Firenze 19 febbraio 2011 – (ANSA) Italia 150: Raffi, prima Costituzione a Palermo non a Torino. Gran Maestro, su federalismo uscire da slogan, serve a unire paese.

Firenze 19 febbraio 2011 – (ANSA) Italia 150: Raffi, prima Costituzione a Palermo non a Torino. Gran Maestro, su federalismo uscire da slogan, serve a unire paese.

“Se uno va a vedere la storia si rende conto che la prima Costituzione del 1848 non è quella di Torino ma quella di Palermo”. Così il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento riguardo le polemiche della Lega sul tema dell’Unità d’Italia, a margine di un convegno a Firenze.

“I siciliani d’Italia, come li chiamo io – ha spiegato Raffi – non erano legati al carro dei Borboni, guardavano l’Italia: vediamo, dunque, di riesaminare la storia, certo senza intenti di esaltazione, ma anche affrontando la realtà per quello che è”.

Secondo Raffi, “oggi ci sono spinte secessioniste nel nostro Paese” e per questo, ha detto, “noi andremo in Lombardia per discutere e ragionare” di unità d’Italia. “Prima però andremo a farlo in Sicilia. E’ da queste due regioni che è partito tutto”. In ogni caso, riguardo al tema del federalismo, è fondamentale per il Gran Maestro “uscire dagli slogan: non concepirlo come una forma, un percorso per dare unità ad un Paese, vuol dire non conoscere la storia e il pensiero di Cattaneo”.

(ANSA) 19 FEB 2011

Firenze 19 febbraio 2011 – (AGI) Massoneria: Rossi (Toscana) “Confronto aperto, alla luce del sole”.

Firenze 19 febbraio 2011 – (AGI) Massoneria: Rossi (Toscana) “Confronto aperto, alla luce del sole”.

Confronto aperto sulle idee e sui valori. Questo il filo conduttore dell’intervento di Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, all’iniziativa promossa dalla massoneria toscana (Grande Oriente d’Italia) per i 150 anni dell’Unità d’Italia che si è tenuta stamani al Palazzo dei Congressi di Firenze. “Credo – ha esordito Rossi – che la Regione abbia fatto bene a patrocinare questa manifestazione che è inserita fra quelle per i 150 anni dell’Unità d’Italia. Ha fatto bene perché non c’è dubbio che la massoneria abbia rivestito un ruolo importante per il Risorgimento e per la costruzione dell’Italia unita. E’ vero anche che la massoneria è forte in Toscana e che, in generale, la Toscana ha scritto pagine forti nella costruzione dell’Unità d’Italia” . Il presidente della Regione ha citato ad esempio il sacrificio degli studenti e professori toscani a Curtatone e Montanara, l’ apporto alla spedizione garibaldina partita da Quarto, la nascita nel 1859 del giornale La Nazione “fondato per accompagnare la nascita della nazione”, il plebiscito dei Toscani che “dissero sì all’unione e non all’annessione” con il regno sabaudo. Poi ha ricordato la matrice europeista del Risorgimento e gli ideali di “quella giovane generazione ispirata agli ideali della Rivoluzione Francese (uguaglianza, libertà, fraternità) che è riuscita a dare al nostro Paese il senso di Comunità Nazionale e di Patria”. Ed ha riconosciuto il ruolo che la massoneria ha avuto come “tramite” per quegli ideali. “Sarebbe sbagliata – ha detto Rossi – un’opera di rimozione.” Ed ha ricordato ancora l’intreccio con “i primi barlumi del movimento operaio” e con la “storia della mutualità, che è presente in tante parti di Toscana”. E ancora il ruolo avuto “non solo fino al fascismo, ma anche dopo, con la Costituzione.”

