Storia d’Italia, società operaie, associazionismo laico, massoneria. A Sorrento convegno del Grande Oriente

sorrentoIl ruolo delle Società Operaie di Mutuo Soccorso: questo il tema del convegno che il Grande Oriente d’Italia ha tenuto sabato 12 dicembre alle 10,30 nella Sala Consiliare del Comune di Sorrento. All’evento sono intervenuti il Gran Maestro Stefano Bisi,  il Gran Tesoriere Giovanni Esposito, il presidente del Collegio dei Maestri
Venerabili di Campania-Basilicata, Livio de Luca, il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, e il presidente del circolo culturale Torquato Tasso, Giacomo Rocco Papaleo. Gli interventi sono stati svolti da Sergio Capitoli, presidente dell’Associazione Italiana Società di Mutuo Soccorso, dal professore Ferdinando Pinto, ordinario di diritto amministrativo all’Università Federico Il di Napoli, dal giornalista Alessandro Cecchi Paone e dal commercialista Giovanni Esposito che è il Gran Tesoriere del Grande Oriente d’Italia. Nate intorno alla metà dell’Ottocento con lo scopo di colmare le carenze delle stato sociale, le Società Operaie di Mutuo Soccorso (Soms) si fondavano sulla mutualità e sulla solidarietà tra i lavoratori e prevedevano la costituzione di un fondo autonomo nel quale confluivano contributi obbligatori che venivano distribuiti in ripartizione per malattie, sussidi di invalidità e di vecchiaia. Molte di queste società contemplavano sostegno in caso di infermità e introdussero servizi educativi come biblioteche e scuole domenicali e serali. Successivamente venne introdotta anche la possibilità di accedere a prestiti in caso di bisogno e di poter acquistare prodotti di prima necessità a prezzo di costo, con un’unica condizione che era quella di versare una quota del proprio salario. Le Società Operaie vennero sciolte dal fascismo e ricostituite con altre finalità negli anni Cinquanta.
Le Società di Mutuo Soccorso, genericamente intese, furono preludio dei sindacati ed espressione in Italia della graduale avanzata delle libertà democratiche, in particolare dell’associazionismo laico di cui furono promotori i liberi muratori, come ormai documentato dalla storiografia, con il loro patrimonio di valori di libertà e uguaglianza portato avanti in Italia e all’estero. Lo ha ribadito il Gran Maestro Stefano Bisi nel corso del suo intervento.
sorrento1“Ringrazio il sindaco di Sorrento, Giuseppe Cuomo, che ha ospitato questo incontro perchè consente di parlare della massoneria italiana del Grande Oriente d’Italia, la più antica e numerosa Obbedienza del nostro Paese. Un Ordine che tanta parte ha avuto nella nascita delle società di mutuo soccorso, parola a me molto familiare perché vengo da Siena una Provincia dove le società di mutuo soccorso sono numerose, hanno fatto la storia della città. Perché anche le 17 Contrade senesi sono società di mutuo soccorso. Ognuna ha il proprio gruppo di donatori di sangue, ad esempio. Mutuo soccorso e solidarietà sono una lunga tradizione. E la presenza del Gran Maestro qui che porta questo collare che si indossa nelle occasioni pubbliche, vuole essere un simbolo significativo del ruolo del Grande Oriente d’Italia nella società. Il Gran Maestro non porta questo collare per un vezzo estetico, questo collare ha una storia significativa. I fratelli lo custodirono durante il Fascismo nelle fasce di un neonato per evitare che venisse preso dai fascisti. Perché il Fascismo, oltre a requisirci la nostra sede storica di Palazzo Giustiniani a Roma, avrebbe rubato anche questo. Invece è stato tramandato, ce lo passiamo da Gran Maestro a Gran Maestro, perchè per noi ha un grande valore simbolico. Lo hanno portato Ferrari e Nathan, tra gli altri. Lo porto io oggi con grande orgoglio. Ringrazio il sindaco perchè con questo convegno pubblico dimostra quanto sia segreta la Massoneria in Italia; perché siamo nella casa comunale, nella casa di tutti i cittadini, anche dei massoni che non sono cittadini di serie B come ho detto recentemente a Roma in occasione del convegno sulla Massoneria a Cuba. Lì non c’è una ministra che per rispondere alla provocazione di un esponente del M5s dice: “massone dillo a tua sorella”, non c’è un vescovo come quello di Ferrara che dice il terrorismo e la Massoneria sono i mali dell’Umanità, e non c’è neanche la Cgil che fu fondata anche da massoni e che prevede nello statuto l’incompatibilità con l’appartenenza a logge massoniche. É per questo che i fratelli cubani hanno diritto di cittadinanza nella loro patria. Qui oggi con questo incontro pubblico abbiamo provato a mettere un altro mattoncino per abbattere i pregiudizi e far capire il grande ruolo che la Libera Muratoria ha avuto e vuole avere alla costruzione di una società migliore anche in Italia”.


