Ancona 1 ottobre 2010 – (Il Resto del Carlino) Gabrielli, tanto rumore per nulla.

Ancona 1 ottobre 2010 – (Il Resto del Carlino) Gabrielli, tanto rumore per nulla.

Tanto rumore per nulla. Ezio Gabrielli, l’ex assessore che a causa del suo «outing» sull’adesione alla massoneria venne prima fatto fuori dalla giunta Gramillano e successivamente collocato dal Pd tra coloro che son sospesi, è stato «reintegrato» nelle file del Partito democratico. Tecnicamente, la decisione presa dalla commissione provinciale di garanzia del Pd, parla di revoca della sospensione. Il che significa che Gabrielli rientra a tutti gli effetti nei ranghi del partito.

Ma allora c’è da chiedersi cosa può essere successo dallo scorso mese di giugno, quando il caso Gabrielli venne ripreso sulle prime pagine di molti quotidiani nazionali. In quell’occasione la commissione di garanzia, riunitasi per sciogliere la querelle sugli iscritti alla massoneria, stabilì che per verificare che le associazioni non abbiano un vincolo di segretezza c’è l’obbligo di dichiarare l’iscrizione, altrimenti l’iscritto al Pd è «momentaneamente sospeso». Una decisione arrivata al termine di una riunione nella sede nazionale del partito convocata proprio per esaminare il caso Gabrielli. Ciò per permettere una verifica di coerenza tra le diverse appartenenze.

«La mancata produzione – sostiene la delibera della commissione di garanzia – dello statuto e/o una dichiarazione mendace o reticente sono causa del venir meno dell’impegno assunto dall’iscritto/a e quindi del presupposto del vincolo associativo contratto con il partito».
Gabrielli venne messo a bagnomaria, ma nel frattempo l’ex assessore ha prodotto tutti i documenti richiesti e la sospensione è stata revocata. Una domanda: alla luce di tutto questo, valeva proprio la pena cacciarlo dalla Giunta?

(Il Resto del Carlino) 1 OTT 10

Ancona 1 ottobre 2010 – (ANSA) PD: revocata sospensione ex assessore Ancona. Aveva rivelato affiliazione massoneria e costretto a dimettersi.

Ancona 1 ottobre 2010 – (ANSA) PD: revocata sospensione ex assessore Ancona. Aveva rivelato affiliazione massoneria e costretto a dimettersi.

La commissione provinciale di garanzia del Pd di Ancona ha revocato la sospensione dal partito dell’ex assessore al Comune del capoluogo marchigiano Ezio Gabrielli, che aveva dichiarato di essere affiliato alla massoneria.

Un outing – fatto durante il funerale di un parente, anche lui affiliato – che era costato a Gabrielli la delega al porto e alle aziende (era stato costretto a dimettersi) e l’estromissione temporanea dal partito. Il suo caso, insieme ad altri, era stato anche vagliato dalla commissione nazionale di garanzia, presieduta da Luigi Berlinguer, che si era pronunciata a favore della riammissione se Gabrielli avesse dimostrato che la sua loggia di appartenenza non era segreta e non aveva fini contrari al codice etico e allo statuto del Pd, rinviando la decisione ai garanti a livello territoriale.

I quali hanno deciso a maggioranza – secondo quanto riportano alcuni giornali locali – per la revoca della sospensione. “Gabrielli ha presentato tutta la documentazione – spiega il presidente della commissione provinciale di garanzia Ferdinando Avenali, compreso lo statuto della loggia ‘Monina’, che non è risultato in contrasto con lo statuto del Pd e che, anzi, “contiene parecchi riferimenti alla Costituzione”. La decisione dei garanti provinciali chiude definitivamente la questione. “Se qualcuno non è soddisfatto può rivolgersi alla commissione nazionale” aggiunge Avenali, sottolineando che “al di là delle opinioni, si tratta di seguire delle regole che noi ci siamo dati”.

(ANSA) 1 OTT 10

Roma 28 settembre 2010 – (Adnkronos) Massoneria: Raffi (GOI), Berlusconi, Verdini, Letta e Carboni non sono iscritti.

Roma 28 settembre 2010 – (Adnkronos) Massoneria: Raffi (GOI), Berlusconi, Verdini, Letta e Carboni non sono iscritti.

“Il Grande Oriente d’Italia non si occupa né di politica, né di religione, osservando i principi fondamentali delle massonerie regolari del mondo. Non è quindi né di destra, né di centro, né di sinistra e, pertanto, non detta linee politiche”. E’ quanto dichiara il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, in riferimento all’articolo apparso su “Il Fatto quotidiano” del 28/9/2010, sotto il titolo ‘Silvio il venerabile’, sottotitolo “in un libro un capo massone rivela: alla sua loggia ne fanno parte Previti e molti leader Pdl” ed altri articoli a corredo.