“Credo – ha sottolineato Rossi – che discutere di questo sia giusto e che vada fatto alla luce del sole, così come è giusto riscoprire le idealità fondamentali, compresa la dignità della persona, che oggi sono troppo compresse e mercificate. E’ bene aprire un dibattito sulla persona che è depositaria di diritti ed esigenze, superando le polemiche e le divisioni del passato. Ciò che è accaduto 30 anni fa – ha detto Rossi – accadde appunto 30 anni fa.” Per quanto riguarda la legge regionale n.68 del 1983 “Norme di attuazione dell’art. 18 della Costituzione e della legge 25 gennaio 1982 n. 17 in materia di associazioni segrete e norme per garantire la pubblicità della situazione associativa dei titolari di cariche elettive o di nomine o designazioni regionali” Rossi ha precisato che la legge “non si riferisce a qualcuno in particolare” ed ha ribadito il suo giudizio “sarebbe un errore” cancellare quella legge. In proposito ha ricordato il parere dato a suo tempo da Paolo Barile, che ne aveva confermato la conformità con la Costituzione e ribadito la funzione a “garanzia della trasparenza”. Rivolgendosi all’auditorio Rossi ha ribadito che quella legge, che garantisce la trasparenza, è anche nell’interesse delle Logge, che hanno fatto “importanti passi avanti sulla trasparenza”. E ha sottolineato: “Mi affascina il vostro tentativo di tenere alto un livello di spiritualità laico. E’ un contributo importante alla pedagogia e all’educazione dei comportamenti. E di questo c’è bisogno”.
Infine il presidente della Regione ha concluso con un invito: “Continuiamo insieme a celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia”.

(AGI) 19 FEB 2011

Roma 17 febbraio 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: a Firenze convegno su ruolo della Massoneria in Toscana.

Roma 17 febbraio 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: a Firenze convegno su ruolo della Massoneria in Toscana.

Nei primi 150 anni di storia unitaria la Toscana è stata la regione italiana con la più elevata presenza massonica. Il convegno ‘La massoneria in Toscana nei 150 anni d’Unità d’Italia’, in programma sabato a Firenze, intende ricostruire alcuni aspetti di questa presenza e offrire alcune “chiavi di lettura per comprendere le ragioni di un così vasto e duraturo radicamento dell’associazionismo liberomuratorio nel tessuto sociale della regione. Non un bilancio esaustivo, dunque, ma alcuni spunti di analisi che, a partire dalle acquisizioni dell’indagine storiografica, offrano elementi per una riflessione critica sul ruolo svolto dalla massoneria nella società toscana del secondo Ottocento e del Novecento”.

Le conclusioni del convegno sono affidate a Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia ed Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana.

(AdnKronos) 17 FEB 2011

Reggio Calabria 15 febbraio 2011 – (Gazzetta del Sud) La massoneria riflette sulla Shoah «simbolo di tutte le atrocità».

Reggio Calabria 15 febbraio 2011 – (Gazzetta del Sud) La massoneria riflette sulla Shoah «simbolo di tutte le atrocità».

“La giornata in memoria dell’Olocausto” è stato il tema di un convegno tenutosi nel Grand’hotel Stella Maris, in occasione del decimo anniversario della fondazione della loggia “Pitagora XXIX agosto” del Grande Oriente di Palmi, l’iniziativa s’inquadra nell’azione di dialogo con il mondo esterno da parte della Massoneria Universale, Comunione italiana, del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani guidata da Gustavo Raffi, ha visto presenti a Palmi i rappresentanti delle più importanti “officine” calabresi.

Il convegno organizzato in collaborazione con Provincia, Comune di Palmi e associazione Italia-Israele, ha rappresentato un momento di approfondita riflessione su uno degli eventi che hanno segnato l’Europa durante il periodo nazista ed è stato curato dal Maestro venerabile della loggia “Pitagora XXIX agosto” Roberto Lovecchio; coordinatore dell’evento è stato il grande ufficiale del Goi Cosimo Petrolino. I lavori sono stati aperti dall’intervento di Lovecchio che dopo aver dato il saluto al folto pubblico presente, ha ricordato l’impegno della loggia palmese che, nel solco dell’iniziativa intrapresa dal Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, ha organizzato per l’occasione un evento pubblico su un tema di grande portata come quello della memoria dell’Olocausto. Un indirizzo che trova continuità nel lavoro che sta svolgendo il Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria, il cui presidente, Antonio Seminario è intervenuto alla serata palmese. Poi il convegno è entrato nel vivo con la testimonianza di Elvira Frankel, la cui storia personale assume un grande valore simbolico dal momento che è nata nel campo di internamento “Ferramonti” di Tarsia in Calabria, dall’amore sbocciato in quel luogo di sofferenza tra il padre di origine austriaca e la madre di origine tedesca.

