Presentati a Taormina i due volumi ‘Massofobia’ e ‘Massoneria in Europa’

Convegno a TaorminaIl Gran Maestro Stefano Bisi e il Gran Maestro Aggiunto Santi Fedele sono stati ospiti il 27 aprile a Taormina, a Palazzo dei Duchi di Santo Stefano, dove hanno presentato due libri che portano la loro firma e che parlano di Massoneria:  “Massofobia. L’Antimafia dell’Inquisizione, edito da Tipheret, e “Massoneria in Europa. 300 anni di storia” pubblicato per i tipi di Bonanno. All’evento sono intervenuti Antonino Recca, presidente del Collegio della Sicilia,  Rodolfo Nesci, presidente del consiglio dei maestri venerabili di Messina; Enzo Pisano, presidente del consiglio dei maestri venerabili di Catania; Antonio Saglimbeni, maestro venerabile della loggia Andromachos Tauromenita (1025), organizzatrice dell’incontro e come moderatore  il filosofo Francesco Coniglione dell’Università di Catania, che ha rintracciato il filo rosso che unisce i due libri nell’equazione storicamente confermata secondo la quale l’intolleranza nei confronti della Massoneria è l’anticamera della compressione delle libertà e dei totalitarismi. Cosa che, a guardare la situazione attuale,  ha commentato, ci fa temere per la democrazia in Italia. Né, ha aggiunto, si può continuare ad applicare alla Libera Muratoria la logica dell’incompatibilità e dell’esclusivismo come fece il trotzskismo nel 1923. Bisogna far capire e insistere su questo che la Massoneria si è caratterizzata nel corso della storia perché ha fatto cultura. “Cultura che – ha ricordato il filosofo – non è solo erudizione, ma formazione, formazione del carattere e della personalità”.

Ed è proprio per questo che la Massoneria oggi è uscita più forte e salda dalla prova che è stata chiamata ad affrontare. E’ per  questa sua  intrinseca natura, ha sottolineato Santi Fedele nel prendere la parola, ma anche – ha aggiunto-  per la grande capacità che possiede chi ne è alla guida di muoversi, dialogare, interfacciarsi. “E’ una fortuna aver potuto contare – ha detto –  in questo momento, che passerà alla storia come un momento alto, un giornalista nella carica di Gran  Maestro”.

Facendo poi riferimento al saggio, curato insieme a Giovanni Greco, “Massoneria in Europa. 300 anni di storia”, il Gran Maestro Aggiunto ha spiegato che l’obiettivo è stato quello di ricostruire i momenti essenziali del lungo cammino della Libera Muratoria, senza  nuove acquisizioni documentali,  ma attraverso una rilettura critica che ha tenuto conto di quanto la storiografica ha prodotto. Dalle origini, che rappresentano un nodo complesso, problematico e controverso, di cui – ha riferito Fedele- abbiamo chiamato ad occuparsi uno dei massimi esperti di Libera Muratoria tra Seicento e Settecento, Gianmario Cazzaniga, al momento di passaggio tra Ottocento e Novecento, su cui ha scritto pagine fondamentali Fulvio Conti. Marco Novarino ha approfondito invece con straordinaria capacità di sintesi, ha proseguito il Gran Maestro Aggiunto,  l’intreccio complesso e poco conosciuto tra movimento anarchico e socialismo. Marco Cuzzi si è occupato della Massoneria di fronte alla Prima Guerra Mondiale, un tema scottante, che ha rappresentato un momento di grandi lacerazioni. Notevole anche, ha rimarcato Fedele, il contributo di Biagio Furiozzi al capitolo della Massoneria nelle età delle rivoluzioni. “E non posso fare riferimento –ha concluso – all’acume critico e al coraggio con cui Greco si è cimentato  ad affrontare la storia della Massoneria nella seconda metà del  Novecento, toccando momenti come la vicenda della P2, dalla quale abbiamo sviluppato poderosi anticorpi, a quelle più recenti, all’apertura all’esterno…Insomma una storia appassionante, che ci colloca nel contesto  più ampio della Massoneria europea di cui siamo non elemento marginale, ma fondamentale”.

Poi la parola è passata al Gran Maestro Stefano Bisi che ha ricostruito l’aggressione traumatica e dolorosa subita dal Grande Oriente d’Italia in questi ultimi due anni dal mondo della politica e dai media. Una aggressione, ha detto Bisi,  alla quale la Comunione  tutta ha reagito bene. Come ha fatto del resto nel corso della sua lunga storia costellata da momenti anche più complicati. “Abbiamo retto – ha sottolineato-perché  noi siamo capaci di fare autocritica, non abbiamo bisogno di cambiare nome e simboli, come fanno altri,  noi siamo capaci di capire dall’interno quello che succede. La vicenda P2 – ha ricordato –  l’abbiamo compresa prima noi degli altri. Ho conosciuto – ha raccontato Bisi- i fratelli di Piombino che fecero le prime tavole d’accusa nei confronti di Licio Gelli, che fu espulso dal Grande Oriente,  prima che a lui arrivasse la magistratura”. Certe ferite, ha  aggiunto, certo sono difficili da rimarginare, penso a quella provocata dall’inchiesta Cordova, che ha distrutte famiglie, persone, alla ferita aperta dalla Commissione Antimafia, “una ferita che rimarrà indelebile nella mia vita”. E questo libretto, ha spiegato, è in qualche modo l’elaborazione di un trauma… “che dovevo superare, l’ho superato, spero,  scrivendo quello che ho vissuto”.  “Noi vogliamo essere liberi di associarci – ha rimarcato – che è  un diritto che ci riconosce la nostra bellissima costituzione, che noi amiamo e sulla quale prestiamo giuramento, come pochi fanno nel nostro paese. Vogliamo essere liberi di ritrovarci nelle nostre officine, che sono palestre civiche, dove gli uomini lavorano a migliorare se stessi. E di tutto questo siamo fieri”.