“Il Grande Oriente d’Italia -sottolinea Raffi- la cui dirigenza, nelle varie istanze, è pubblica, si è espresso e si esprime esclusivamente sui grandi temi che attengono la liberta’ e la dignità dell’Uomo ed in particolare, sulla scuola pubblica, la libertà di ricerca scientifica e sul dialogo, nel rispetto dell’alterità, come si puo’ evincere dalle pubbliche manifestazioni e da quanto viene riportato dal proprio sito ufficiale www.grandeoriente.it. Gli Onorevoli Berlusconi, Verdini, Letta e tale Carboni non sono iscritti al Grande Oriente”.

Il Grande Oriente “non ha strutture riservate e logge coperte: ha espresso reiteratamente e pubblicamente la condanna senza appello del gellismo e, comunque, della P2. Gli elenchi degli iscritti sono a disposizione dell’ Autorità Giudiziaria in qualsiasi momento. Dall’esame degli elenchi degli ultimi 30 anni – prosegue il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – non risulta l’iscrizione dell’On. Previti che, diversamente, a seguito della condanna riportata, sarebbe stato immediatamente prima sospeso poi espulso”. Raffi ha già dato mandato ai propri legali di procedere nei confronti de “Il fatto quotidiano”, ritenendo “diffamatorio l’accostamento del proprio nome a personaggi che, a torto o a ragione, risultano inquisiti o semplicemente coinvolti nell’inchiesta P3, la c.d. “cricca” . Delle sue dichiarazioni risponderà nelle sedi giudiziarie il sig. Gioele Magaldi, che non ha mai rivestito cariche apicali neppure a livello regionale, essendo stato Maestro Venerabile per un solo anno, in quanto non rieletto”

(AdnKronos) 28 SET 2010

Roma 28 settembre 2010 – (AGI) Massoneria: Raffi, Berlusconi e esponenti PDL non iscritti al GOI.

Roma 28 settembre 2010 – (AGI) Massoneria: Raffi, Berlusconi e esponenti PDL non iscritti al GOI.

“Il Grande Oriente d’Italia non si occupa né di politica, né di religione, osservando i principi fondamentali delle Massonerie regolari del mondo”.
Lo dice in una nota il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, in riferimento a informazioni di stampa e precisa: “Gli onorevoli Berlusconi, Verdini, Letta e tale Carboni non sono iscritti al GOI. Il Grande Oriente non ha strutture riservate e logge coperte, ha espresso reiteratamente e pubblicamente la condanna senza appello del gellismo e, comunque, della P2. Gli elenchi degli iscritti sono a disposizione dell’ autorità giudiziaria in qualsiasi momento”.

Raffi sottolinea ancora: la Massoneria “non è quindi né di destra, né di centro, né di sinistra e, pertanto, non detta linee politiche. Il Grande Oriente d’Italia la cui dirigenza, nelle varie istanze, è pubblica, si è espresso e si esprime esclusivamente sui grandi temi che attengono la libertà e la dignità dell’uomo e, in particolare, sulla scuola pubblica e la libertà di ricerca scientifica”.

Inoltre, “dall’esame degli elenchi degli ultimi 30 anni – precisa il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – non risulta l’iscrizione dell’onorevole Previti, il quale in ogni caso, a seguito della condanna riportata, sarebbe stato immediatamente prima sospeso e poi espulso”.

(AGI) 28 SET 10

Roma 23 settembre 2010 – (Il Tempo) Financial Times e Herald Tribune «Una nuova tempesta sul Papa».

Roma 23 settembre 2010 – (Il Tempo) Financial Times e Herald Tribune «Una nuova tempesta sul Papa».

Le indagini della Procura di Roma sui vertici dello Ior per presunta violazione delle norme anti-riciclaggio finiscono in apertura di prima del Financial Times, l’autorevole quotidiano finanziario della City, mentre l’Herald Tribune dedica alla vicenda la spalla sempre della prima pagina e parla di possibile nuova «tempesta» sul pontificato di Benedetto XVI. Accanto all’articolo firmato dalla corrispondente da Roma Guy Dinmore, il Financial Times pubblica una fotografia del presidente della banca vaticana Ettore Gotti Tedeschi, indagato dai magistrati assieme al direttore generale Paolo Cipriani. Il quotidiano riporta la cronaca della vicenda mentre un articolo in terza pagina dedicato alle reazioni della Santa Sede sottolinea come il Vaticano si sia «prontamente schierato a difesa dei suoi banchieri». «L’Italia sequestra 30 milioni dalla banca del Vaticano» è invece il titolo dell’International Herald Tribune (l’edizione globale del New York Times).