La testimonianza è stata completata dalla proiezione di un servizio su Ferramonti realizzato dal regista-giornalista Mario Foglietti per la Rai. La relazione del prof. Enrico Esposito, vice presidente dell’Istituto calabrese per la Storia dell’Antifascismo e dell’Italia contemporanea su “La Shoah, un unicum nella storia” ha ripercorso da una parte le vicende del popolo ebraico e dall’altro quella dello sterminio sistematico operato dal regime nazista. Un momento particolarmente simbolico è stato allorquando il dott. Rocco Pugliese, che ha portato il saluto della comunità ebraica calabrese, ha suonato un antico strumento rituale ebraico, lo shofà.

Infine lavv. Antonio Perfetti, Gran Maestro Aggiunto del GOI, ha sostenuto che la Shoah deve diventare il simbolo di tutte e atrocità commesse dagli uomini fin dai tempi di Caino, non circoscritto agli ebrei, come fatto emblematico di tutte le tragedie umane.
La manifestazione si è snodata lungo il filo di una colonna sonora particolarmente coinvolgente grazie ai brani musicali eseguiti dai maestri Bruno Battisti D’Amario (chitarra) e Paolo di Cioccio (oboe) che sono stati sottolineati da calorosi applausi.

(Gazzetta del Sud) 15 FEB 2011

Firenze 9 febbraio 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: a Firenze convegno sul ruolo della massoneria in Toscana. Sabato 19 febbraio con Gustavo Raffi ed Enrico Rossi.

Firenze 9 febbraio 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: a Firenze convegno sul ruolo della massoneria in Toscana. Sabato 19 febbraio con Gustavo Raffi ed Enrico Rossi.

Si volgerà sabato 19 febbraio, a partire dalle ore 9.30, presso Villa Vittoria, Sala Verde del Palazzo dei Congressi in piazza Adua a Firenze, con il patrocinio della Regione Toscana, il convegno “La Massoneria in Toscana nei 150 anni d’Unità d’Italia”. E’ organizzato dal Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Toscana (Grande Oriente d’Italia, massoneria di Palazzo Giustiniani) con l’obiettivo di ripercorrere il contributo dei massoni toscani per la realizzazione dell’unità nazionale. Fu un impegno non marginale quello della massoneria toscana che, attraverso la tradizione medicoscentifica, il ruolo dell’associazionismo popolare e di volontariato permise la costruzione di un tessuto sociale laico radicato ancora oggi.

Dopo l’introduzione di Moreno Milighetti (vice presidente Collegio Circoscrizionale Toscana – Grande Oriente d’Italia) interverranno Stefano Bisi (presidente Collegio Circoscrizionale Toscana – Grande Oriente d’Italia) sul tema “La massoneria, attualità di una società iniziatica in Toscana”; lo storico dell’Università di Firenze Fulvio Conti su “Centocinquant’anni di massoneria in Toscana”; di “Massoneria e tradizione medico-scientifica” parlerà Donatella Lippi (Università di Firenze), poi sarà la volta di “Associazionismo popolare e volontariato: la massoneria e la costruzione di un tessuto civico laico” a cura di Luigi Tomassini (Università di Bologna).

L’ultimo intervento sarà di Marino Biondi (Università di Firenze) su “Figure e professioni in un paesaggio massonico”. Concluderanno i lavori Gustavo Raffi (Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia) ed Enrico Rossi (presidente della Regione Toscana).

(AdnKronos) 9 FEB 2011

Firenze 9 febbraio 2011 – (Adnkronos) Terrorismo: Raffi (GOI), ricordiamo la lezione di libertà di Lando Conti. 25 anni fa l’allora sindaco di Firenze fu ucciso dalle Brigate Rosse.

Firenze 9 febbraio 2011 – (Adnkronos) Terrorismo: Raffi (GOI), ricordiamo la lezione di libertà di Lando Conti. 25 anni fa l’allora sindaco di Firenze fu ucciso dalle Brigate Rosse.

“Una testimonianza di profonda umanità che ha dato volto alla vera politica, quella che si impegna con ragione e passione al servizio delle persone. Nell’anno delle celebrazioni per il centocinquantenario dell’Unità d’Italia, l’esempio del Fratello Lando Conti aiuta ad affrontare le lotte quotidiane per la giustizia sociale e la democrazia”. Così Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, ricorda Lando Conti nel 25° anniversario della scomparsa dell’ex sindaco di Firenze, barbaramente assassinato dalle Brigate Rosse il 10 febbraio 1986.

