Marche, solstizio nell’abbazia di Sant’Elena

 

marche1Una serata perfetta quella organizzata dal Collegio circoscrizionale delle Marche nella nell’Abbazia di Sant’Elena, nel comune marchigiano di Serra San Quirico, per la celebrazione del Solstizio d’Estate che ha visto la presenza del Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia Stefano Bisi. Il Tempio allestito all’aperto nel grande giardino dello storico sito, fondato nel 1005 a.c. dai Benedettini e successivamente posseduta dai Templari, ha ospitato gli oltre 150 fratelli provenienti da tutte le logge marchigiane che hanno accolto con entusiasmo l’invito di Fabrizio Illuminati, presidente del Collegio. I lavori si sono aperti con l’ingresso dei dignitari del Goi e del Gran Maestro accompagnato dalla volta d’acciaio, mentre la cerimonia, guidata dal maestro venerabile della loggia Pitagora 968 di Jesi Flavio Federici, è entrata nel vivo proprio al tramonto.  Dopo aver distribuito le rosse rosse a cinque petali, a notte inoltrata si è passati all’accensione del Fuoco Sacro dove è stata bruciata la pergamena con tutti i nomi dei presenti come simbolo massimo di rinnovamento. Tutti i fratelli si sono uniti poi in una grande catena d’unione che ha cementando gli spiriti generando quell’energia vitale che molti chiamano Eggregore.  La tavola d’occasione “Simbologia del Solstizio d’Estate”scolpita dal fratello Marco Rocchi della loggia pesarese Antonio Jorio (1042), ha preso  come spunto il sole raffigurato sul grembiule del Gran Maestro. Il presidente Illuminati  ha ringraziato i presenti e tutti i fratelli che hanno lavorato alla riuscita dell’evento. Il Gran Maestro Stefano Bisi , dopo essersi soffermato sui significati tradizionali del solstizio, ha ricordato come il Grande Oriente d’Italia sia stato il primo a celebrare i 70 anni della Repubblica Italiana, con un calendario ricco di eventi che ha abbracciato tutte le regioni dal nord al sud. Gesto che non è passato inosservato alle istituzioni nazionali: dall’attestato di stima da parte del presidente Mattarella al logo copiato dal Viminale che interpretiamo bonariamente come “un segno di stima”. “Ma in momenti di grande unità e partecipazione come questo del Solstizio – afferma il Gran Maestro – il mio pensiero va ai fratelli più anziani e più deboli, che magari non riescono ad essere presenti in occasioni come queste. Stiamo vicini a questi fratelli, aiutiamoli, ascoltiamoli, dedichiamo qualche minuto del nostro tempo a loro. Secondo me questo deve essere il vero spirito della fratellanza libero muratoria, che con la sua Luce purifica i pensieri e nobilita le nostre azioni”.



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