Nell’articolo si sottolinea come quella in corso sia «la prima indagine di rilievo che coinvolga lo Ior dai primi anni ’80»: era quella l’epoca in cui ai vertici dell’Istituto Opere di Religione c’era monsignor Paul Marcinkus, il «banchiere di Dio» travolto dall’inchiesta giudiziaria sul crack del Banco Ambrosiano guidato da Roberto Calvi, trovato impiccato nel giugno 1982 sotto il ponte dei Frati neri a Londra. Entrambi i giornali ventilano l’ipotesi che dietro l’inchiesta ci sia molto di più.

La fantapolitica si è messa in moto e in alcuni ambienti è stata tirata in ballo anche la Massoneria. Così ieri è arrivata una precisazione dell’avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani. La Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani «è una scuola di pensiero e di vita e non si occupa di alta finanza. Non attentiamo allo Ior o a Ettore Gotti Tedeschi per colpire Ratzinger. Non si gettino ombre sulla nostra Istituzione».

E in risposta a alcune ricostruzioni della stampa che parlavano di strategie sotterranee di matrice massonica volte a colpire il Pontefice, Raffi avverte: «È un gioco della torre che non ci interessa affatto. Non c’è alcun cappuccio o grembiule dietro il Cupolone e le sue finanze. E quel banchiere che la stampa germanica continua a definire mister Arrogance – prosegue Raffi in trasparente riferimento a Alessandro Profumo – non ha alcun rapporto con la nostra istituzione. Se la Chiesa deve scegliere tra Dio e mammona, come dicono i testi evangelici, è un fatto loro. Noi – conclude il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – serviamo un solo padrone: la libertà».

(Il Tempo) 23 SET 10

Roma 22 settembre 2010 – (Adnkronos) Ior: Raffi, GOI non si occupa di banche ed alta finanza.

Roma 22 settembre 2010 – (Adnkronos) Ior: Raffi, GOI non si occupa di banche ed alta finanza.

Nessun attentato ai danni di Ettore Gotti Tedeschi e dello Ior per colpire il Papa. Nessun rapporto con l’ex amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo. Il Grande Oriente d’Italia, per voce del Gran Maestro Gustavo Raffi, replica all’articolo di oggi de ‘La Repubblica’, firmato Alberto Statera e dal titolo “Quel banchiere voluto dal Papa per scacciare le ombre dello Ior”. “Si tranquillizzi l’amico e gran giornalista Alberto Statera e con lui ‘la Repubblica’ e i suoi lettori -afferma Raffi- il Grande Oriente d’Italia non si occupa di banche e alta finanza. La Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani è una scuola di pensiero e di vita. E la laicita’ è un’altra cosa. Non si gettino ombre, noi non attentiamo perciò a Ettore Gotti Tedeschi o allo Ior, per colpire Ratzinger, come scrive nell’articolo, sia pure con un punto interrogativo”.

“E’ un gioco della torre -precisa Raffi- che non ci interessa affatto. Non c’è alcun cappuccio o grembiule dietro il Cupolone e le sue finanze -prosegue il Gran Maestro- e quel banchiere che la stampa germanica continua a definire ‘mister Arrogance’ non ha alcun rapporto con la nostra istituzione. Se la Chiesa deve scegliere ‘tra Dio e mammona’, come dicono i testi evangelici, è un fatto loro. Noi serviamo un solo ‘padrone’: la libertà”.

(AdnKronos) 22 SET 2010

Roma 22 settembre 2010 – (APCom) Massoneria: Non siamo dietro Cupolone, non gettare ombra. Raffi (Goi): Non attentiamo a Gotti Tedeschi per colpire Ratzinger.

Roma 22 settembre 2010 – (APCom) Massoneria: Non siamo dietro Cupolone, non gettare ombra. Raffi (Goi): Non attentiamo a Gotti Tedeschi per colpire Ratzinger.

La Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani “è una scuola di pensiero e di vita e non si occupa di alta finanza. Non attentiamo allo Ior o a Ettore Gotti Tedeschi per colpire Ratzinger. Non si gettino ombre sulla nostra Istituzione”. Lo dichiara in una nota l’avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, in riferimento ad alcune notizie di stampa circa un ruolo che avrebbe svolto la massoneria nella vicenda che ha portato la procura di Roma ad aprire un fascicolo sullo Ior.

“E’ un gioco della torre – continua Raffi – che non ci interessa affatto. Non c’è alcun cappuccio o grembiule dietro il Cupolone e le sue finanze. E quel banchiere che la stampa germanica continua a definire ‘mister Arrogance’ – prosegue Raffi in trasparente riferimento a Alessandro Profumo – non ha alcun rapporto con la nostra istituzione. Se la Chiesa deve scegliere ‘tra Dio e mammona’, come dicono i testi evangelici, è un fatto loro. Noi – conclude il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – serviamo un solo ‘padrone’: la libertà”.

(APCom) 22 SET 10

Livorno 21 settembre 2010 – (La Nazione) Un massone che seppe coniugare i principi con l’azione.

Livorno 21 settembre 2010 – (La Nazione) Un massone che seppe coniugare i principi con l’azione.

