(L’Unità) Libera statua in libero Stato. La scultura fu eretta nel 1889, negli anni della Tour Eiffel e di “Miss Liberty”

Un saggio di Massimo Bucciantini affronta la storia e le implicazioni politiche del monumento a Giordano Bruno a Roma in cui tanti italiani hanno identificato un simbolo di libertà e di laicità. E un fronte, quello del cattolicesimo più conservatore, che invece lo ha interpretato come segno opposto, negativo: è la statua di Giordano Bruno nella piazza in cui la Chiesa cattolica mise al rogo il filosofo e frate domenicano, il 17 febbraio 1600. Da questo monumento che oggi è luogo dove si danno appuntamento ragazze e ragazzi della movida notturna romana, muove il saggio di Massimo Bucciantini Campo dei Fiori. Storia dì un monumento maledetto. La cui scheda online dell’editore (Einaudi), recita: «Tra il 1888 e il 1889 attorno a Campo dei Fiori si concentrarono le speranze e i timori di gran parte degli italiani che videro nella statua di Giordano Bruno il simbolo supremo della libertà o della peggiore delle maledizioni, del riscatto o della vergogna, di un’Italia fieramente laica e anticlericale o di un’Italia priva di ogni valore morale e principio di civiltà». È l’autore, docente di storia della scienza all’università di Siena, a parlarne. (…) Leggi l’articolo su L’Unità del 23 settembre 2015



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