Massoneria: Goi, Antimafia ha partorito un topolino/Ansa

Massoneria: Goi, Antimafia ha partorito un topolino

Lettera al capo Stato, illazioni e lesioni da relazione Bindi

(ANSA) ROMA, 29 DIC – “Dopo tanto clamore, vani sforzi e notevole dispendio di denaro pubblico, la montagna ha partorito un ridicolo topo”. E’ quanto scrive il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia (GOI), Stefano Bisi, in una lettera indirizzata oggi al capo dello Stato, ai ministri ai capigruppo parlamentari, ai segretari di partito. Nella missiva il giurista Giuseppe Bozzi, membro del pool di avvocati e docenti universitari che difendono le ragioni del Goi, analizza punto per punto la relazione resa nota nei giorni scorsi dalla Commissione parlamentare Antimafia dopo l’inchiesta condotta su mafia e massoneria.

“La relazione, prolissa e ripetitiva, perviene a conclusioni aberranti sul piano giuridico-costituzionale tentando di supplire al vuoto probatorio circa un collegamento fra Massoneria e mafia e in ordine ad una responsabilità della prima per le asserite infiltrazioni mafiose in alcune logge con argomentazioni lacunose e contraddittorie, contorsioni logiche, petizioni di principio, interpretazioni dei fatti capziose e fuorvianti, errori giuridici”, si legge tra l’altro nel documento del Goi.

“Si è voluto, per un verso – si legge in un altro passaggio – fare assurgere a rango di prova della connessione fra ‘Ndrangheta e Massoneria acquisizioni investigative “ancora al vaglio del giudice dibattimentale” ed elementi privi di valore probatorio che gli stessi magistrati ascoltati nel corso dell’inchiesta hanno definito testualmente “ipotesi di lavoro”, ” spunti, elementi sui quali dobbiamo costruire ancora qualcosa di più significativo e importante” (deposizione del Procuratore aggiunto DDA di Reggio Calabria Michele Prestipino Giarritta); per altro verso, si è data una lettura capziosa, fuorviante e illogica alle univoche dichiarazioni del Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Cafiero de Raho e dei suoi sostituti secondo le quali i soggetti mafiosi asseritamene infiltrati sono ” soggetti diversi dagli affiliati alla Loggia che restano occulti alla stessa Massoneria perché non possono esporsi a nessuna altra forma evidente quale il Grande Oriente d’Italia”. In sostanza, per il Goi “in un crescendo di preconcetta avversità antimassonica, la Commissione ha fatto affermazioni molto gravi sul piano della lesione della reputazione e dell’onore della Massoneria e del GOI, in quanto frutto di mere e illogiche illazioni”. (ANSA).

VR



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