7 responses to “Storia d’Italia, società operaie, associazionismo laico, massoneria. A Sorrento convegno del Grande Oriente

  1. La mia curiosità all’argomento è nata quando ho visto i simboli massonici presenti nel fregio della s.o. della mia città “S, O, Rizzo di San Cataldo CL”.Era possibile che una cittadina a grande vocazione cattolica mantenesse quei simboli ostili? Le mie ricerche susseguenti mi hanno confermato quello che avevo intuito: – Un forte collegamento con i movimenti sindacali e con la prima internazionale socialista; – un immediato recupero della parte cattolica che con Leone XIII si adoperò di istituire una banca di credito cooperativo, ancora attiva, e un infiltrazione cattolica nel tessuto della Società Rizzo, che ancora oggi domina. Non mi sarà possibile essere presente, ma vi sarei grato se mi potrete mandare gli atti al mio indirizzo mail. Fiducioso in un riscontro vi auguro un proficuo ed edificante lavoro.

    1. Per Luigi Saporito di San Cataldo ,CL
      L’argomento è molto ampio, ma cercherò di rispondere alla sua curiosità.
      Spero molto che lei faccia parte della SOMS Rizzo di San Cataldo, che mi risulta fondata nell’anno 1901, ma è anche una cooperativa. Probabilmente trasformata dopo il ’46 in questa forma societaria.
      Non conosco la storia di questa Società, lei, sul posto, potrà farlo meglio e magari me la fa conoscere.
      Sono iscritto in una di queste Società da oltre 40 anni, ho approfondito la conoscenza storica della stessa ed ho avuto la fortuna ed il piacere di partecipare a numerosi incontri con altre consorelle in diverse città d’Italia.- Posso sicuramente affermare di essere stato uno tra i primi a ricercare i legami di collegamento tra le varie Associazioni, raccogliendo Statuti di diverse decine si Società ed incontrando i loro dirigenti.Quasi tutte sono state create e costituite da Fratelli Massoni. Tutte le Società fondate nei primi anni dopo l’unità d’Italia, è sono le più antiche, hanno avuto in Giuseppe Garibaldi il Presidente o il Vice Presidente Onorario.-
      Garibaldi che era uomo d’azione e non di pensiero, mutuando gli ideali mazziniani sollecitava, in giro per la penisola, la costituzione di queste forme aggregative, che dovevano essere da collante tra la popolazione ma dovevano essere strumento di emancipazione, con l’istruzione ed il lavoro.

      In diversi comuni italiani ho trovato che, all’epoca, il Sindaco era anche il Presiednte della Società Operaia, ma era anche il M:.V:. della loggia locale.
      Sui labari di molte Società operaie, per questi motivi troverà i simboli della Massoneria.-
      A questo punto faccia una ricerca presso la sua Società locale e verifichi chi l’ha costituita e come ha cominciato a lavorare.
      La saluto cordialmente e mi faccia conoscere le sue impressioni.