«Un Massone che seppe coniugare i principi con l’azione; un grande promotore di libertà; un grande educatore; un uomo coerente mai disposto a transigere sui valori. Fu Gran Maestro e per noi Liberi Muratori è un grande onore averlo annoverato nel Grande Oriente. Il sogno garibaldino, ossia l’idea di una società civile libera e democratica, conserva ancora una grande attualità e rappresenta un obiettivo che incarna gli ideali massonici».

Così il Gran Maestro Aggiunto del Grande Oriente, Massimo Bianchi, a poche ore dall’inaugurazione dell’anno massonico delle logge livornesi dedicata proprio alla memoria di Garibaldi. E oggi alle 17,30 la Massoneria livornese, presente con i labari delle logge della città, deporrà, una corona al monumento a Giuseppe Garibaldi (nell’ominima piazza) che nel 1882 le stesse logge donarono a Livorno.

Le iniziative proseguiranno, alle ore 18, con la presentazione del saggio di Vittorio Gnocchini «Logge e Massoni in Toscana dal 1737 al 1925» che si terrà nella Sala Consiliare della Camera di Commercio. Parteciperanno Gian Mario Cazzaniga, docente di filosofia morale all’Università degli Studi di Pisa e lo stesso Gran Maestro Aggiunto Bianchi. Alla cerimonia in Camera di Commercio sarà presente l’autore.

(La Nazione) 21 SET 2010

Roma 21 settembre 2010 – (Il Tempo) La prima volta di Bertone tra massoni e Radicali.

Roma 21 settembre 2010 – (Il Tempo) La prima volta di Bertone tra massoni e Radicali.

Il segretario di Stato Vaticano a Porta Pia cita il “beato” Pio IX e viene contestato. Ma questo 20 settembre 2010, prima volta di un rappresentante della Chiesa cattolica a Porta Pia, non vuole essere palcoscenico di polemiche.

Quando Giorgio Napolitano sale i pochi scalini per deporre una corona di fiori sul monumento che ricorda i caduti di Porta Pia, il segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone si ferma qualche metro indietro. Stretto tra il sottosegretario Gianni Letta e il governatore del Lazio Renata Polverini osserva in silenzio. Poi gli porgono il microfono e legge poche righe che si «trasformano» in preghiera. Parla di Roma, «indiscussa capitale dello Stato italiano» e «centro al quale guarda tutta la Chiesa cattolica», e fa sua l’invocazione di Papa Pio IX: «Gran Dio, benedite l’Italia!» Riferimento non casuale e quantomai provocatorio visto che si tratta del Pontefice in carica 140 anni fa.

E infatti dalla folla qualcuno grida: «Viva Garibaldi! Abbasso Pio IX!». Ma questo 20 settembre 2010, prima volta di un rappresentante della Chiesa cattolica a Porta Pia, non vuole essere palcoscenico di polemiche. Anche se fa un certo effetto vedere Bertone sfilare sotto la targa che si trova nel cortile d’ingresso del museo storico dei bersaglieri. Quella in cui, in maniera altrettanto provocatoria, si parla di «religione della Patria» e «santità del dovere».

A gettare benzina sul fuoco ci pensano i Radicali guidati da Mario Staderini. Un gruppetto che, appena vede Bertone, comincia a scandire lo slogan «Vaticano e partitocrazia, serve una nuova Porta Pia». Uno di loro agita Il sillabo e dopo, libro di Ernesto Rossi contro l’ingerenza della Chiesa nello Stato laico. Interviene la polizia che sequestra il volume e identifica i presenti. Staderini attacca: «In nome dell’Unità d’Italia si è completata oggi una operazione di revisione storica volta a cancellare il vero significato del XX settembre». Bertone si limita a commentare che «le contestazioni fanno parte della vita».

Ma il sasso è stato gettato nello stagno. Il Gran maestro del Grande Oriente d’Italia Gustavo Raffi, presente a Porta Pia, non ci sta: «Abbiamo partecipato con la coerenza di sempre alle celebrazioni, ma sentire la preghiera di Pio IX è una cosa che fa davvero “breccia” nelle coscienze libere che non possono far passare facili revisionismi di circostanza». L’Unione degli atei e agnostici razionalisti fa sapere che una delegazione, prima della celebrazione della breccia, è stata schedata e allontanata dalla Digos. Mentre Andrea Marini, presidente del Comitato Subiaco 1867 e pronipote del cardinale Giacomo Antonelli, ricorda che a Porta Pia, «tra le tante targhe, ne manca ancora una che ricordi i 19 soldati pontifici caduti in quello scontro». Per qualcuno, a Roma, è ancora il 20 settembre 1870.

(Il Tempo) 21 SET 10

Roma 21 settembre 2010 – (Avvenire) Roma non si discute.

Roma 21 settembre 2010 – (Avvenire) Roma non si discute.

