Reggio Calabria, ripulita dalle scritte offensive la sede del Grande Oriente

E’ stata ripulita la facciata esterna del palazzo della sede del Grande Oriente d’Italia a Reggio Calabria, dove nella notte del 13 febbraio erano comparse scritte offensive antimassoniche. Un gesto inquietante e allarmante, lo aveva definito il Gran Maestro, Stefano Bisi, tornando a esprimere il timore che sull’onda delle vicende legate all’inchiesta della Commissione Antimafia e agli articoli apparsi sui giornali, possa scatenarsi una vera e propria caccia alle streghe, che abbia nel mirino i liberi muratori e le loro istituzioni. “E’ pericoloso fare passare dei messaggi fortemente pregiudizievoli e diffamatori nei confronti di una Istituzione che lavora per il Bene dell’Umanità e che non è segreta”,  aveva sottolineato nel commentare quanto accaduto a Reggio, invitando tutti a riflettere sulla delicatezza della situazione e facendo appello alle istituzioni a garantire e tutelare il diritto alla libertà di associazione.

Ecco le sue parole

“Quello che è accaduto a Reggio Calabria dove sono comparse nella notte delle scritte antimassoniche sulla facciata esterna del palazzo in cui si trova la nostra sede locale del Grande Oriente d’Italia, è davvero inquietante e allarmante. La vicenda dell’inchiesta portata avanti dalla Commissione Antimafia e gli articoli di stampa che si sono susseguiti in un clima di caccia alle streghe hanno alimentato una preoccupante deriva che può portare menti deviate e folli a compiere atti ostili ben più gravi mettendo a rischio l’incolumità stessa dei liberi muratori. Da almeno un anno ho detto in tante occasioni pubbliche che anche l’Isis aveva messo nel mirino la Massoneria insieme alle Chiese e altre organizzazioni spirituali e laiche e che è pericoloso fare passare dei messaggi fortemente pregiudizievoli e diffamatori nei confronti di una Istituzione che lavora per il Bene dell’Umanità e che non è segreta. Quanto accaduto a Reggio Calabria deve far riflettere tutti sulla delicatezza delle posizioni assunte e delle parole che vengono  dette e scritte. Chiediamo alle Istituzioni del Paese di garantire serenamente il diritto d’associazione sancito dalla nostra Costituzione”.

Il Gran Maestro Stefano Bisi

 



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