Schede

 

Massofobia. L’Antimafia dell’Inquisizione di Stefano Bisi (Tipheret).  Il libro racconta la complessa e articolata vicenda dell’indagine dell’Antimafia sulla Libera Muratoria associata alla mafia, del pretestuoso sequestro degli elenchi degli iscritti di Calabria e Sicilia e delle iniziative legali del Grande Oriente d’Italia a livello europeo. Il sequestro degli elenchi – scrive nella introduzione Stefano Bisi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia – è “un atto arbitrario e discriminatorio che da Gran Maestro ho subito stigmatizzato iniziando una battaglia laica per la salvaguardia e la difesa dei diritti associativi non solo degli iscritti al nostro Ordine ma di tutti, peraltro previsti in modo inequivocabile dalla Carta Costituzionale della Repubblica Italiana”. “Pensiamo che sia doveroso far conoscere – si legge ancora nel testo – non solo ai Fratelli ma anche agli uomini liberi e coscienti, gli avvenimenti e i fatti che attraverso meri teoremi e senza alcun reale notitia criminis hanno portato i membri della Commissione Antimafia, alcuni colpiti da vera e propria massofobia, a sostenere l’assunto delle infiltrazioni mafiose all’interno della Massoneria regolare senza distinguo e senza porsi il minimo dubbio. Questo singolare modo di pensare e di procedere unitamente ad alcuni disegni di legge palesemente antimassonici che si rifanno alla legge fascista che mise al bando la Libera Muratoria devono fare riflettere e indurre non solo i massoni alla difesa della libertà di associazione. Certi che la Corte Europea dei diritti dell’Uomo saprà vagliare con equità ed equilibrio la vicenda giuridica della quale questo libro vuole essere fedele testimonianza”. Stefano Bisi è alla guida del Grande Oriente d’Italia dal 6 aprile 2014. Prima di essere eletto Gran Maestro, Bisi ha ricoperto numerose cariche e ha governato il Collegio circoscrizionale della Toscana per due mandati, dal 2007 al 2013. Giornalista, ha lavorato nei periodici “Siena Nord” e “La Gazzetta di Siena”, e, con qualifica di direttore, nelle emittenti “Antenna Radio Esse” e “Televideosiena”. È stato vicedirettore del Gruppo Corriere, che comprende le edizioni di Perugia, Terni, Siena, Arezzo, Grosseto, Rieti e Viterbo. E’ autore di alcuni libri fra cui “Mitra e Compasso”, dedicato al rapporto tra chiesa cattolica e massoneria, lo “Stradario massonico di Siena” e coautore di “Sindaci in rosso”, una pubblicazione a cura di Vittorio Feltri e Renato Brunetta e di “Massoneria F.A.Q.” Ha ricevuto i premi “Paolo Maccherini”, “Giornalista sportivo dell’anno”, “Porsenna”, “Medioevo presente”. É Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica.

Massoneria in Europa. 300 anni di storia a cura di Santi Fedele e Giovanni Greco (Bonanno). Nel trecentesimo anniversario della nascita della Massoneria moderna, avvenuta a Londra il 24 giugno 1717, un gruppo di studiosi ripercorre la storia di una Istituzione le cui vicende sono intimamente connesse al divenire d’Europa e del mondo. Dalla complessa questione delle origini della Massoneria al ruolo da essa svolto nelle grandi rivoluzioni dell’età moderna e nella fase culminante dell’affermazione della civiltà europea, dagli snodi cruciali dei rapporti col movimento operaio e socialista, della grande guerra e dell’avvento dei totalitarismi sino alle vicende più recenti, 300 anni di storia della Massoneria europea sono ripercorsi in un volume che in più approfondisce i rapporti della Libera Muratoria con la tradizione esoterica, con la cultura musicale e con le fedi religiose. Il tutto in pagine che coniugano il rigore dell’argomentazione critica con la linearità e la scioltezza della trattazione di un’opera che si rivolge non solo agli studiosi ma anche al vasto pubblico dei non specialisti. Santi Fedele è professore ordinario di Storia contemporanea nell’Università di Messina e nel Grande Oriente d’Italia ricopre la carica di Gran Maestro Aggiunto. I suoi interessi di ricerca si sono prevalentemente indirizzati allo studio dei partiti e dei movimenti politici del Novecento italiano con particolare riferimento ai filoni della democrazia laica e repubblicana e del socialismo libertario. Tra i suoi lavori sull’istituzione massonica: La Massoneria italiana nell’esilio e nella clandestinità 1927-1939 (2005), Alessandro Tedeschi Gran Maestro dell’esilio (2008), La Massoneria italiana tra Otto e Novecento (2011). Giovanni Greco è ordinario di Storia contemporanea presso il Dipartimento di Storia, Culture, Civiltà dell’Università di Bologna. Si è occupato di storia della criminalità e dell’emarginazione, del risorgimento, di storia politica e di storia sociale. Tra le sue pubblicazioniin ambito massonico: Bologna massonica (2007), Un sol popolo. Breve ma veridica storia della massoneria internazionale (2012).



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