Roma 2 settembre 2011 – (Adnkronos) Unita’ d’Italia: Goi, domani a Soveria Mannelli convegno ‘Ripartiamo da Teano’

Roma 2 settembre 2011 – (Adnkronos) Unita’ d’Italia: Goi, domani a Soveria Mannelli convegno ‘Ripartiamo da Teano’

Relazioni di Iachello e Gioffrè, conclude Gran Maestro Raffi

‘Ripartiamo da Teano’. Questo il titolo del convegno, in programma domani alle 17 , presso la Sala Convegni ‘Ermanno Critelli’, Rubbettino Industrie grafiche ed editoriali a Soveria Mannelli (Cz). All’incontro interverranno: Federico Nicotera, Maestro Venerabile della R.L. ‘La Sila – D. Ponzio’, n. 363 Oriente di Decollatura; Antonio Seminario, presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria; Mario Caligiuri, assessore alla Cultura della Regione Calabria; Antonio Perfetti, Gran Maestro Aggiunto del G.O.I.

Relazioni di Enzo Gioffrè, oratore della R.L. ‘La Sila – D. Ponzio’, n. 363 Oriente di Decollatura su ‘Il ruolo del Mezzogiorno nell’Unità d’Italia’; Enrico Iachello, preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania sul tema: ‘L’unificazione italiana’. Conclude i lavori Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. Modera: Vincenzo Ferrari, oratore del collegio circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria.

(AdnKronos) 2 SET 2011

Roma 1 settembre 2011 – (Adnkronos) Calabria: GOI, Raffi sabato a Cosenza per appello contro criminalità

Roma 1 settembre 2011 – (Adnkronos) Calabria: GOI, Raffi sabato a Cosenza per appello contro criminalità

Nuovo Patto di Fratellanza per uscire dalla crisi economica e di valori

“Giovani, legalità e cultura: la Calabria che vogliamo” è il tema della conferenza stampa che il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, terrà sabato a Cosenza alle 11, presso l’Home Club Residence (viale Giacomo Mancini 28). “Insieme a un nuovo Patto di Fratellanza per uscire dalla crisi economica e valoriale che rischia di riportare l’Italia alla stagione dell’egoismo di parte e dei privilegi di casta”, si legge in una nota di Palazzo Giustiniani.

L’incontro con i giornalisti, coordinato dal prof. Sergio Tursi Prato, addetto stampa del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria, “sarà l’occasione per far conoscere più da vicino le idee e i progetti della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani e per rilanciare -si legge in una nota- dopo il recente convegno di Reggio Calabria, il forte appello del Goi contro ogni forma di criminalità”.

“L’azione di rinnovamento culturale che il Grande Oriente d’Italia sta portando avanti in Calabria – riferisce ancora la nota – si radica sempre più come prospettiva di crescita sociale grazie ad un lavoro di squadra che coinvolge tutti gli iscritti del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria, guidato da Antonio Seminario”.

(AdnKronos) 1 SET 2011

Roma 31 agosto 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: GOI, sabato a Soveria Mannelli convegno ‘Ripartiamo da Teano’

Roma 31 agosto 2011 – (Adnkronos) Unità d’Italia: GOI, sabato a Soveria Mannelli convegno ‘Ripartiamo da Teano’

“Ripartiamo da Teano”. Questo il titolo del convegno, in programma sabato 3 settembre alle 17 , presso la Sala Convegni ‘Ermanno Critelli’, Rubbettino Industrie grafiche ed editoriali a Soveria Mannelli (Cz). All’incontro interverranno: Federico Nicotera, Maestro Venerabile della R.L. ‘La Sila – D. Ponzio’, n. 363 Oriente di Decollatura; Antonio Seminario, presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria; Mario Caligiuri, assessore alla Cultura della Regione Calabria; Antonio Perfetti, Gran Maestro Aggiunto del G.O.I.

Relazioni di: Enzo Gioffrè, oratore della R.L. ‘La Sila – D. Ponzio’, n. 363 Oriente di Decollatura su ‘Il ruolo del Mezzogiorno nell’Unità d’Italia’; Enrico Iachello, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Catania sul tema: ‘L’unificazione italiana’. Conclude i lavori Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia. Modera: Vincenzo Ferrari, oratore del collegio circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria.