“Chi pensava di uccidere la sua storia di libertà in quel freddo pomeriggio di febbraio – sottolinea l’avvocato ravennate alla guida della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani – non poteva comprendere, nel delirio della violenza cieca, che le idee non si possono fermare con il piombo. A venticinque anni dalla scomparsa di un massone autentico, continuiamo la sua missione civile di libertà e fraternità. Nel saluto che Lando Conti rivolse al Consiglio Comunale il 18/4/1984 che lo eleggeva sindaco di Firenze, si legge: ‘Sono dell’opinione che nei prossimi mesi sia meglio andare di più nella città e non limitare il dibattito al Palazzo. Non siamo portatori di interessi particolari ma di interessi generali che evidentemente valutiamo dal nostro punto di vista, ma non siamo mai disposti a barattare per un interesse particolare’. Era la lezione altissima di un uomo vero, per il quale libertà, democrazia e giustizia vanno riconquistate ogni giorno”.

“Per questa coerenza – rimarca Raffi – Lando Conti ha pagato il prezzo più alto. Ma come per Giordano Bruno e altri martiri della libertà, la tragica e irragionevole morte non ha potuto fermare il pensiero di verità che corre sulle gambe di mille altri Fratelli, Uomini del dubbio come lui, che lottano in ogni ambito e in ogni terra per far spazio alla luce. La sua stella di Maestro di Vita – conclude il Gran Maestro del G.O.I.- è sempre nel Pantheon dei cercatori di sfide infinite. Perchè Lando Conti è cittadino dell’Umanità”.

“Lando Conti – sottolinea una nota del G.O.I. – divenne libero muratore il 22/11/1957 nella loggia ‘G. Mazzini n. 62’ di Prato, all’obbedienza del Grande Oriente d’Italia e fu Fratello massone della Loggia ‘Abramo Lincoln, oggi ‘Lando Conti'”.

(AdnKronos) 9 FEB 2011

Milano 5 febbraio 2011 – (Il Giornale) Grande Oriente: «Ci diffamano».

Milano 5 febbraio 2011 – (Il Giornale) Grande Oriente: «Ci diffamano».

Si sta trasformando in uno scontro interno alla massoneria italiana il processo milanese al gruppo di faccendieri accusati di avere arruolato mercenari per andare a combattere per la «liberazione» della Cabinda, la provincia più ricca dell’Angola. Il progetto – inquietante ma con venature fantozziane – era emerso durante una inchiesta per una storia di tangenti a Benevento, poi indagine e processo sono stati trasferiti a Milano: e qui il sostituto procuratore Armando Spataro ha portato a giudizio un gruppo di dodici trafficanti e imbroglioni, accusati di avere reclutato soldati di ventura per la spedizione in Africa ma anche, e ben più concretamente, di avere scroccato fondi pubblici per un paio di fantomatiche onlus che proponevano aiuti al popolo di Cabinda.

Il problema è che sull’intera vicenda si intuiscono ombre di «grembiulini», ovvero di massoneria deviata, perché il gruppo dei faccendieri si riuniva intorno ad una autoproclamata «Grande Loggia indipendente d’Italia». I vertici della massoneria «ufficiale» si sono arrabbiati assai, accusando il gruppo di avere macchiato l’immagine dei liberi muratori di tutta Italia. E davanti alla quarta sezione del tribunale milanese il Grande Oriente d’Italia si è costituito parte civile, preannunciando richiesta di danni morali e di immagine.

Contro gli aspiranti liberatori della Cabinda, la Procura milanese aveva formulato inizialmente anche l’accusa di associazione segreta e di associazione a delinquere, che si sono però smontate strada facendo. Il plotone resta imputato di corruzione, truffa, tentata truffa e di arruolamento di mercenari: reato, quest’ultimo, di ben rara contestazione nel nostro paese, ma che la legge italiana ha recepito da una convenzione internazionale firmata sotto l’egida dell’Onu.

(Il Giornale) 5 FEB 2011

Milano 4 febbraio 2011 – (La Repubblica) Goi parte civile contro esponenti pseudo massoni.

Milano 4 febbraio 2011 – (La Repubblica) Goi parte civile contro esponenti pseudo massoni.