La cosiddetta Questione Romana è ormai morta e sepolta da un bel po’. Ciononostante l’atto compiuto ieri dal cardinale Segretario di Stato vaticano Tarcisio Bertone sa di storia. Non era comunque scontato, infatti, che un successore del cardinale Giacomo Antonelli arrivasse a rendere omaggio alle vittime (di ambo le parti) che caddero sulla Breccia di Porta Pia il 20 settembre di 140 anni fa. Ieri invece è successo. Il più stretto collaboratore del Papa ha assistito alla deposizione della corona di alloro del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e poi ha preso la parola per pronunciare un breve, ma intenso discorso, che alla fine si è sciolto in preghiera. Bertone ha ricordato che «ormai da vari decenni Roma è l’indiscussa capitale dello Stato italiano, il cui prestigio e la cui capacità di attrarre sono mirabilmente accresciuti dall’essere altresì il centro al quale guarda tutta la Chiesa cattolica; anzi, tutta la famiglia dei popoli». E nel momento di preghiera ha invocato che «in quest’Urbe» il Successore di Pietro «possa continuare a svolgere in piena libertà la sua missione universale». «Signore – ha aggiunto – benedici oggi e sempre questa Nazione; assisti e illumina i suoi governanti affinché operino instancabilmente per il bene comune». «Dona l’eterna pace – ha proseguito – a quanti qui caddero e a tutti coloro che, nei secoli, (“e anche in questi giorni” ha aggiunto a braccio con un probabile riferimento al militare ucciso in Afghanistan venerdì, ndr), hanno sacrificato la vita per il bene della Patria e dell’umanità».

Nella sua preghiera Bertone ha anche citato la bella invocazione “Gran Dio, benedite l’Italia!”, pronunciata dal Beato Pio IX nel febbraio 1848. Citazione che, pur risalendo a quando il pontefice godeva ancora di un’aura piuttosto “liberale” (il restauratore Antonelli sarà nominato pro-segretario di stato nel dicembre successivo), ha suscitato i commenti risentiti del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi. A dire il vero varie logge massoniche avevano portato le loro corone alla Breccia prima della cerimonia col Presidente Napolitano. Ma il tutto si è svolto senza contestazioni. Anzi i labari massonici, che in un primo tempo erano situati subito dietro quelli delle associazioni combattentistiche, successivamente sono emigrati dall’altra parte della strada che costeggia le mura aureliane. Meno garbata invece la minicontestazione inscenata da un microgruppo radicale alla fine della cerimonia di Porta Pia: in quattro (di numero) hanno strillato slogan contro il Vaticano. Il cardinal Bertone, sollecitato dai cronisti, per nulla turbato ha constatato sorridendo che «le contestazioni fanno parte della vita». Il presidente Napolitano poco prima ai giornalisti che gli chiedevano se fosse emozionato, ha risposto: «Sono contento».

Alla crimonia, oltre che a Napolitano e Bertone, hanno preso parte anche il sottosegretario Gianni Letta, il Sindaco Gianni Alemanno, il presidente della Regione Renata Polverini, il presidente della Provincia Nicola Zingaretti, l’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede Antonio Zanardi Landi e il nunzio apostolico in Italia, l’arcivescovo Giuseppe Bertello.

Successivamente, in Campidoglio, nel corso della cerimonia per la cittadinanza onoraria concessa al presidente Napolitano, Alemanno ha sottolineato il «particolare valore» della presenza di Bertone a Porta Pia, anche se «non si tratta più di rimarginare la ferita storica del conflitto tra Stato italiano e Santa Sede». Napolitano da parte sua ha evidenziato come il gesto di Bertone «riconferma il rispetto della Santa Sede per Roma capitale dello Stato nazionale italiano», e «come oggi, nell’avvicinarci al 150° anniversario della nascita del nostro Stato nazionale, nessuna ombra pesi sull’Unità d’Italia che venga dai rapporti tra laic

Roma 21 settembre 2010 – (Il Sole 24 Ore) Bertone: oggi la riconciliazione tra stato e chiesa.

Roma 21 settembre 2010 – (Il Sole 24 Ore) Bertone: oggi la riconciliazione tra stato e chiesa.

«La nostra presenza a questo avvenimento rappresenta un riconoscimento dell’indiscussa verità di Roma capitale d’Italia anche come sede del successore di Pietro». Con queste parole il segretario di Stato, cardinale Tarcisio Bertone, ha segnato la sua presenza alle celebrazioni del 140.esimo anniversario della presa di Porta Pia e la fine del potere temporale della Chiesa. Una partecipazione definita ormai da tutti “storica”, e preparata da tempo d’intesa con le autorità italiane e il Comune di Roma. L’avvenimento rappresenta, ha aggiunto il primo ministro della Santa Sede, «la ritrovata libertà del pastore e della Chiesa universale e anche la ritrovata concordia tra la comunità civile e quella ecclesiale che insieme lavorano per il bene del popolo italiano».