(AdnKronos) 31 AGO 2011

Roma 31 agosto 2011 – (Adnkronos) Calabria: GOI, Raffi sabato a Cosenza per appello contro criminalità

Roma 31 agosto 2011 – (Adnkronos) Calabria: GOI, Raffi sabato a Cosenza per appello contro criminalità

“Giovani, legalità e cultura: la Calabria che vogliamo” è il tema della conferenza stampa che il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia, Gustavo Raffi, terrà sabato a Cosenza alle 11, presso l’Home Club Residence (viale Giacomo Mancini 28). “Insieme a un nuovo Patto di Fratellanza per uscire dalla crisi economica e valoriale che rischia di riportare l’Italia alla stagione dell’egoismo di parte e dei privilegi di casta”, si legge in una nota.

L’incontro con i giornalisti, coordinato dal prof. Sergio Tursi Prato, addetto stampa del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria, sarà l’occasione per far conoscere più da vicino le idee e i progetti della Libera Muratoria di Palazzo Giustiniani e per rilanciare, dopo il recente convegno di Reggio Calabria, il forte appello del Goi contro ogni forma di criminalità.

L’azione di rinnovamento culturale che il Grande Oriente d’Italia sta portando avanti in Calabria – riferisce ancora la nota – si radica sempre più come prospettiva di crescita sociale grazie ad un lavoro di squadra che coinvolge tutti gli iscritti del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Calabria, guidato da Antonio Seminario.

(AdnKronos) 31 AGO 2011

Roma 29 agosto 2011 – (AGI) Manovra massoneria, nessuna guerra di religione contro Chiesa.

Roma 29 agosto 2011 – (AGI) Manovra massoneria, nessuna guerra di religione contro Chiesa.

Nessuna guerra di religione contro il Vaticano: “Non abbiamo tacciato la Chiesa di evasione fiscale, né attaccato il popolo delle parrocchie e degli oratori”. Il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (GOI), Gustavo Raffi, interviene dopo la dura presa di posizione del quotidiano dei vescovi italiani, ‘Avvenire’, che accusava la Massoneria e i Radicali di essere i responsabili di attacchi contro la Chiesa nel confronto in atto sulla manovra economica. “Non si faccia il gioco delle tre carte – afferma Raffi – raccontando, peraltro a distanza di dieci giorni dal nostro intervento, ancora una volta la vecchia favola del complotto massonico contro la Chiesa. In un periodo di grave crisi economica, in cui si chiede ai più deboli di sopportare duri sacrifici, chiediamo che lo Stato elimini ogni sorta di privilegi ed esenzioni, sospendendo l’8 per mille fino al raggiungimento del pareggio di bilancio, come fissato nella manovra. Questa è giustizia sociale, non guerra di religione”.

“Il nostro – precisa ancora il Gran Maestro di Palazzo Giustiniani – è un richiamo forte contro i privilegi delle caste di ogni tipo, qualsiasi abito indossino. L’azione e il pensiero della Libera Muratoria nella società italiana ha un unico fine: il bene del nostro Paese. In luogo di excusatio non petita, si abbia invece il coraggio di affrontare la realtà e di rinunciare, anche se costa, a fruire di privilegi, esenzioni ed erogazioni da parte dello Stato, che provocano pesanti ingiustizie ai danni della stragrande maggioranza dei cittadini. Di tutto c’è bisogno oggi – conclude Raffi – tranne che agitare fantasmi del passato e stracciarsi inutilmente le vesti, credendosi intoccabili”.

(AGI) 29 AGO 2011

Roma 29 agosto 2011 – (Il Corriere della Sera) l’Ici no, ma la Chiesa qualcosa deve fare di A. Melloni.

Roma 29 agosto 2011 – (Il Corriere della Sera) l’Ici no, ma la Chiesa qualcosa deve fare di A. Melloni.

