Il Concilio Vaticano II, un patrimonio comune per cattolici e laici
“Il Concilio Vaticano II ha insegnato ai credenti il valore
del dialogo come metodo che rende possibile l’incontro tra gli
uomini, al di là di ogni credo o appartenenza; a sentirsi parte di
una comunità in movimento. A noi laici, ha insegnato a riconoscere
l’umanità della Chiesa. Dopo cinquanta anni, questo messaggio di
pace, di concordia e di affratellamento tra tutti gli uomini è più
che mai vivo e necessario per reagire alla crisi di valori che
minaccia il nostro mondo moderno”. Lo ha detto Gustavo Raffi,
Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, ricordando l’anniversario
dell’apertura dei lavori del Concilio ecumenico Vaticano II.
“Il Concilio – ha proseguito Raffi – obbligò gli
uomini di Chiesa al confronto con la società nel momento in cui
questa andava aprendosi alla modernità. Tra i risultati, una nuova
concezione di una istituzione che rischiava di restare chiusa nella
torre d’avorio della dottrina e che invece decise di aprire le
porte agli uomini. Spiace dover constatare oggi che questa grande
spinta verso una visione più umana della Chiesa sia stata poi
sostituita da un arroccamento dogmatico, da un atteggiamento di
chiusura aprioristica”…