I misteri celati nel quadro di Piero della Francesca

Federico da Montefeltro, non era chi diceva di essere: e soprattutto, il ducato d’Urbino non fu in alcun modo una sua creatura solamente.
Dietro di lui, un altro uomo si celava, la cui ombra è quella di un “mago”, grande esperto di cabala, alchimia e astrologia: suo fratello!
Entrambi, che nei loro cuori e nei meandri del palazzo ermetico frutto di misure mistico simboliche in grado di dialogare con le stelle, nascondevano il loro più terribile segreto: quello di notte d’orrori ed omicidi attraverso la quale avevano potuto mettere le mani su Urbino e il Montefeltro.
Un dipinto misterioso, oggi svelato in tutti i suoi sensi arcani, racconta tutto questo: la Flagellazione di Piero della Francesca.
Un’opera che non era mai stata un quadro.
Un’opera la cui collocazione originaria era un tempio mistico destinato a complessi rituali di purificazione.
Un’opera che parlava di salvezza e di destini d’un intera comunità, unita e ritrovata nelle glorie militari e culturali dei due “principi d’Urbino”: Federico e Ottaviano Ubaldini della Carda. Signore della politica e della guerra il primo, amico delle arti e dei misteri il secondo: capaci di forgiare assieme a maestri e artisti di ogni genere un piano culturale che a buon diritto è simboleggiato dalle “due torri” colonne della facciata del Palazzo ducale, nelle forme e nei misteri del quale si ritrovano in nuce tutti quei saperi iniziatici che poi saranno appannaggio di altre “fratellanze”.



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