 

Farebbero malissimo i vescovi a sottovalutare la richiesta che arriva da più parti e che riguarda i «sacrifici» che anche la Chiesa dovrebbe fare nell’ indomabile montare della crisi. È ovvio che in molti casi queste istanze nascondono la stessa faciloneria che ha convinto milioni di italiani che il problema dei debiti sovrani dipenda in Italia dai privilegi dei politici che esistono e sono odiosi ma non sono certo il cuore della cosa. E dunque potrebbe essere fortissima la tentazione di respingere al mittente tali istanze con argomenti tecnicamente e giuridicamente solidi. Sui patroni basterebbe ammiccare ai sindaci e agli uffici scolastici per far sì che il calendario delle lezioni reintroduca dalla finestra festività che così verranno sottratte solo ai ceti operai e impiegatizi che non possono permettersi i ponti. Sulle festività che il concordato blinda ci si potrebbe limitare a richiamare la indisponibilità del tema (è la Repubblica che ha deciso insieme alla Santa Sede di mettere sotto l’ ombrello di un trattato internazionale le feste dei dogmi di Pio IX e di Pio XII anziché il triduo pasquale: per cui, se ne ha voglia, porti la politica al Papa una legge con allegato il trattato sul triduo di Hans Urs von Balthasar). Sull’ 8 per mille, materia decisa dal concordato Casaroli-Craxi, i vescovi potrebbero ricordare agli smemorati radicali che gli accordi di Villa Madama prevedevano un riesame in commissione paritetica (nell’ infondato timore che la quota stabilita non colmasse la «congrua») e che non è stato un ukaze Cei a impedirlo. Così pure sulle esenzioni Ici i vescovi potrebbero legittimamente rimandare ad una più attenta lettura all’ elenco delle Onlus fra le quali (con esiti insostenibili dal punto di vista costituzionale) si chiede di discriminare quelle che hanno «fini di religione», declinati nella libertà della loro espressione. Così facendo, però, verrebbero meno a quel dovere evocato dal presidente Napolitano nella sua orazione civica di Rimini, e che è una chiamata in attesa di reclute: porsi cioè al livello delle sfide che il Paese non può non affrontare.

E qui i vescovi potrebbero cogliere in istanze vulnerabili o populiste una occasione. Il sistema dell’ 8 per mille, infatti, era stato inventato da grandi ecclesiastici (Casaroli, Silvestrini, Nicora) per dare alla Chiesa italiana, e non alla Santa Sede, una sua autonomia, specialmente rispetto alla politica: e quel sistema aveva una implicazione di parificazione fra Chiese e religioni che non è stato implementato dallo Stato che ne aveva il dovere. Se il miliardo e passa di entrate non basta a proteggere la Chiesa da una politica delle blandizie la questione, allora, è ancora più grande. Il denaro dato alla Cei, infatti, è stato speso (quasi sempre) bene: ha rimesso in sesto un patrimonio che il Fondo edifici di culto del ministero degli Interni non poteva mantenere; ha finanziato tanta solidarietà. Non mancano le ombre: ha certo foraggiato sacche di interessi e comprato consensi in vendita, ha dato fiducia a mezze tacche della finanza o della cultura, ha coperto operazioni meschine (d’ altronde, come spiegava un grande cardinale italiano, in fatto di denaro «i preti delinquenti si fidano sempre di delinquenti, perché sono anche loro delinquenti; i preti buoni si fidano dei delinquenti perché sono buoni»). Ma non è lo Stato che può dar lezioni di rigore, se non segna un punto e a capo per tutti. Quel denaro però ha eroso qualcosa di assai più profondo per la Chiesa italiana: e cioè la sua fede nella povertà come via necessaria della Chiesa, secondo il limpido dettato della costituzione conciliare Lumen Gentium 8. Perché – come ha insegnato l’ emersione dei crimini di pedofilia – ogni consiglio evangelico può essere vissuto in modo estrinseco o profondo: e come la superficialità esalta le turpitudini, l

Roma 29 agosto 2011 – (Dagospia) Quelli di “Avvenire” devono aver letto troppi libri di Dan Brown.

Roma 29 agosto 2011 – (Dagospia) Quelli di “Avvenire” devono aver letto troppi libri di Dan Brown.

Finalmente risplende la verità. Ici. 8 per mille, esenzioni lecite o illecite? La spiegazione è semplice. Contro la Chiesa è in atto un complotto, anzi l’aggressione di un serpente a due teste. L’una è radicale, l’altra è massonica. Così tutto è chiaro e i fedeli cattolici, fra i quali pure abbondano interrogativi in proposito, stiano tranquilli. I nemici della Chiesa cercano un “bersaglio da additare all’odio popolare” (…continua)

(Dagospia) 29 AGO 2011

Rome 29 août 2011 – (La-Croix.com) L’Eglise italienne est appelée à contribuer au plan de rigueur.

