2 Giugno 2016, Settant’anni della Repubblica. Il messaggio del Gran Maestro: quel patto sottoscritto 70 anni fa oltre ogni divisione e conflitto

fine-logo 70 con scritta -“Carissimi Fratelli, la nostra amata Repubblica compie 70 anni. La bandiera tricolore sventola a Villa il Vascello e in tutte le sedi del Grande Oriente d’Italia per celebrare questa sentita giornata di festa nazionale”. Il Gran Maestro Stefano Bisi si rivolge a tutte le logge per sancire la portata del settantesimo anniversario della Repubblica italiana che ricorre il 2 giugno e che il Grande Oriente celebra dall’inizio dell’anno con eventi culturali dal nord al sud d’Italia. “Quel patto – scrive il Gran Maestro – sottoscritto 70 anni fa da uomini e donne di tutte le provenienze politiche e con idee completamente diverse, capaci di superare ogni divisione e ogni conflittualità per dare un futuro di democrazia e di pace alla nazione, oggi ci deve fare riflettere più che mai sulla necessità di scelte responsabili e condivise. Sulla fondamentale necessità del dialogo e dell’ascolto”. Di seguito pubblichiamo il testo integrale.

 

Carissimi Fratelli,

La nostra amata Repubblica compie 70 anni. La bandiera tricolore sventola a Villa il Vascello e in tutte le sedi del Grande Oriente d’Italia per celebrare questa sentita giornata di festa nazionale.

Si tratta di una ricorrenza molto importante che il Grande Oriente d’Italia ha voluto ricordare dai primi mesi dell’anno con la bella iniziativa dei numerosi convegni che in tutta Italia sono stati organizzati con successo e che hanno visto ovunque una larga e sentita partecipazione di pubblico.

Eventi per i quali tantissimi fratelli, da Sud a Nord, da Reggio Calabria a Torre Pellice, si sono dedicati con passione ed entusiasmo per far sì che questa particolare data fosse adeguatamente celebrata. A tutti va il mio plauso e il ringraziamento per aver reso con grande impegno e sacrificio personale questa iniziativa ricca di contenuti e significati.

I 70 anni non sono solo un numero, ma il sentito e lusinghiero percorso di una storia repubblicana alla quale hanno dato un significativo contributo anche i tantissimi massoni che hanno combattuto il Fascismo, che hanno partecipato alla Liberazione e che sono stati protagonisti del momento più importante e delicato dell’iniziale fase repubblicana: la stesura della Carta Costituzionale.

È a uomini come Meuccio Ruini, presidente dell’Assemblea dei 75, massone del Grande Oriente d’Italia, che va innanzitutto il nostro pensiero. Essi ci hanno consegnato un patrimonio di alti principi e valori che sono stati un autentico tesoro per tante generazioni di italiani e che lo saranno anche per le nuove generazioni del Paese e per coloro che prenderanno la cittadinanza.

Quel patto sottoscritto 70 anni fa da uomini e donne di tutte le provenienze politiche e con idee completamente diverse, capaci di superare ogni divisione e ogni conflittualità per dare un futuro di Democrazia e di pace alla nazione, oggi ci deve fare riflettere più che mai sulla necessità di scelte responsabili e condivise. Sulla fondamentale necessità del dialogo e dell’ascolto.

La Costituzione è una fonte preziosa alla quale tutti devono attingere per continuare ad irrigare il fertile terreno su cui è piantato il grande albero della Democrazia.  I principi sui quali si fonda la Repubblica sono di una natura talmente alta che essi non possono essere messi in discussione. È la Costituzione stessa ad essere stata scolpita nella roccia. E le parole incise nella pietra sono autentiche pietre di saggezza.

“La  Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale”. Questo dice l’articolo 2 della Costituzione. L’Uguaglianza è uno dei pilastri che sorreggono l’architrave della Repubblica ed è uno dei capisaldi del nostro trinomio massonico.

Uguaglianza e Libertà, Lavoro e Diritti, Tolleranza e Solidarietà. Questa è la grande ricchezza genetica di una sublime Carta che ogni uomo deve fare sua giorno dopo giorno e condividere con gli altri. Con tutti, in parità di diritti e doveri. Perché nessuno ha più diritti degli altri e nessuno ha meno doveri degli altri.

Spero che i giovani, ai quali tutti noi dobbiamo dare un illuminato esempio, così come la politica che deve fornire loro una giusta e concreta speranza di costruirsi un degno avvenire, la leggano con amore e prendano coscienza che in essa c’è contenuto anche il loro futuro. Essi hanno il sacrosanto diritto di chiedere uno Stato più vicino ai loro bisogni ed efficiente. Ma anche il dovere di partecipare con coraggio, passione civile ed entusiasmo alla vita del Paese, per consolidare il bene comune e contribuire al rilancio.

Fieri di essere italiani, garantiti dalla luce e dalla forza della Costituzione, rispettosi delle leggi della Repubblica, e con la mano destra sul cuore, oggi cantiamo nelle piazze l’inno di Mameli e gridiamo insieme con gioia e vigore: Viva la Repubblica, viva l’Italia, viva il Capo dello Stato!

Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia-Palazzo Giustiniani

Roma 1 giugno 2016