La loggia del Grande Oriente d’Italia si è costituita parte civile, perché ritiene di aver subito un danno d’immagine, contro un gruppo di massoni della Grande Loggia indipendente d’Italia, imputati davanti ai giudici della quarta sezione del tribunale di Milano con l’accusa di aver tentato di aver reclutato mercenari per organizzare un colpo di Stato nella regione Cabinda dell’Angola.

Gli imputati, in gran parte originari di Benevento, devono rispondere della violazione dell’articolo 3 e 4 della legge 210/95 che ha ratificato la convenzione Onu contro il reclutamento di mercenari. Fra le accuse ci sono anche la truffa aggravata, la corruzione e la tentata truffa per aver cercato di frodare il fisco. Nel capo d’imputazione formulato dal procuratore aggiunto Armando Spataro, a capo del pool antiterrorismo della Procura di Milano, i 12 imputati “hanno finanziato il reclutamento e l’addestramento… di almeno 30 uomini da destinare alla guerra di secessione del Cabinda, e quindi al fine di far loro combattere un conflitto armato nel territorio controllato dall’ Angola e al fine di farli partecipare ad azioni preordinate e violente dirette a mutare l’ordine costituzionale e a violare l’ integrità territoriale dell’ Angola, di cui essi non erano né cittadini né stabilmente residenti, senza far parte delle forze armate di una delle parti del conflitto e senza essere invitati in missione speciale ufficiale quali appartenenti alle forze armate di altro Stato estraneo al conflitto”.

C’è poi il versante fiscale. Per ricevere indebitamente fondi, gli imputati avevano istituito due onlus: la ‘Freedom for Cabinda’ e la ‘Freedom for Cabinda confederation’. Le due improvvisate onlus ricevevano sì denaro che però non finiva per aiutare la popolazione dello Stato africano, ma per abbattere gli utili di alcune società che poi ritornavanmo parte delle somme attraverso false fatturazioni agli imputati. Con questo meccanismo, gli imprenditori che facevano le donazioni usufruivano di un’Iva agevolata al 3 per cento (invece del 20).

(La Repubblica) 4 FEB 2011

Roma 27 gennaio 2011 – (Adnkronos) Torino: Raffi (GOI) e Fassino a inaugurazione ambulatori dentistici Asili Notturni.

Roma 27 gennaio 2011 – (Adnkronos) Torino: Raffi (GOI) e Fassino a inaugurazione ambulatori dentistici Asili Notturni.

Gli Asili Notturni ‘Umberto I’ di Torino hanno inaugurato oggi due nuovi ambulatori dentistici. “All’evento hanno partecipato il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, e Piero Fassino (Pd). L’Associazione Asili Notturni ‘Umberto I’ Onlus offre senza alcuna distinzione di età, nazionalità e religione, un ricovero temporaneo e gratuito durante la notte a persone di ogni condizione, disoccupati, residenti o di passaggio nella città di Torino, che siano sprovvisti di mezzi o che non possano trovare asilo in altro luogo. Sono 50.000 -rileva una nota del Grande Oriente d’Italia- i pasti serviti ogni anno in via Ormea, la sola mensa operativa attiva di sera a Torino, 9.000 notti per le persone senza fissa dimora, 32 mini alloggi per l’accoglienza dei malati e dei loro familiari per le cure negli ospedali cittadini, 300 prestazioni oculistiche con distribuzione di occhiali gratuiti, oltre 500 persone vestite”.

“La sfida dell’azione -ha sottolineato Raffi, presidente onorario degli Asili Notturni- nasce da un pensiero e da un credo di fondo: quello dell’umanesimo forte e solidale. Ogni giorno, tra queste mura i volontari lottano contro solitudini materiali o spirituali, facendo strada alla speranza. Un esempio di umanità, perchè nulla andrà perduto di ciò che viene fatto nel silenzio”.

“Siamo grati anche per l’affetto -ha proseguito l’avvocato ravennate alla guida della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani- che questa Opera ha saputo conquistarsi nella città di Torino e spinge a non aver timore di impegnarsi nel concreto, mettendo l’Uomo al centro. Una scelta di responsabilità che insegna il servizio, il rispetto dell’altro, di un volto che racconta un dolore o una gioia. Essere attenti a segni di presenza è donare un sorriso, condividere un pasto, offrire un servizio: è sempre vivere dall’ interno. Fratelli servitori della Speranza. Quando si realizzano opere come queste -ha concluso Raffi- che vanno ad arricchire realtà come gli Asili Notturni, importanti dal punto di vista sociale, si fa piu’ forte la possibilità di vincere l’indifferenza e l’abitudine, la piu’ infame delle malattie”.

