25 aprile. Il Gran Maestro, anche i liberi muratori fecero la Resistenza

“Le Eolie e la Massoneria”. Due intensi ed importanti giorni di studio e una folta partecipazione di pubblico all’Hotel Meligunis a Lipari per ricordare uomini e massoni che hanno combattuto il nazifascismo ed hanno conosciuto il confino nelle Eolie ma non si sono mai piegati. Fratelli coraggiosi e tenaci che hanno dato il loro contributo alla grande causa della Libertà in Italia e che si sono battuti per sconfiggere la tirannia del Regime di Mussolini. Massoni e uomini straordinari che il Grande Oriente d’Italia ha voluto ricordare per non dimenticare.

E per fare conoscere le loro storie e le loro gesta ai tanti giovani che costituiscono il futuro ed il patrimonio del nostro Paese. Nel periodo buio della nostra storia che fu il Fascismo, la Libera Muratoria pagò un prezzo altissimo e venne perseguitata senza tregua in virtù degli alti ideali di Libertà, Fraternità, Tolleranza, che cozzavano ed erano antitetici con le mire repressive e antidemocratiche del Regime nero.

Fu in questo tragico momento che si trovarono coinvolti tanti uomini di valore, come il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani, Domizio Torrigiani, che dovette fronteggiare gli anni più cupi per l’Istituzione, e che fu confinato prima a Lipari e poi a Ponza, e morì cieco nel 1932. Il suo alto magistero, la sua dolorosa decisione di sciogliere le Officine per evitare spargimento di sangue, l’esilio in Francia, il coraggioso rientro in Italia sino alla morte hanno fatto di lui un’icona della Massoneria in tutto il Mondo. La morte di Torrigiani avvenuta il 30 agosto del 1932 ebbe infatti un vasto rilievo sulla stampa massonica internazionale. Il fascismo proibì persino che il feretro venisse onorato da familiari, fratelli e amici. La salma venne scortata solo dai fascisti e fu cremata all’imbrunire e le ceneri deposte nella cappella di famiglia a Lamporecchio (Fi).

Ma il Fascio non potè fermare e vietare le sublimi parole di commiato che i fratelli del Goi in esilio non mancarono di rivolgere a quello che venne soprannominato il “Gran Maestro martire”. Queste parole sono state ripetute a Lipari dall’attuale Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente, Santi Fedele, che ha emozionato la platea scandendole ad alta voce a conclusione della sua ricca, articolata e avvincente relazione su Domizio Torrigiani. Noi – si legge nella lettera circolare annunciante la morte del Gran Maestro dell’Ordine ed inviata a tutte le Comunioni estere letta dal prof. Fedele – i Massoni esuli, proscritti, noi che conserviamo accesa la fiamma che ci fu affidata, noi che la persecuzione fascista obbliga a cercare in una terra diversa dalla nostra asilo per i nostri Templi, per i nostri vessilli, per i nostri archivi, per i nostri Lavori rituali, noi attendiamo con ansia il giorno in cui potremo rientrare nella nostra terra finalmente liberata; allora noi ci riuniremo, secondo il rito, attorno alla sua tomba e, dopo averla ricoperta di ramoscelli d’acacia, noi chiameremo per nome il nostro Maestro e sicuramente, all’ultima chiamata, tutti i massoni risponderanno per lui “Presente”. E Santi Fedele ha poi commosso i presenti aggiungendo queste sentite frasi: E noi oggi ripetiamo quel “Presente”! Qui riuniti a Lipari, attorno al Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, a rinnovare il nostro commosso ricordo del Gran Maestro Martire, a rendere omaggio, in questo 70° anniversario della Liberazione, alla memoria dei nostri fratelli vittime dello squadrismo fascista, caduti nella difesa della Spagna repubblicana, trucidati alle Fosse Ardeatine, e in uno con essi a tutte le Donne e gli Uomini d’Italia che hanno lottato e si sono sacrificati per la loro e la nostra Libertà”.

Quella Libertà che in tutte le epoche i Liberi muratori hanno messo al vertice del trinomio massonico e che hanno difeso con il sangue durante il medioevo fascista. Il Gran Maestro Stefano Bisi ha sottolineato il ruolo efficace e propulsore avuto dal Grande Oriente nella dura lotta per la Liberazione del 25 aprile. Anche la Massoneria italiana ha dato il suo grande contributo alla Liberazione dell’Italia dalla opprimente e sanguinosa dittatura nazifascista. Lo rivendichiamo con orgoglio ed a testa alta, ricordando figure come quella di Domizio Torrigiani, il Gran Maestro martire, che fu confinato prima a Lipari e poi Ponza e che morì cieco dopo essere tornato in libertà nel 32′. E quelle di tanti altri fratelli che combatterono per ripristinare quei valori di Libertà, Democrazia e Umana Fraternità che erano stati negati dal nazifascismo. Proprio da Lipari, terra di confinati, di uomini straordinari appartenenti a partiti e opinioni diverse, partì un forte e impetuoso messaggio di Libertà che oggi a 70 anni dalla Liberazione tutti noi abbiamo voluto ricordare con questo significativo convegno. Queste le parole del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Stefano Bisi, che sabato ha concluso con il suo intervento il convegno eoliano al quale sono stati presenti fra gli altri il Gran Maestro Aggiunto Sergio Rosso, il Gran Primo Sorvegliante Tonino Seminario e il Gran Maestro onorario Ugo Bellantoni.

Bisi ha ricordato come di recente a Rimini la Gran Loggia ha voluto onorare con la Gran Maestranza onoraria alla memoria il fratello Giovanni Becciolini, tra le vittime delle persecuzioni fasciste e trucidato a Firenze dalle squadracce in camicia nera per aver difeso il suo Maestro Venerabile nel 1925 favorendone la fuga. Giovanni Becciolini, Domizio Torrigiani, Eugenio Chiesa, Giuseppe Leti, Alessandro Tedeschi, Mario Angeloni, Placido Martini fucilato alle Ardeatine, sono solo alcuni dei tanti massoni che hanno lottato la barbarie ridando un futuro all’Italia. E che il Grande Oriente non dimentica. “Per noi conservare la memoria e le forti radici del passato – ha detto il gran Maestro Stefano Bisi – e` un cammino fondamentale per affrontare il presente e trasferire alle generazioni future quanto di buono fatto dalle precedenti, specie se in periodi molti difficili e dolorosi vissuti dall’Italia come fu quello del Fascismo. E’ un aureo contributo culturale che diventa anche etico quando si studia un personaggio di primo piano del Novecento italiano come l’avvocato Domizio Torrigiani, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, un vero esempio di rettitudine e lealta` ai propri valori morali fino alla fine della sua esistenza. A Lipari è tornato a soffiare forte il vento del logos della Libera Muratoria. E nel primo giorno del convegno, è stata ricordata la loggia “L’Eolia” che fu attiva a partire dal 1864 e lavorò attivamente fino agli anni Venti, grazie all’adesione di importanti personalità eoliane, sindaci, consiglieri comunali, professionisti, fra i quali Emanuele Carnevale a Francesco De Mauro.
(Testo di Angelo Di Rosa)

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Notiziario Eolie, interviste a Gran Maestro Bisi e Gran Maestro Aggiunto Fedele

“Le Eolie e la massoneria”, convegno a Lipari



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