti con una tesi in diritto processuale penale. Università e giornalismo Giuseppe Maranini (1902 1969) preside della facoltà di Scienze Politiche Cesare Alfieri dell’Università degli Studi di Firenze, offre a Giovanni Spadolini, allora venticinquenne, la cattedra di Storia Moderna, ne11960 ottiene quella di Storia Contemporanea, incarico che mantiene anche durante la direzione del quotidiano bolognese Il Resto del Carlino (1955 – 1968) e de Il Corriere della Sera (1968-1972). E’ dunque Mario Missiroli (1886 – 1974) a scoprirne le qualità di giornalista e a II Messaggero Spadolini scrive il suo primo articolo dedicato a Piero Gobetti. Collabora anche con altri giornali (trenta quotidiani e dodici periodici) e, nel gennaio del 1949, Mario Pannunzio (1910 – 1968) lo chiama al settimanale Il Mondo. A metà anni ’50 dirige la rivista culturale “Nuova Antologia”: uno dei più antichi periodici europei, nata a Firenze nel 1866. Da ultimo, grazie a lui, torna in edicola La Voce Repubblicana fondata a Roma nel 1921. Oltre essere valente giornalista, Spadolini è anche uno storico di grande valore e pubblica, dal 1948 una serie di libri dedicati soprattutto alle vicende italiane tra Ottocento e Novecento e agli uomini del nostro Risorgimento scrivendo così più di ottanta volumi: una lezione storico – letteraria e politica d’altissimo livello. Il 2 giugno 1971 ottiene la “Medaglia d’Oro ai Benemeriti della Cultura e dell’Arte”; nel 1976 viene eletto presidente dell’Università Bocconi, fondata a Milano da Ferdinando Bocconi in memoria del figlio Luigi scomparso nella battaglia di Adua (1896): è la prima università ad introdurre la laurea in economia; nel 1992 è insignito del più prestigioso riconoscimento della Repubblica “Cavaliere di Gran Croce”. Sono i fratelli Carlo Alberto Rosselli (Roma 16.11.1899 – Bagnoles de l’Orne 9.6.1937) e Nello (Roma 29.11.1900 – Bagnoles de l’Orne 9.6.1937) e Piero Gobetti (Torino 19.6.1901 – Parigi 15.2.1926) apostoli della rivoluzione liberale e martiri del fascismo a divenire il suo punto di riferimento in quella difficile opera di mediazione tra laici, cattolici e marxisti che caratterizza la sua vita politica divenendo un programma politico mai scritto ma sempre attuato. Infatti nel 1972 viene eletto al Senato della Repubblica nella circoscrizione di Milano nelle liste del Partito Repubblicano Italiano: diverrà così il PRI ponte tra la Democrazia Cristiana e il Partito Comunista. Due mesi dopo è Presidente della Commissione Pubblica Istruzione del Senato; nel 1974 diventa il primo Ministro dei Beni Culturali e Ambientali della storia d’Italia dicastero istituito per sua volontà; nel 1979 è Ministro della Pubblica Istruzione, il primo non democristiano e, alla morte di Ugo La Malfa, segretario del Partito Repubblicano; nel 1980 crea la “Fondazione Nuova Antologia”. Primo ministro Nel 1981 Sandro Pertini gli affida l’incarico di formare il nuovo governo: il primo guidato da un non democristiano nella storia dell’Italia Repubblicana. Dal 10 giugno al 30 novembre 1981 guida due successivi governi di pentapartito riuscendo così a dare un’idea di novità nella vita politica italiana, quella che Indro Montanelli definisce “odore di pulizia”. Ministro della Difesa nei due governi presieduti da Bettino Craxi (1983 – 1987); nella quinta legislatura a grandissima maggioranza eletto Presidente del Senato; Francesco Cossiga lo nomina Senatore a Vita nel maggio del 1991. I114 aprile 1994 per un solo voto gli succede alla presidenza del Senato il forzista Carlo Scognamiglio. Umiliato dall’arroganza della nuova classe dirigente dirà di lui Indro Montanelli: “Nonio hanno lasciato morire sulla poltrona più alta di Palazzo Madama”: Giovanni