Nel breve intervento pronunciato dal cardinale ha chiesto che i governanti «operino instancabilmente per il bene comune», e dal «sacrificio e dal crogiuolo di tribolazioni, di tensione spirituale e morale» che suscitò l’evento della Breccia di Porta Pia «è sorta però una prospettiva nuova, grazie alla quale ormai da vari decenni Roma è l’indiscussa capitale dello Stato italiano, il cui prestigio e la cui capacità di attrarre sono mirabilmente accresciuti dall’essere altresì il centro al quale guarda tutta la Chiesa cattolica, anzi, tutta la famiglia dei popoli».

A conclusione del suo intervento Bertone ha letto una preghiera preparata per le celebrazioni. Nel testo il segretario di Stato prega affinchè il Papa «possa continuare a svolgere in libertà la sua missione universale». Infine parlando di fronte all’Associazione dei Bersaglieri presente, il cardinale ha ricordato anche l’invocazione con cui papa Pio IX, il Pontefice in carica all’epoca della Breccia, benedì l’Italia.

A Porta Pia ieri era presente anche un gruppo di contestatori radicali guidati dal segretario Mario Staderini, che issava lo striscione con scritto “Vaticano e partitocrazia, serve una nuova Porta Pia”: «Le contestazioni fanno parte della vita», ha detto il porporato. Commento duro del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi: «Sentire la preghiera di Pio IX pronunciata dal cardinale è una cosa che fa davvero breccia nelle coscienze libere che non possono far passare facili revisionismi di circostanza». Il capo della maggiore obbedienza massonica italiana ha aggiunto che dal Vaticano «avremmo tanto voluto sentire, oltre al riferimento a quel papa che si dichiarò prigioniero dello stato italiano, anche una parola per i bersaglieri e gli uomini liberi che entrarono in quelle mura volendo costruire un’Italia unita e diversa».

(Il Sole 24 Ore) 21 SET 10

Roma 20 settembre 2010 – (Corriere Sera) L’anniversario di Porta Pia: protesta radicale.

Roma 20 settembre 2010 – (Corriere Sera) L’anniversario di Porta Pia: protesta radicale.

È il giorno delle celebrazioni, della cittadinanza onoraria al presidente Giorgio Napolitano, dei 140 anni di Roma Capitale listati a lutto per la morte di Alessandro Romani.
Ma sarà anche una giornata storica: stamattina, a Porta Pia per ricordare la breccia del 20 settembre 1870, ci sarà anche il segretario di Stato Vaticano Tarcisio Bertone, che leggerà una preghiera/intervento che secondo gli addetti ai lavori «dovrebbe chiudere le polemiche su quella data». Una visita, quella di Bertone, che crea anche qualche apprensione.

I Radicali già ieri hanno manifestato con un autobus (ribattezzato il «pullman della laicità») con sui lati le scritte «No Vatican» e «No Taliban», e che è passato per San Pietro suonando la fanfara dei bersaglieri. Questa mattina, per l’arrivo di Bertone, il partito di Marco Pannella è pronto al bis. Operazione top secret, stavolta: «Ma qualcosa dice Sergio Rovasio, uno degli organizzatori faremo, proprio mentre parlerà Bertone. Che ci sia il Vaticano a Porta Pia fa cadere i capelli…».
Mario Staderini, segretario italiano, aggiunge: «Il sindaco Alemanno, moderno zuavo, ha ridotto a simbolo nazionalista un evento che segnò l’inizio di una nuova libertà di coscienza e di religione».

Anche il Grande Oriente d’Italia si prepara: «Saremo a Porta Pia dice il Gran Maestro Gustavo Raffi con la nostra storia e i nostri progetti». Raffi, nei giorni scorsi, è andato giù pesante: «La partecipazione di gerarchie ecclesiastiche è uno scempio che va fermato: è come se al 25 aprile andassero anche i repubblichini. E a noi Alemanno ci ha invitato solo dopo un nostro comunicato».

(Corriere della Sera) 20 SET 2010

Roma 20 settembre 2010 – (Il Velino) Porta Pia, la “conversione” vaticana che non convince gli storici.

Roma 20 settembre 2010 – (Il Velino) Porta Pia, la “conversione” vaticana che non convince gli storici.

Sarà pure una definitiva “riconciliazione”, come l’ha definita il cardinale Tarcisio Bertone, ma la presa di posizione con cui la Chiesa ha ammesso il valore storico dell’unificazione italiana e della Breccia di Porta Pia non convince gli storici. Forse perchè sembrano eccessivi i 140 anni attesi per mutare opinione sulla presa di Roma e troppo vicine le celebrazioni del 150esimo dell’Unità, fatto sta che diversi studiosi tendono a leggere nelle parole del segretario di Stato vaticano un obiettivo rivolto più all’attualità che non al semplice riconoscimento storico.