  2. Buongiorno, io collaboro da anni con una confederazione sindacale(UIL Milano e Lombardia) e gradirei, se possibile, avere copia degli atti del convegno che giudico di estremo interesse.
    Grazie per l’attenzione

    1. Buongiorno, in questo momento ci dispiace non poter assicurare la pubblicazione degli atti. In ogni caso, esistono pubblicazioni scientifiche in materia che delineano il quadro storico del fenomeno. Segnaliamo due libri dello storico Marco Novarino. Uno di recentissima uscita, per i tipi di Rubbettino, s’intitola “Compagni e liberi muratori. Socialismo e massoneria dalla nascita del Psi alla grande guerra”; un altro è “Tra squadra e compasso e Sol dell’avvenire”, edito nel 2013 dalla Università Popolare di Torino Editore, di cui abbiamo una recensione nel nostro sito http://www.grandeoriente.it/tra-squadra-e-compasso-e-sol-dellavvenire-influenze-massoniche-sulla-nascita-del-socialismo-italiano.
      Un’altra pubblicazione, un po’ più datata e a carattere generale sull’associazionismo laico, è dello storico Fulvio Conti “L’Italia dei democratici. Sinistra risorgimentale, massoneria e associazionismo fra Otto e Novecento, Franco Angeli, 2000.

  3. SAREI DELL’ AVVISO DI AUTORIZZARE LE CIRCOSCRIZIONI REGIONALI DI DIFFONFERE NELLE EDICOLE LE RIVISTE EDITE DAL GOI . SI PUO’ FARE

  4. Le Società di mutuo soccorso sono istituzioni a base associativa regolamentate dal principio dell’aiuto scambievole e delle prestazioni reciproche, per il quale ciò che oggi si dà alla Società potrà domani essere restituito, senza che vi sia necessaria corrispondenza tra prestazioni date e prestazioni ricevute.Il principio della Mutualità rispecchia il bisogno e l’esigenza che in tutti i tempi e in tutti i luoghi hanno spinto gli uomini economicamente più deboli a cercare una possibilità di miglioramento e di difesa nell’unione solidale.Unione dei deboli, solidarietà, un quadro societario in cui i soci membri si aiutano vicendevolmente, volontarietà, assenza di fine di lucro. Nelle Società di mutuo soccorso nessuno degli associati si propone di conseguire un proprio arricchimento, di qualunque entità esso sia, a spese o a danno degli altri. Nate nella seconda metà dell’Ottocento, con la crescita del mutualismo, forma indispensabile di tutela dei lavoratori in un’Italia, qual era quella dell’epoca, priva di qualsiasi embrione di “stato sociale, o come diremmo oggi, di Welfare State, Stato del benessere. In quegli anni, infatti, non esisteva alcuna forma d’assistenza sanitaria, né delle pensioni. Erano le neonate Società di mutuo soccorso che sopperivano a questa mancanza, offrendo ai soci e ai loro familiari vari servizi come le scuole serali, il medico gratuito, lo spaccio di generi alimentari ecc. Sono le prime forme di autoorganizzazione sociale che, evolvendosi, crearono alle casse di prevenzione e assistenza, alle cooperative di consumo e alle scuole di avviamento professionale. Questa fu la risposta alla carenza di un sistema sociale incapace di rispondere concretamente ai gravi disagi, prodotti dalla disoccupazione, dalle cattive condizioni di lavoro della classe operaia, caratterizzate dalla mancanza delle più elementari norme d’igiene e sicurezza che costringevano le maestranze a subire turni di lavoro massacranti, privi di qualsiasi regola. In tali condizioni erano frequenti gli infortuni e le morti sul lavoro. Basti pensare a quali conseguenze potesse condurre la morte o l’invalidità di un uomo o di una donna che come unica ricchezza, possedeva la forza delle proprie braccia. Era facilissimo, d’altronde, incappare in un infortunio sul lavoro, perdere ad esempio un braccio o una gamba in un ingranaggio e rimanere invalido per il resto della vita, senza alcuna tutela, né per sé né per la propria famiglia. Il nascente mutualismo, il mutuo soccorso tra lavoratori cercava di sopperire al deficit pubblico, facendo scattare la solidarietà del gruppo dei consociati al verificarsi di qualche disgrazia verso i consociati. L’importanza di queste forme auto organizzative è stata veramente notevole se si riflette sul contingente periodo storico. Si può notare che, quale segno distintivo, le Società di mutuo soccorso, hanno scelto la stretta di mano fra due persone. Molto spesso le due mani sono raffigurate una bianca (che possiamo interpretare come l’aiuto finanziario e morale) e l’altra nera (quella degli operai che lavorano duramente e che vengono a trovarsi in una situazione che impedisce loro di lavorare)

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