
Redazione Avanti del 26 Maggio 2025Cultura
“Le dittature serrano i cuori – l’omicidio di Giovanni Becciolini e la furia fascista della notte di San Bartolomeo” è il titolo del libro di Stefano Bisi scritto per ricordare la strage della notte di San Bartolomeo avvenuta a Firenze il 3 ottobre del 1925, alcuni giorni prima dell’approvazione in Parlamento, il 25 novembre 1925 di una delle leggi fascistissime contro la massoneria e la libertà di pensiero.
Bisi scrive: “Le strade di Firenze buie con le squadracce fasciste, preparate da giorni, a caccia di antifascisti e massoni. Sette morti, quattro resteranno senza nome e uno, Giovanni Becciolini che sarà definito “morto di suo” colpito da 63 ferite d’arma da fuoco. Nessuno sarà condannato per quella strage. Ma non voglio raccontare la storia, solo invitare alla lettura”.
Bisi si documenta e nel libro leggiamo: “Le strade centrali delle città furono sgombrate a colpi di manganello; i caffè chiusi, i teatri invasi, le rappresentazioni sospese. Questo a poca distanza dalla prefettura, dalla questura e dal comando dei carabinieri. I tutori dell’ordine brillarono sempre per la loro assenza”.
In questo libro non c’è soltanto il Bisi giornalista e cronista. C’è ovviamente di più il Bisi gran maestro impegnato in un’opera di ricerca delle radici antifasciste, repubblicane, socialiste e liberali della massoneria.
Al cimitero di Trespiano sulla tomba di Giovanni Becciolini c’è scritto: “Ucciso nell’adempimento di un alto dovere di fraterna solidarietà in un triste ritorno di oscura barbarie da questa tomba che ne racchiude le spoglie mortali ammonisce i viventi che le dittature serrano i cuori ad ogni nobile sentimento e che solo nella libertà e la serenità e la gioia del vivere la certezza nel divenire delle genti”.
Becciolini era repubblicano, massone e antifascista. La sua vicenda umana ha segnato in maniera profonda la moglie Vincenza Di Mauro e il figlio Bruno, costretti a fuggire dall’Italia e a rifugiarsi in Francia e in Svizzera. Le loro vite sono un romanzo, “il Romanzo dei Becciolini”.
Quest’anno è l’anno del centenario di quella notte dell’Apocalisse, come la definì Vasco Pratolini, in cui vennero colpiti a morte anche l’avvocato Gustavo Console, l’imprenditore Gaetano Pilati e quattro operai di cui non si conoscono neppure i nomi. Ricordare quello che avvenne serve per non dimenticare.
Dal libro di Stefano Bisi arriva il monito contro l’oppressione e un invito a studenti, istituzioni e cittadini in tutta Italia a preservare la memoria storica. Per questo, nel centenario dell’uccisione di Giovanni Becciolini, Stefano Bisi, con il suo libro “Le dittature serrano i cuori” sta percorrendo l’Italia per far comprendere il valore della libertà e della democrazia.
In un’intervista, Stefano Bisi confida: “Quando cominciai a interessarmi della figura di Becciolini ‘incontrai’ le vittime di quella notte, il corrispondente dell’Avanti Gustavo Console, massone, e il socialista Gaetano Pilati. Mi hanno appassionato le loro storie e anche quelle dei familiari che hanno dovuto sopportare soprusi di ogni genere”.
Oggi il libro viene presentato alle ore 17 nello storico Circolo Giustizia e Libertà di Roma in via Andrea Doria, 79 dove introduce Salvatore Rondello presidente del Circolo Giustizia e Libertà, interviene lo storico Emanuele Serventi Longhi e modera il giornalista Michele Lembo, oltre all’Autore sarà presente anche Radio Radicale.