Il 3 agosto 2016, il Gran Maestro Stefano Bisi fu convocato in audizione dalla Commissione parlamentare antimafia, allora presieduta dall’onorevole Rosy Bindi, nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte infiltrazioni mafiose nelle logge massoniche. Di quella giornata che rappresentò un momento decisivo nella lunga e tenace difesa del Grande Oriente d’Italia della libertà di associazione e della dignità della Comunione, della successiva audizione a testimonianza che ci fu nel gennaio successivo, del blitz della Guardia di Finanza, che il 3 marzo 2017 sequestrò in maniera arbitraria gli elenchi degli iscritti al Goi in Calabria e Sicilia e del cammino, durato sette anni, che ha portato la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo nel dicembre dello scorso anno a riconoscere la violazione dei diritti fondamentali del Grande Oriente, condannando l’Italia per un atto discriminatorio e ingiustificato, Bisi ha ricostruito i dettagli in alcuni suoi scritti, tra cui “C’è un giudice a Strasburgo” e “Dieci anni sul vascello dei coraggiosi”. Si possono leggere qui