Rome 29 août 2011 – (La-Croix.com) L’Eglise italienne est appelée à contribuer au plan de rigueur.

Régulièrement accusée par les mouvements laïques de bénéficier de privilèges fiscaux importants, l’Église italienne a réagi avec vigueur.

Que reproche-t-on à l’Église italienne ?
Le 19 août, alors que le débat parlementaire battait son plein en Italie sur les mesures d’austérité préconisées par le gouvernement de Silvio Berlusconi, Mario Staderini, secrétaire du Parti radical (gauche), choisit d’ouvrir, avec force, les dossiers des exemptions fiscales dont jouit l’Église italienne : « Le salut de l’Italie passe par la contribution de l’Église », lâcha-t-il (…continua)

(La-Croix.com) 29 AGO 2011

Roma 28 agosto 2011 – (Il Fatto Quotidiano) Avvenire contro radicali e massoni.

Roma 28 agosto 2011 – (Il Fatto Quotidiano) Avvenire contro radicali e massoni.

Finalmente risplende la verità. Ici. 8 per mille, esenzioni lecite o illecite? La spiegazione è semplice. Contro la Chiesa è in atto un complotto, anzi l’aggressione di un serpente a due teste. L’una è radicale, l’altra è massonica. Così tutto è chiaro e i fedeli cattolici, fra i quali pure abbondano interrogativi in proposito, stiano tranquilli (…continua)

(Il Fatto Quotidiano) 28 AGO 2011

Ferrara 27 agosto 2011 – (Estense.com) Massoneria, a Ferrara quattro logge in attività.

Ferrara 27 agosto 2011 – (Estense.com) Massoneria, a Ferrara quattro logge in attività.

Dalla più antica a quella, tutta femminile, costituita nel 2010. Segnali di apertura dalla ‘Giordano Bruno’ Se da una parte il Movimento 5 Stelle ha presentato, per voce del consigliere Giovanni Favia, un’interrogazione sulle logge massoniche nel tentativo di far uscire allo scoperto chi ricopre un incarico pubblico – “chi ricopre un incarico pubblico dichiari le proprie appartenenze”, afferma Favia nella sua `operazione trasparenza’ – dall’altra gli appartenenti alle logge, in regione come nel Ferrarese, difficilmente acconsentiranno a rendere pubblico il proprio nome in associazione alla massoneria, la cui caratteristica è storicamente legata alla segretezza.

Questo nonostante proprio a Ferrara la massoneria non manifesti più quella forza e influenza che altrove invece esercita ancora. Nella nostra provincia gli appartenenti alle logge massoniche sono infatti stimati in un centinaio di persone, suddivise nelle quattro logge ancora in attività. La più anziana, in quanto fondata nel 1945, è intitolata a “Girolamo Savonarola”, mentre di più recente costituzione sono le logge “Giordano Bruno” (1973) e “Meuccio Ruini” fondata nel 2006 a Cento. Ancora più recente, del 2010, la costituzione di una loggia femminile, il Capitolo Osiride, delle “Stelle d’Oriente”.

Fra queste la più attiva è forse la loggia “Giordano Bruno”, che si identifica come la numero 852 affiliata al Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani. Attiva anche in termini di quella `trasparenza’ chiesta dal Movimento 5 Stelle, dato che, quantomeno, alcune basilari informazioni su di essa sono state inserite in un sito internet consultabile da chiunque. Sito che contiene anche una breve storia della loggia “Giordano Bruno” e, più in generale, della massoneria estense. Così si scopre che furono 8 i massoni ferraresi a fondare la loggia 852, divenuti oggi una cinquantina.

