Il 19 giugno 1918 durante la Battaglia del Solstizio il Maggiore Francesco Baracca, libero muratore e asso degli assi dell’aviazione italiana si alzava in volo per l’ultima volta

“Il 19 giugno 1918, durante la Battaglia del Solstizio, il Maggiore Francesco Baracca – Ufficiale di Cavalleria e Asso degli Assi dell’Aviazione italiana – si alzava in volo per l’ultima volta.
Simbolo di audacia e spirito di sacrificio, perse la vita eroicamente ai comandi del suo velivolo, in uno degli scontri più decisivi della Grande Guerra. Sulla fusoliera, il suo leggendario ‘cavallino rampante’ che ‘corre’ ancora oggi, emblema di passione, velocità e eccellenza.
Il nostro pensiero va al Maggiore Baracca e a tutti i Caduti di quella Battaglia. In quei giorni di sofferenza l’Italia riscoprì la forza della propria rinascita, anche grazie ai “Ragazzi del ’99” che contribuirono a cambiare il destino della Nazione, opponendosi con coraggio all’avanzata nemica. Ricordare i protagonisti e le loro gesta non è un semplice rito: è un dovere civile e morale. Onoriamo chi ha dato la vita per il Paese, perché è nella memoria condivisa che affondano le radici della nostra identità, essenza del presente e linfa vitale per le future generazioni”. E’ quanto si legge sul sito del Ministero della Difesa.

Baracca, aggiungiamo noi, era un libero muratore, apparteneva alla Loggia Dovere e Diritto di Lugo di Romagna e al Rito Scozzese Antico e Accettato. Tre officine del Grande Oriente d’Italia portano il suo nome a Luogo, Perugia e Grosseto.



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