Gran Loggia 2016. Tavola rotonda dedicata ai “Futuri del mondo”

IMMAGINE2“I doveri dell’uomo, i diritti del mondo”. La Gran Loggia 2016,  che ha aperto i battenti il primo aprile al Palacongressi di Rimini,  è dedicata a un tema di straordinaria attualità, a quel rapporto speciale che lega tutti  gli esseri umani gli uni agli altri attraverso la rete invisibile dei loro comportamenti e che ci ha portato fino a questo momento  della nostra storia.  Un tema ripreso anche nel corso della prima tavola rotonda, moderata dal giornalista Angelo Di Rosa. Titolo “I futuri del mondo”. Sono intervenuti lo storico Marcello Flores D’Arcais e l’inviato del Tg3 Nico Piro che si sono confrontati sulle emergenze che ci assediano, dal  peggioramento ovunque degli indici sociali all’aumento senza precedenti della forbice tra ricchi e poveri, dal  grande esodo delle popolazioni civili dai fronti di guerre sanguinose, ai pregiudizi che circondano l’accoglienza, allo scoglio impervio della diversità e dell’integrazione, all’inarrestabile propagarsi del fondamentalismo islamico, un mostro generato da sopraffazione, dalla miseria e dall’ignoranza e che sta mettendo a dura prova l’Occidente e il mondo intero.

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Dedicato ai diritti umani in particolare l’intervento del professor Flores che ha tracciato la storia delle grandi conquiste che sono state fatte nel corso del tempo, soffermandosi sulla grande svolta segnata dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948, che riassume i principi ispiratori dei documenti più solenni della Rivoluzione Americana (1776) e Francese (1789), una grande conquista di civiltà alla quale la Massoneria ha fortemente contribuito. Diritti inalienabili e naturali dell’uomo come quello alla vita, alla libertà, alla ricerca della felicità, all’uguaglianza, alla quale nel corso della storia si sono aggiunto altri diritti fondamentali, che tutelano l’uomo all’interno della società, che rientrano nella sfera del welfare. Piro, da inviato sui fronti caldi del pianeta, ha raccontato la disperazione e la speranza, sottolineando con forza il dovere che ricade suoi giornalisti che è quello di rendere testimonianza di ciò che avviene anche nei luoghi più lontani del mondo, senza farsi guidare soltanto dalla matematica dei morti. “La conoscenza –ha detto- è imprescindibile per decodificare ciò che ci accade intorno, per capire quale futuro ci attende”.

Ha concluso il Gran Maestro, il cui pensiero è andato a Marco Pannella, paladino dei diritti umani. “Mi auguro  –ha detto- riesca a superare questo difficile momento”. Il Gm Bisi ha anche tenuto a ricordare le tante iniziative che il Grande Oriente ha messo in campo per celebrare i 70 anni della Repubblica. “Siamo stati a Reggio Emilia, la città del Tricolore –ha detto- l’8 aprile terremo un incontro nella moschea di Colle Val d’Elsa, che è diventato luogo di tolleranza e di dialogo, e poi a Torre Pellice, in Piemonte, dove è nato Paolo Paschetto, il fratello massone che disegnò lo stemma della Repubblica”.



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