Ma chi sono i massoni ferraresi? Alla domanda proprio sul sito della “Giordano Bruno” si dà una parziale risposta. Niente nomi, ovviamente, ma alcuni preziosi indizi: “A questa domanda – si legge infatti nel capitolo del sito dedicato alla “Ferrara Massonica” – si può ancora incappare in un certo riserbo (anche se ormai il concetto di segretezza della vecchia massoneria è stato del tutto superato, e sono sempre più frequenti le manifestazioni ed i convegni in cui i “liberi muratori” si manifestano apertamente e pubblicamente; gli stessi massoni ferraresi non si nascondono affatto: alla porta del loro tempio, c’è una vistosa ed esplicita targhetta…). Più semplice, comunque, è ottenere una risposta esauriente ad un altro quesito: cosa sono i massoni? Ci viene detto che sono principalmente “cercatori” o meglio “esploratori” delle più antiche fonti del sapere e della spiritualità. E’ del tutto falso che la Massoneria rifiuti ed osteggi la religione. E quella cattolica in particolare. Anzi, ad ogni “iniziato” è espressamente richiesto di avere un credo od un fondamento religioso. Probabilmente ciò che differenzia i massoni dai cattolici più osservanti è unicamente il fatto di sentire il forte bisogno di andare oltre ai dogmi e ricercare in antichi percorsi sapienziali ed iniziatici le radici più autentiche della propria fede”.

Come si potrà notare, dunque, non sono indicati né i nomi dei “liberi muratori” né tantomento il luogo in cui si troverebbe il loro “tempio”. Si ritrovano invece molti nomi di massoni ferraresi ormai passati alla storia. Fra questi Ercole Tancredi Mosti, Ugo Bassi e, in tempi più recenti, Arnaldo Ferraguti (primo illustratore del libro “Cuore” ), Giulio Gatti Casazza e il centese Giuseppe Borgatti. Scorrendo questa pagina di storia massonica ferrarese il sito della “Giordano Bruno” fornisce ancora altri interessanti indizi sugli appartenenti. “Personaggi della massoneria ferrarese – è scritto –

Rimini 27 agosto 2011 – (Il Resto del Carlino) Chiese chiuse per massoni dal prete.

Rimini 27 agosto 2011 – (Il Resto del Carlino) Chiese chiuse per massoni dal prete.

San Leo festeggia con Alchimia Alchimie e Cagliostro, ma le sue chiese restano chiuse al pubblico. La decisione è stata presa da don Andrea Bosio giovedì scorso. Il parrocco di Pietracuta è responsabile anche dei luoghi di culto del centro leontino. Gli ingressi ai gioielli storici del borgo, Pieve e Cattedrale, rimarranno sbarrati fino a questa sera, quando si concluderà la manifestazione. Stessa cosa per il convento di Sant’Igne a pochi chilometri dall’ingresso della città. Le porte si apriranno solo per le messe.

Per i turisti quindi nessuna possibilità di visitare questi splendidi monumenti. Perché questa scelta? Don Andrea inizialmente parla di un problema organizzativo: Per questo weekend ci mancava un custode che potesse controllare le chiese dalla mattina alla sera. Vista l’alta affluenza di pubblico e soprattutto la delicatezza dei luoghi, abbiamo preferito lasciarli chiusi. Negli anni passati c’era gente che entrava con cani anche di grossa taglia, con cibi e bevande. Erano successi anche degli atti vandalici. Non volevamo correre nuovamente il rischio di lasciare aperte le chiese fino a tardi e vederle ‘sfregiate’. Sono luoghi turistici, ma prima di tutto di fede. Alla base della chiusura però, c’è anche qualcos’altro: un gesto del parroco per opporsi ad alcuni incontri in programma ad Alchimia Alchimie. Durante queste giornate – confida don Andrea – sono stati organizzati dei cicli di conferenze dalle due logge massoniche nazionali Gran Loggia d’Italia e Grande Oriente d’Italia. Ritengo inopportuno che queste entità operino in Alchimia Alchimie.

I principi della massoneria sono inconciliabili da sempre con quelli della fede cattolica e del catechismo cristiano. D’accordo con la scelta del parroco di Pietracuta è il vescovo della diocesi San Marino Montefeltro, Monsignor Luigi Negri. Che era già intervenuto lo scorso anno con una lettera di protesta nei confronti dell’evento. Sono totalmente favorevole alla scelta presa in modo del tutto autonomo da don Andrea Bosio dichiara monsignor Negri : la manifestazione continua a proporre eventi organizzati dalle due massonerie.Non metto in discussione il diritto di farlo, ma questa collaborazione tra Comune e queste due entità, è un po’ imbarazzante.

