Rimini 2 aprile 2011 – (Adnkronos) Massoneria: GOI, sopravvissuto ad Auschwitz eletto Gran Maestro Onorario è Nedo Fiano, uguale riconoscimento per Giuseppe Abramo e Santi Fedele.

Ottantasei anni, 45 di Massoneria, una vita di lotte per la libertà contro il nazifascismo e ogni totalitarismo. Nel secondo giorno dei suoi lavori la Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia, riunita a Rimini, ha eletto per acclamazione Nedo Fiano ‘Gran Maestro Onorario’ del Goi. Con Fiano sono stati eletti Gran Maestri Onorari anche Giuseppe Abramo, Gran Segretario della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani ed esperto di studi ebraici, e Santi Fedele, docente di Storia Contemporanea presso l’Università di Messina. “E’ stato un momento di grande commozione”, spiega Fiano, che nel ringraziare tutti i Fratelli Liberi Muratori lancia un messaggio forte ai giovani e agli studenti: “Cercate di ricordare cosa è accaduto e preparatevi a difendere il vostro diritto e il diritto degli altri”. Nedo Fiano, dirigente d’azienda, scrittore e ricercatore economico, è uno dei sopravvissuti all’inferno di Auschwitz e uno dei piu’ attivi testimoni contemporanei dell’Olocausto nazista. Dopo la promulgazione delle leggi razziali fasciste nel 1938, Fiano dovette abbandonare la scuola a 13 anni perchè di religione ebraica.

Fiano proseguì gli studi presso una piccola scuola organizzata autonomamente all’interno della comunità ebraica fiorentina. Il 6 febbraio 1944 venne arrestato dalla polizia fascista e rinchiuso nel carcere di Firenze; successivamente fu trasferito al campo di transito di Fossoli insieme con altri undici membri della sua famiglia. L’11 maggio 1944 venne deportato, insieme a tutti i suoi familiari arrestati, presso il campo di concentramento di Auschwitz, dove arrivo’ il 23 maggio. La sua matricola di prigioniero era A5405. L’11 aprile 1945 Fiano venne liberato dalle forze americane nel campo di concentramento di Buchenwald, dove era stato trasferito dai nazisti in fuga. Fu l’unico superstite della sua famiglia alla tragedia della Shoah. Nel libro ‘A5405. Il coraggio di vivere’, ha raccontato la sua esperienza di deportato.

(AdnKronos) 02 APR 2011



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