“Il discorso di Bertone è essenzialmente politico – afferma al VELINO Piero Craveri, docente di Storia contemporanea all’università Suor Orsola Benincasa di Napoli -. In un momento in cui l’Unità continua in qualche modo a essere messa in forse, la Santa Sede ha voluto dare un’indicazione sulla sua posizione con un segnale dalla forte carica simbolica che esula da Porta Pia per riaffermare il suo primato sulla società”.

Insomma, per Craveri si tratta di “un atto tutt’altro che disinteressato”: “D’altronde i rapporti sono cambiati da anni – aggiunge – e il fatto che il Vaticano abbia mandato un suo rappresentante solo adesso alle celebrazioni non è certo un caso”. Ma come mai parole così importanti sulla storia d’Italia giungono solo adesso da Oltretevere?
“Perchè evidentemente solo ora le forze più conservatrici e vagamente nostalgiche del Papa Re sono tramontate del tutto e sono state ridotte al silenzio – dichiara al VELINO lo storico Carlo Ghisalberti, ordinario di Storia contemporanea alla Sapienza di Roma -. Ma penso sarebbe stato opportuno che argomentazioni simili venissero esplicitate qualche decennio fa”.

Secondo Franco Della Peruta, decano della cattedra Storia del Risorgimento alla Statale di Milano e presidente dell’Istituto lombardo di storia contemporanea, le ragioni di un’ammissione così tardiva sono invece legate “a motivi di visibilità e anche a un pizzico di opportunismo”: “I 150 anni dell’Unità saranno un evento mediatico e quindi per la Chiesa è bene esserci e partecipare attivamente, piuttosto che fare la figura degli esclusi. Pur essendo un riconoscimento dovuto, in ogni caso, meglio tardi che mai”.

(Il Velino) 20 SET 2010

Roma 17 settembre 2010 – (Adnkronos) Unità d’Italia: GOI, a Roma convegno sui 150 anni a Villa il Vascello.

Roma 17 settembre 2010 – (Adnkronos) Unità d’Italia: GOI, a Roma convegno sui 150 anni a Villa il Vascello.

“Unità d’Italia, dopo 150 anni per restare insieme” è il tema del convegno di studi organizzato per domani a Roma, a Villa Il Vascello (ore 10,30, via di San Pancrazio, 8) dal Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, in occasione delle ricorrenze del XX Settembre e dell’equinozio d’autunno, data che segna la ripresa dei lavori delle logge.

Risorgimento cavouriano e risorgimento alternativo dei democratici e dei repubblicani; il complesso rapporto tra cattolicesimo e movimento risorgimentale; i fattori costitutivi dell’identità nazionale nei 150 anni della storia unitaria; la tradizione laica nell’unità d’Italia: sono questi i temi sui quali si confronteranno, moderati da Valerio Zanone, Lucio Villari, Santi Fedele, Giorgio Rebuffa e Massimo Teodori.

Nel pomeriggio, alle ore 17. 30, sempre nello scenario di Villa Il Vascello, si terrà lo spettacolo “Intervista a Giosué Carducci”, di Marco Poli, ideata, interpretata e diretta da Emanuele Montagna che farà rivivere in carne ed ossa la figura di Carducci, dando al Poeta la possibilità di parlare magicamente a tutto campo del passato, del presente, del futuro. In serata, alle ore 18,30 circa, dopo la proiezione di un brano del film ‘Casa Ricordi’ (1954) di Carmine Gallione, prevista la tradizionale allocuzione del Gran Maestro Raffi sugli impegni e sulle iniziative della massima Istituzione massonica italiana nei prossimi mesi.

(AdnKronos) 17 SET 2010

Roma 16 settembre 2010 – (La Gazzetta del Sud) “Spettacolo con intervista immaginaria a Carducci”.

Roma 16 settembre 2010 – (La Gazzetta del Sud) “Spettacolo con intervista immaginaria a Carducci”.

I regnanti di Casa Savoia, Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini, Ugo Bassi, i due eroi massoni Zamboni e De Rolandiis, Luigi Einaudi: sono questi solo alcuni dei personaggi dell'”Intervista a Giosuè Carducci” di Marco Poli, ideata, interpretata e diretta da Emanuele Montagna.

Lo spettacolo che farà rivivere “in carne e ossa” il grande poeta Nobel per la letteratura si terrà sabato prossimo alle ore 17.30 a Villa “Il Vascello” in occasione delle celebrazioni del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani per le ricorrenze del XX Settembre e dell’Equinozio d’autunno, data che segna la ripresa dei lavori massonici.
Su questi temi il Grande Oriente d’Italia ha chiamato al confronto storici e studiosi che nella mattina di sabato, alle ore 10.30, parteciperanno al convegno sul tema “Unità d’Italia, dopo 150 anni per restare insieme”.
Moderati da Valerio Zanone interverranno Lucio Villari (“Il risorgimento cavouriano e il risorgimento alternativo dei democratici e dei repubblicani”), Santi Fedele (“Una d’arme, di lingua, d’altare”: i cattolici, il Risorgimento, l’Italia unita), Giorgio Rebuffa (“I fattori costitutivi dell’identità nazionale nei 150 anni della storia unitaria”), Massimo Teodori (“La tradizione laica nell’unità d’Italia”).