(AdnKronos) 27 GEN 2011

Cosenza 15 gennaio 2011 – (Gazzetta Sud) La massoneria e l’Unità d’Italia.

Cosenza 15 gennaio 2011 – (Gazzetta Sud) La massoneria e l’Unità d’Italia.

Si tiene oggi pomeriggio a Palazzo San Bernardino, dalle 16:30, il convegno sul tema: “Il contributo della massoneria all’Unità d’Italia”. L’iniziativa, inserita nel programma “I giovedì dell’Unità d’Italia” dell’Università Popolare di Rossano, è co-organizzata dalla Massoneria Grande Oriente d’Italia R. L. Luigi Minnicelli in collaborazione con la Biblioteca Minnicelli, con il patrocinio del Comune di Rossano, della Provincia di Cosenza e della Regione Calabria.

Il programma prevede, in apertura, la prolusione del prof. Giovanni Sapia, direttore dell’Università Popolare di Rossano, del sindaco della città bizantina Franco Filareto, del presidente dell’Amministrazione provinciale Mario Oliverio, dell’onorevole Giovanni Dima. Relazioneranno il saggista Guglielmo Adilardi su “Il contributo della massoneria all’Unità d’Italia”, il senatore Cesare Marini su “Il ruolo di Domenico Mauro e dell’abbazia di S. Adriano prima e dopo la spedizione dei Mille”; l’avvocato Amerigo Minnicelli su “il ruolo di Luigi Minnicelli nel Risorgimento”; il dottor Vincenzio Paradiso su “Trent’anni della loggia Luigi Minnicelli di Rossano”; dell’assessore regionale alla cultura Mario Caligiuri su “Profili culturali nell’azione del governo regionale”.
Le conclusioni sono affidate all’avvocato Gustavo Raffi Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia.

(Gazzetta del Sud) 15 GEN 11

Como 8 gennaio 2011 – (La Provincia di Como) Opera difficile, a più livelli.

Como 8 gennaio 2011 – (La Provincia di Como) Opera difficile, a più livelli.

Intervista al direttore Oliver Gooch

Maestro Gooch, nel «Flauto magico» si intrecciano la dimensione ieratico-massonica e quella da opera buffa. A quale delle due avete dato la predominanza?

Per un pubblico moderno, il concetto di Massoneria è forse molto vago, non così all’epoca di Mozart. L’equilibrio fra le due dimensioni è davvero difficile. È una sfida che tutti i direttori devono superare. È possibile mettere in scena Il flauto magico a vari livelli. Mozart scrive una musica di tale profondità da consentire diversi tipi di interpretazione. È una gioia quando si esegue la sua musica.

I parlati hanno largo spazio, li eseguirete integralmente?

Abbiamo deciso di ridurre i dialoghi scritti da Schikaneder per alcuni motivi. La qualità dei parlati è molto variabile, cambia da scena a scena. Speriamo di aver fatto i giusti tagli utili sia alla produzione, al racconto e alla perfetta resa della storia e del dramma.

Al giorno d’oggi la contrapposizione fra il mondo di Sarastro (tutto positivo) e quello della Regina della Notte (tutto negativo) appare un poco semplicistica. Lei cosa ne pensa?

All’inizio dell’opera, la Regina della Notte è rappresentata come una madre amorevole, in lutto per il rapimento della figlia Pamina. Sarastro, viceversa, appare come il sovrano del male che sottomette e tiranneggia il proprio popolo, come fa con lo schiavo Monostatos, punito per il tentato stupro di Pamina. Man mano che la storia si sviluppa, assistiamo a uno spostamento verso una visione più semplicistica della Regina della Notte contrapposta a un sovrano del tutto illuminato quale Sarastro. Alcuni commentatori hanno trovato questo ribaltamento poco convincente, ma comunque funzionale alla resa globale della vicenda.

Giancarlo Arnaboldi

(La Provincia di Como) 8 GEN 11