Catania 12 dicembre 2009 – Massoneria: Gran Maestro Raffi (Goi) “il Grande Oriente d’Italia è ‘lievito sano’ per la società”. “Nei nostri Templi non può accedere chi ha, o ha avuto problemi con la giustizia”.

“Il Grande Oriente d’Italia è una Istituzione massonica che ogni giorno è “lievito sano” per la società ed esempio di tolleranza e confronto, – non solo per i suoi 21mila iscritti e tra questi migliaia di giovani – ma per l’intera società. Nei nostri Templi non può accedere chi ha, o ha avuto problemi con la giustizia. Siamo portatori di una tradizione di libertà e di democrazia ed è per questo motivo che il Grande Oriente d’Italia cresce in numero e qualità e, allo stesso tempo, la società civile considera ormai la Libera Muratoria come un corpo vivo ed attivo, attento e sensibile ai problemi e ai drammi del presente”.

Lo ha detto il Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia intervenendo al Convegno di studi “Una nuova Primavera. Principi, valori e tradizione. Tre pilastri per una realtà sociale, moderna e dinamica” organizzato dalla catanese “Pergusa” – in collaborazione con il Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili della Sicilia e il Consiglio dei Maestri Venerabili della Valle del Simeto.

“In un momento così difficile – ha detto ancora – nel quale l’associazione tra liberalismo e mercato sta miseramente naufragando in una crisi senza precedenti, la nostra Istituzione è impegnata per riaffermare, diffondere e testimoniare i propri valori di libertà, di tolleranza e di fraternità lavorando a fondo per il progresso e il benessere dell’umanità, per la solidarietà, per i diritti umani, per la cultura del dialogo e per una intelligente multiculturalità”.

“Siamo un’officina di libertà intellettuale e spirituale – ha concluso – una sorta di palestra per spiriti liberi e di questo c’è bisogno in questo momento nel quale il nostro Paese, preda di clericalismo e di integralismi, sembra incapace di intraprendere la politica del dialogo e di riconoscere il valore della laicità come principio regolatore della convivenza e, quindi, garanzia di libertà per le stesse Chiese”.

Silvia Renzi, 338 2366914,
comunicazione e rapporti con la stampa



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