Sempre sabato, alle 18.30 dopo l’intervista immaginaria a Carducci verrà proiettato un brano del film “Casa Ricordi” (1954) di Carmine Gallone.

(La Gazzetta del Sud) 16 SET 2010

Roma 13 settembre 2010 – (APCom) Unità d’Italia: Roma in festa per i 140 anni da Capitale.

Roma 13 settembre 2010 – (APCom) Unità d’Italia: Roma in festa per i 140 anni da Capitale.

Centoquarant’anni da Capitale: Roma si prepara ai festeggiamenti per l’anniversario della breccia di Porta Pia, trenta metri di squarcio che permisero ai Bersaglieri del generale Raffaele Cadorna di entrare in città e porre fine al potere temporale dei papi. Ricchissimo, quest’anno, il cartellone degli avvenimenti organizzati dal Comune, grazie all’impegno di molti ministeri e aziende private e alla collaborazione della Presidenza della Repubblica.

Si comincia sabato 18 settembre, con una serie di incontri culturali dedicati allo studio e all’approfondimento storico-politico sull’ultima Roma pontificia e sul significato di 140 da capitale d’Italia. Domenica 19, invece, spazio ai cittadini, con mostre concerti, spettacoli teatrali, aperture straordinarie di luoghi simbolo della città e manifestazioni culturali concentrate lungo Viale XX settembre, quello che da porta Pia conduce in direzione del Quirinale e quindi del centro storico.

Domenica 20, infine, pagina ‘istituzionale’, con il passaggio da Comune di Roma a Roma Capitale e visita di stato del presidente della Repubblica, turista a Roma per un giorno.

(APCom) 13 SET 10

Roma 10 settembre 2010 – (AGI) Venezia Cinema: Squittieri, film di Martone è un falso storico.

Roma 10 settembre 2010 – (AGI) Venezia Cinema: Squittieri, film di Martone è un falso storico.

“Il film di Martone, ‘Noi credevamo’ è un falso storico. La falsità ideologica continua a prevalere sull’obiettività della storia, che viene fatta a pezzi: in questo modo si distrugge l’identità”.

Lo ha detto all’Agi il regista Pasquale Squitieri, prima della proiezione del film/work in progress di Giuseppe Tornatore ‘L’ultimo gattopardo’ in sala grande.

“Il problema che in questo Paese si continua a vivere sui falsi storici. Subito dopo l’unità, per ‘reprimere il brigantaggio’ nel Sud furono massacrate decine di migliaia di persone. Parlo per esempio delle strade di Casalduni e di Pontelandolfo, in Basilicata e nel Cilento. Il film di Martone non ci racconta praticamente nulla di tutto questo, dimentica come del resto fanno libri di storia, dai testi delle medie a quelli delle università, la Brigata ungherese. Martone la vede ‘da sinistra’ ma io ricordo che Lenin disse che ‘I fatti sono testardi’: e i fatti sono le stragi, la distruzione dell’industria, delle campagne, la colonizzazione del Mezzogiorno”.

Per il regista che nel 1999 firmò ‘Gli ultimi briganti’, “il problema non fu tanto Garibaldi ma la massoneria: è della massoneria il progetto dell’unità d’Italia, cosi’ come quello della rivoluzione francese. Il progetto della massoneria è al centro della storia europea”.

(AGI) 10 SET 10

Roma 8 settembre 2010 – (ANSA) Roberto Castelli, globalizzazione nasce da massoneria.

Roma 8 settembre 2010 – (ANSA) Roberto Castelli, globalizzazione nasce da massoneria.

“Il cardinale Tettamanzi dichiara che non dobbiamo diventare localisti in un mondo globalizzato. Ricordo che la globalizzazione non è nè una categoria dello spirito nè un dato ontologico, ma una ideologia che nasce dal pensiero massonico e oggi ha trovato una realizzazione sempre più piena”.

Lo afferma in una dichiarazione il viceministro della lega Nord alle infrastrutture Roberto Castelli.

“E’ pertanto legittimo, a mio avviso, combatterla, atteso che – aggiunge Castelli – i guai che sta portando, in termini di tessuto economico e sociale in un Paese come l’Italia, sono sotto gli occhi di tutti. Ciò non significa chiudersi in se stessi, non significa non accettare le sfide della modernità, bensì rifiutare – conclude – quello che da troppi viene venduto come il vitello d’oro”.

(ANSA) 8 SET 10