Spadolini si spegne pochi mesi dopo quello sgradevole evento (un voto risulterà “comprato”) il giovedì 4 agosto 1994. Tutti i politici e gli uomini di cultura gli attribuiscono un ruolo d’onore in quanto intellettuale e politico che, come pochi altri, partecipa alle virtù della Prima Repubblica senza mai, peraltro, incappare in alcuno dei suoi incoercibili difetti e la perdita di un politico ed intellettuale di così rara levatura è una grave perdita per la democrazia italiana, per l’intero Paese. Del suo lungo impegno oggi restano l’integrità, la lezione morale, il senso dello Stato, le azioni e i gesti, una figura che ha saputo coniugare ed interpretare cultura e politica. E a questa rara personalità (amica di Parma che volentieri frequenta per incontrare, nella storica libreria Battei di strada Cavour, tra gli altri, gli amici Baldassarre Molossi e Nicola Occhiocupo) sono intitolate la cattedra di Diritto Italiano alla University College di Londra e la Biblioteca del Senato con sede a Palazzo Minerva. Quest’ultima pienamente realizza l’illuminata idea di Spadolini: rendere l’importante patrimonio librario e documentario accessibile ad un sempre più vasto numero di studiosi e ricercatori. Tali attribuzioni, certamente, pur non aggiungendo nulla alla statura morale ed intellettuale dell’uomo, tuttavia sono tangibile segno del riconoscimento che, anche a livello internazionale, gli viene tributato. “Nessun vento è favorevole per il marinaio che non sa dove andare” oggi le parole di Lucio Anneo Seneca (4 a.C. – 65 d.C.) ben descrivono certi politicanti: la mancanza di uomini dall’alta caratura morale, etica ed intellettuale, così com’è Spadolini, lasciano il paese mestamente privo d’orientamento e di giuda. Per non parlare di quanti, abbandonato lo stile sobrio che, almeno quello, sempre deve accompagnare tutti noi, specialmente chi è chiamato a svolgere ruoli importanti e di rappresentanza, hanno creato disagio e imbarazzo gettando discredito sull’istituzione rappresentata e sull’Italia. I suoi tesori E a Pian de Giullari sono custoditi i suoi tesori: oltre settantamila volumi tutti facenti parte della “Fondazione Spadolini Nuova Antologia” guidata dal presidente Cosimo Ceccuti che ha voluto rendere consultabili e accessibili a tutti, una biblioteca privata tra le più ricche d’Europa, preziosa eredità d’un raffinato elegante bibliofilo. Nel supremo momento della dipartita, triste e dolorosa, ricordo le parole di Indro Montanelli scritte sulla prima pagina de La Voce: “…uno Spadolini istituzionale, monumentale e monumento vivente a se stesso, ma con quel piglio da ragazzo timido che lo ha sempre contraddistinto (e ha contribuito a renderlo popolare), lo vedo salire una lunga scala fatta di libri che scompare fra le nuvole sormontata dal seguente titolo Buon Viaggio Professore”. Egli per sempre riposa a Firenze sua città natale al Cimitero delle Porte Sante della Basilica di San Miniato al Monte nel “Prato d’Onore”: sul marmo la sua firma e sotto le parole “Un Italiano”, così come Giuseppe Mazzini, l’intellettuale e l’uomo politico da lui più amato, e a fianco del marmo perennemente un tricolore sventola. Nel centenario della nascita la “Fondazione del Grande Oriente d’Italia – Palazzo Giustiniani” e la “Fondazione Spadolini Nuova Antologia” celebrano la memoria dello statista fiorentino con incontri dibattiti e borse di studio destinate a studenti e ricercatori. Le Poste Italiane hanno recentemente emesso un francobollo in suo onore. Antonio Battei Libreria Battei Baldassarre Molossi e Giovanni Spadolini nella storica libreria di strada Cavour che i due hanno frequentato per decenni.



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