Unesco, squadra e compasso al IX congresso mondiale di Napoli

Per la prima volta, l’Unesco Chair in Bioethics ha tenuto in Italia un congresso mondiale e ha scelto Napoli come sede. Dal 19 al 21 novembre, per la nona edizione, duemila delegati di tutto il mondo si sono riuniti nel Centro Congressi Royal Continental per dibattere su “Bioetica, etica medica e legislazione sulla salute” secondo un programma di incontri, scambi di informazioni e conoscenze che consente il confronto di studi e attività di specialisti di discipline diverse nell’ambito della bioetica.

Il giorno centrale è stato dedicato al volume “Le criticità nella medicina di fine vita: riflessioni etico-deontologiche e giuridico-economiche”, opera collettanea di una trentina di autori tra magistrati, giuristi, filosofi, religiosi e medici. Alfredo Marinelli, oncologo presso l’Università Federico II e Fratello Maestro della Loggia Sebezia (1189) di Napoli, compare nell’opera con il saggio “Accanimento terapeutico” da lui illustrato nella World Conference.

Nel suo studio, la Massoneria è citata ben tre volte e non mancano riferimenti alle attività liberomuratorie e ai principi ispiratori, così come al Gran Maestro Gustavo Raffi e a Hiram, periodico culturale del Grande Oriente d’Italia. Come la Libera Muratoria partecipa a questo discorso? Marinelli ha spiegato che per legislatori, autori e attuatori di decreti, leggi e norme, muoversi in questi ambiti è piuttosto complesso e spesso si cerca la mediazione politica incarnando una parte ideologica. La Massoneria universale insegna a non ostinarsi in qualche cosa o contro qualcuno, bensì a esercitare il ruolo di uomo prima e professionista poi, con naturalezza e razionalità. E come? Marinelli ha parlato di ‘modello razionale’. “Questo approccio – si legge nel suo saggio – si caratterizza per un profilo ‘umanistico ed esistenziale’. Non è un modello complesso o artefatto, bensì è basato su un vero cardine: il rispetto della persona”.

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