(Il Resto del Carlino) 27 AGO 2011

Roma 27 agosto 2011 – (Paperblog) “Complotto massonico”: per evadere la chiesa evade dalla realtà.

Roma 27 agosto 2011 – (Paperblog) “Complotto massonico”: per evadere la chiesa evade dalla realtà.

Era un po’ che ci facevano mancare il caro vecchio complotto ordito dalla demoplutocraziagiudaicomassonica. Per fortuna a regalarci una nostalgica madeleine del pregiudizio e dell’ignoranza c’è l’Avvenire, che denuncia la manina della massoneria dietro alla infame macchinazione mediatica che vorrebbe far credere che “la Chiesa Cattolica sia il ‘grande evasore fiscale’ d’Italia”, una menzogna basata su “fonti nebulose o non controllabili, stime approssimative, abili omissioni”.

Solo chi è senza peccato può scagliare la prima pietra e il quotidiano cattolico rivendica la trasparenza integra e l’autorevolezza indiscutibile del monito lanciato dal presidente della Cei Angelo Bagnasco affinché siano compiute “scelte giuste e utili per la preziosa risorsa famiglia e contro la sottrazione di risorse operata da chi evade le tasse”.
“Un appello – secondo l’Avvenire – che sembra essere stato ben compreso da quanti, in Parlamento e nel Governo, lavorano per un’equa correzione della manovra-bis d’agosto.”

E che sarebbe stato giustamente interpretato come un richiamo all’equità da tutti salvo che dai soliti malintenzionati che non ne hanno compreso i nobili intenti a difesa delle famiglie. Animati da un esprit maltournè i massoni senza dio e senza valori avrebbero discaro” questo vasto convenire, e non per piccole convenienze, su problemi veri della nostra società nazionale posti in primo piano dai cattolici (gente che dell’Italia vera sa qualcosina…). O forse” – continua – “il problema è che non si deve far arrivare in primo piano la famiglia, quei quasi 15 milioni di nuclei di persone sposate e, spesso, con figli a carico che non riescono a ottenere il riconoscimento sancito in Costituzione e una cittadinanza fiscale piena? O, ancora, il problema è che non ci si deve neanche azzardare a porre la questione dell’evasione fiscale?”.

Impuniti di straordinaria potenza a pensare che la menzogna, la manipolazione e il preconcetto siano un peccato veniale non punibile nemmeno dalle autorità divine. E d’altra parte ne erano convinti anche i Crociati. Così in una volta sola la voce ufficiale dei cattolici, ma ci auguriamo non della comunità dei credenti, reclama il diritto monopolistico e proprietario a rappresentare e garantire gli interessi delle famiglie. Riconferma che le vere famiglia, ça va sans dire, sono quelle sposate. E che l’evasione fiscale è un abbietto crimine ma solo se viene commesso dai “laici”, bestemmiatori e probabilmente viventi more uxorio.

A parte che questo identikit mi fa venire in mente un sacco di gente ben collocata nella classe dirigente del paese, cattolici della domenica e delle feste consacrate. A parte che ai ricchi se non passano dalla cruna dell’ago sono riservati dalle gerarchie ecclesiastiche archi di trionfo, indulgente e passaporti per il paradiso se non pagano le tasse ma elargiscono copiose e caritatevoli donazioni. A parte che la chiesa non dovrebbe osare di parlare di cittadinanza fiscale se sostiene governi e leggi inique che negano la piena cittadinanza a chi non si uniforma alla sua etica di stato. A parte che all’Avvenire non piacciono i massoni del grande oriente e si capisce, ma invece trovano gradite e affini altre logge ben presenti nella nostra storia e nella nostra cronaca. A parte tutte queste considerazioni resta il tema di fondo: congelare per almeno tre anni l’8 per mille e l’imposizione di tasse su tutti gli edifici non destinati al culto contribuirebbe non poco al conseguimento di quei “saldi” e a dare un connotato di equità non proprio marginale e non solo simbolico alla manovra. Da bugiardi inguaribili vorranno farci pensare che credere alle loro menzogne sulla loro carità pelosa valga come un’indulgenza: la tassazione penalizzerebbe “mense dei poveri, case di accoglienza, oratori, ostelli, scuole,